FOTO DI STABIA

sabato 20 novembre 2010

la voce del comitato e failms

Per comprendere l'esito positivo della riunione dell' 18/11 con il prefetto e le aziende dell'indotto Fincantieri , si deve partire dal lontano 2008, anno in cui Fintecna, società a partecipazione statale, che gestisce le quote fincantieri, dopo aver messo sul tavolo la discussione privatizzazione del 51% allo stato è il 49% al privato, è fortemente contrastata dalle OO.SS. a livello nazionale, ribaltava la discussione investendo 400 ml di euro, proventi degli utili 2008, da utilizzare per portare all'avanquardia le infrastrutture dei vari siti sparsi per il territorio nazionale.E nello specifico per Stabia venivano stanziati 52 ml di euro, di cui una buona parte messa a disposizione per l'avvio della costruzione del "Bacino di  costruzione".
Dopo la verifica biennale sulla parte economica del contratto nazionale,Stabia ha subito non solo la cancellazione di due navi Grimaldi già acquistate 40 e 41, ma all'improvviso si è trovata ad affrontare nel maggio 2009 il primo esame congiunto sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali, cigo.Da quel momento buio totale fino al 18 dicembre 2009, giorni in cui il ministero sbloccava fondi pubblici utili alla risoluzione del momento congiunturale che investe la cantieristica nazionale.
Nel Febbraio 2010 come accordo preesistente, la fincantieri s' incontra con le OO.SS., per valutare l'equa distribuzione dei carichi di lavoro, ma stranamente C.mare già fortemente penalizzata vengono destinate 4000 tonnellate di ferro su un totale di 150 mila utilizzati per la costruzione dell'Oceania nel sito di Sestri, è sbloccato grazie all'intervento statale dei fondi SAGE.

Questa situazione non riuscendo a creare lavoro ne per i diretti ne per gli indiretti (indotto) ha permesso all'azienda nel Giugno 2010 il prolungamento degli ammortizzatori usando la legge Sacconi sugli "Eventi Improvvisi e Imprevisti" e come se non bastasse ad Ottobre il giornale la Repubblica esce con un piano industriale nel quale si paventa la chiusura di due siti del gruppo, uno di questi è Stabia, se non ci sono investimenti pubblici sulle infrastrutture.Nel frattempo con grande mobilitazione popolare a C.mare, l'AD Giuseppe Bono esce con una parziale smentita collegandola agli investimenti pubblici richiesti e ai vari enti preposti dove sono collegati i siti produttivi, la quale la Regione Campania in un tavolo del 16/11 si rende disponibile alla costruzione dell'opera pubblica, ma strettamente correlata ad un piano di investimenti dell'azienda per l'aspetto produttivo.

Quindi la risposta all'incontro del 18 in prefettura, fortemente richiesto dal sindaco Bobbio, ove, dopo aver accertato tramite gli assessorati competenti la presenza delle risorse economiche, si evidenzia chiaramente che gli strumenti usati per il rilancio della Fincantieri e dell'area Torrese/Stabiese sono strettamente correlati ai fondi più Europei, al Pos (comunale) e il Paser (regionali), è visto che la legge regionale sul lavoro che ha sbloccato 23 ml di euro per l'area Torrese/Stabiese, per progetti di industrializzazione...vedi pezzo pubblicato ieri.
Da oggi comincia una nuova epoca di discussione che da una parte attende l'esito del piano industriale Fincantieri, dall'altra la riconversione a nuove mansioni delle forze lavoro Stabiese.

Il comitato operai stabiesi e la Failms, ringrazia le OO.SS. tutti gli enti e in particolare l'Amministrazione Comunale e il primo cittadino Bobbio per l'impegno che stanno mettendo in campo per la risoluzione della crisi del lavoro che attanaglia la nostra città.

Per non dimenticare

-23 Novembre, 1980 30anni dopo.

Novanta secondi per cambiare un mondo. Da una domenica di festa e di riposo a una tragedia con quasi tremila morti e decine di paesi rasi al suolo. Il sisma del 1980 in Irpina devastò una cultura, un'area, una storia, creando i presupposti di una diaspora da una parte e di una mutazione radicale della civiltà di quelle terre.

La ricostruzione, gli insediamenti industriali, le speculazioni, gli errori, gli abusi, lo snaturamento di un territorio... Trent'anni fa la scossa, e oggi una vicenda ancora tutta da analizzare nei suoi risvolti storico-sociali.

 Per ricordare quei giorni e i momenti drammatici che funestarono Campania e Basilicata, anche perché quella tragedia colpi anche noi stabiesi, con un tributo di 24 concittadini. Ed è ancora vivo nella mia mente quel ricordo di ragazzo, quando io e mia madre scappavamo dalla casa di amici che pochi secondi dopo crollava in via ex Santa Caterina ed ora Carmine Apuzzo. Ricordare quei palazzi fatti di pasta frolla, sembravano che ti stavano cadendo addosso, udire le urla della gente che scappava in panico verso un riparo, e poi quella voce di mio padre che urlava il mio nome e quello di mia madre, fu come una salvezza, aveva mio fratello Antonio sotto al braccio tipo sacco di farina. Allora avevo solo sette anni, ma mi sembra solo ieri......

venerdì 19 novembre 2010

Via libera di Palazzo Santa Lucia al piano d'azione sociale per le reindustrializzazione dalla partecipata regionale Tess (Terme e Stabia sviluppo Spa). Il piano, varato a fine del 2009, era finora bloccato al palo del Patto di stabilità. L'11/10/2010 la giunta regionale della Campania, su proposta di Stefano Caldoro e dall'assessore  al lavoro Severino Nappi, ha approvato il piano di azione per il lavoro.Il piano prevede interventi per oltre 500 milioni di euro e il coinvolgimento di 50mila lavoratori.Il piano straordinario è stato redatto dall'assessore del lavoro e della formazione professionale con il coordinamento della presidenza e il supporto tecnico dell'agenzia il lavoro e l'istruzione (ARLAS) e di Italia lavoro.Questa notizia noi di stabia vive l'abbiamo già girata alle nostre istituzioni da almeno 20 giorni nelle persone del sindaco, Luigi Bobbio e il consigliere Vincenzo Ungaro.
Le risorse disponibili saranno impiegate nell'arco del triennio 2010-2012 per cinque assi di intervento. Nel dettaglio si tratta di incentivi alla reindustrializzazione (7 ml), sostegno al
reddito ed al reinserimento lavorativo (7 ml), infrastrutture (3 ml), formazione (2,1 ml) e animazione territoriale e comunicazione (2,1 ml).
L'accelerazione della Regione è dovuto all'aggravamento della situazione occupazionale nel territorio che investe circa 2.500 lavoratori e almeno 15 grandi aziende tra cui la Fincantieri, pienamente inserite nel contratto d'area. Le risorse stanziate dalla Regione serviranno anche a favorire l'insediamento di nuove iniziative imprenditoriali mediante il recupero di aree dismesse e la riconversione dell'apparato produttivo esistente. Sul denaro in edicola domani tutti i dettagli del piano, le risorse stanziate e le azioni previste.

Rivolgendo una domanda in merito a questa materia al segretario nazionale della FAILMS-CISAL  Scarica Luigi- dice "
Ormai i giochi sono fatti le risorse ci sono,ma gestite con appositi paletti,fra i fondamentali il mantenimento dei livelli occupazionali e nuove risorse per le aree dismesse,quindi adesso "Inprenditori " di Stabia investite sul nostro futuro,visto che abbiamo dato segno di forte attaccamento e fedelta' alla "DIGNITA' " del lavoro"

Bellissima.......


Caro Domenico una bellissima dimostrazione di fede
e va letta,grazie per la tua fede.



Ascolta
Ascolta il dolore dell’anima che muore abbracciata a quella croce,

quella croce che gli ha donato la pace.

Ascolta l’abbandono di quella madre che nella grazia del Signore deve chiudere gli occhi,

e con una lacrima accarezzare i suoi figli.

Ascolta quel silenzio che ci accompagna lungo sentieri dispersi nel tempo ,

il tempo che ci insegna che la speranza,

è quel fiore che nasce anche quando la pioggia bagna le nostre case.
Ascolta quel piccolo gemito che come un eco selvaggio scuote le nostre coscienze ,

che ci impongono di alzare gli occhi al cielo e chiedere perdono delle nostre indifferenze .
Ascolta la voce di chi ti chiama per nome e con un sorriso ti trasmette fiducia .
Ascolta la parola di chi ti dice spera è tanto facile sperare.

giovedì 18 novembre 2010

Il punto sulla riunione del Prefetto

Scarica Luigi

E come volevasi dimostrare oggi 18 novembre 2010 siamo stati in prefettura,per la verifica degli accordi sugli istituti della cigo per l'indotto,e una cosa è parsa subito palese,che questo metodo usato dalle istituzioni serva a moralizzare l'anbiente dell'indotto Fincantieri,dato che a tutt'oggi e con la scadenza del 31 dicembre degli accordi preesistenti,non si è fatto altro,dopo aver accertato le risorse economiche,che chiedere la disponibilita' agli assessorati competenti di formare un gruppo di lavoro per valutare le varie richieste,pervenute di cigo.
Un'altro dato di fatto che è emerso,e che in base al piano lavoro dell'assessore Nappi,visto che non tutte le ditte possono accedere a tale ammortizzatori dato che sono scorporate al di sotto di 15 unita',c'è la possibilita' della riconversione,quindi si evince chiaramente che prima del 2012 non si uscira' dalla crisi,e molte ditte dell'indotto andranno incontro a brutti momenti congiunturali.
Il giorno 23 novembre si vedranno a Roma le OO.SS. con la Fincantieri per l'equa distribuzione dei carichi di lavoro,speriamo che non sia come nel febbraio scorso quando sull'acquisizione dell'Oceania grazie ai fondi sage,a Castellammare veniva destinati solo 4000 tonnellate di ferro da lavorare.


FAILMS-CISAL
Scarica Luigi

Incontro in Prefettura


Stamattina un gruppo di rappresentanti del comitato operaio stabiese, si è diretto a Napoli per l' incontro Prefetto,Imprenditori,Sindacati regionali,Regione,Fincantieri,RSU,direttore dell'IMPS e rappresentante governo del Ministero dello sviluppo e lavoro. A questo incontro delle 72 imprese dell'indotto c'è ne erano alcune non presenti (35), ma c'è ne erano alcune come quella dei fratelli dell'Ioio che anche non avendo avuto l'invito si sono presentate lo stesso. Voglio precisare che alla fine, con il secondo invito del prefetto, qualche imprenditore che ha fatto la sua fortuna nell'indotto stabiese non si e presentato a questo incontro che per la cantieristica stabiese era importante, sperando sempre che il Prefetto ne prenda nota. Fatta questa premessa, viene fuori un dato molto importante rispetto al primo anno di cassa integrazione, finalmente la Regione dice che ci sono i fondi non solo per le Cig ma anche per i corsi di formazione. Dopo questo lungo periodo di lotta, proprio per il fatto che noi non cerchiamo il solito assistenzialismo, la Regione mette sul tavolo di trattativa i corsi per la riconversione al lavoro. Quindi per l'anno 2011 non solo ammortizzatori sociali ma anche corsi di specializzazione, premettendo di spostare la trattativa per ogni singolo imprenditore. Sullo stesso tavolo il sindaco, Luigi Bobbio, evidenzia anche il problema di quelle decina di operai che sono stati licenziati, da questo contesto di crisi con i relativi ammortizatori sociali aperti dal governo, le loro aziende hanno ritenuto opportuno licenziare. Sottolineando questo passaggio alla attenzione del prefetto. L'INPS anche essa presente su questo tavolo, ha dichiarato che rispetto agli altri anni, i lavoratori in Cig non debbano aspettare i 3 mesi successivi all'inizio della pratica per avere le mensilità perché i soldi ci sono già, anche con la conferma in questa sede del rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico.Il gruppo di operai dopo aver appreso queste ultime notizie sono rientrati nella loro città con un luce diversa negli occhi, era la luce della speranza che qualcosa si stia muovendo in un verso giusto.

Notizie

Arrivano le prime notizie confermata la cassaintegrazione per tutto l'anno 2011 La regione, insieme ai sindacati regionali e la rsu fincantieri pongono sul tavolo di trattattiva anche i corsi di formazione , sullo stesso tavolo si è posta la domanda anche per i disoccupati che rientrvano nell'aria di crisi cantieristica.

Prefetto

In questo momento si sta contrattando sul prefetto a napoli il processo di cassaintegrazione per il 2011 ed in questo momento siamo ancora in contrattazione non emerge ancora un dato fuori il signor Armando Uvale non rappresenta il comitato operai stabiesi

mercoledì 17 novembre 2010

VIA CICERONE (CHI INTERVERRA')

La Regione dice si al bacino

Si è tenuto ieri pomeriggio il previsto incontro in Regione sulla vertenza Fincantieri di Castellammare di Stabia. A Palazzo Santa Lucia si sono riuniti i rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal con le rsu aziendali, il dottor. Taormina e un responsabile delle relazioni industriali di Fincantieri,l'assessore alle Attività produttive Vetrella e l'assessore al Lavoro Nappi.
Sul tavolo, la costruzione del bacino di carenaggio a Castellammare in modo da consentire al cantiere di produrre navi di grande stazza.
La Regione Campania, nel corso dell'incontro, ha assicurato la propria volontà di finanziare la realizzazione del bacino subordinandola però alla presentazione da parte di Fincantieri di un piano industriale che garantisca i livelli occupazionali per le maestranze stabiesi.

Dal prossimo mese di dicembre, completati gli ultimi lavori ancora in essere presso il cantiere stabiese, tutti gli operai saranno senza lavoro. Sono, invece, prossimi al trasferimento presso il cantiere di Marghera, 40 operai qualificati. A questi operai saranno assegnati lavori specifici e, quindi, non interagiranno con i lavoratori del cantiere di Marghera. Da Castellammare, gli operai porteranno con loro anche le attrezzature necessarie per l'espletamento dei lavori assegnatigli.

Ritornando all'incontro di ieri, l'assessore Vetrella ha comunque ribadito a Fincantieri che se il nuovo bacino di carenaggio fosse realizzato con soli fondi regionali, lo stesso sarebbe poi messo a disposizione anche di altri cantieri che ne facessero richiesta, mediante appositi bandi di gara.
Registrata, quindi, la volontà della Regione Campania di investire nel cantiere di Castellammare di Stabia, la palla passa alla Fincantieri che deve ora fare la propria parte in questa difficile situazione.

"Dopo tanto tempo - spiega Luigi Scarica sindacalista Failms -  finalmente, dopo la riunione di ieri, abbiamo capito che Fincantieri non vuole investire su Castellammare. C'era un precedente piano 2008-2012 che prevedeva investimenti per 52milioni di euro. Investimenti che sono stati cancellati. Commesse di navi destinate al cantiere stabiese che sono scomparse. A questo punto - conclude Scarica - chiediamo a Fincantieri di uscire allo scoperto facendoci sapere realmente quali sono le proprie intenzioni".

La cosa certa che e emersa che ci ritroviamo ne un passo indietro ne uno avanti, e la solita situazione di  stallo, ma e anche vero che la Regione fa una netta modifica di posizione verso il cantiere di Castellammare.

Pensiero

Un nostro amico di sventura mi dice  "Secondo te, e più pericoloso un'uomo con una pistola o un'uomo con la biro" 


Noi gli rispondiamo come già una volta abbiamo pubblicato, Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
 I risultati prefissati sono tanti, ma quello che prevale su tutti gli altri e l'amore verso la libertà dell'esprimere un'opinione.
E come dice il mio buon pastore, qualche volta bisogna essere anche ottimisti della vita che il signore ci ha donato.


E voi come gli rispondete?

Regione Campania, SVEGLIATI!!!!

«Fondi europei utilizzati per fiere, sagre e segnaletica stradale». È l’affondo lanciato dagli ispettori del ministero dell’Economia che per due mesi hanno studiato nel dettaglio i conti della Regione Campania.

Quasi 3 milioni sono stati stanziati per partecipare ad eventi come il Vinitaly, la Bit di Milano, il Vinexpo di Bordeaux, il Fruit logistica di Berlino, il Prowein di Dusseldorf.

Altri 10,5 milioni (fondi Por) sono serviti per finanziare il Capri film festival, il premio Caruso 2008, la 62esima edizione del premio Strega, la XII edizione di Quattro notti e più di luna piena, il festival Benevento città spettacolo, il concorso ippico in piazza del Plebiscito, la Piedigrotta 2008, il Maggio dei Monumenti. Tutte attività che, secondo gli «007», «non sono qualificabili come investimenti». E ancora contributi sono stati elargiti per la realizzazione del Festival della taranta, del Mare Moda Capri 2007, del Neapolis festival, del Concerto per Maria, del premio Charlot.

Nell’elenco dei finanziamenti figurano, inoltre, 300mila euro per la serie televisiva «Capri 2», mentre altre risorse sono andate al film «La seconda volta non si scorda mai» con Alessandro Siani ed Elisabetta Canalis, alla produzione teatrale «Io speriamo che me la cavo», alle pellicole «Il divo» e «Il seme della discordia».

Stesso discorso vale per le attività della Film Commission Scarl: dai rendiconti della società, osservano gli ispettori, emergono «esclusivamente spese di personale, fitti e pulizia della sede, noleggio auto e utenze». I collaboratori di Tremonti citano altri esempi emblematici: finanziamenti per le attività delle pro loco, contributi una tantum per lavori ad impianti sportivi e per acquisto attrezzature, segnaletica stradale e valorizzazione dei prodotti agricoli.


 Frigobar. Ipad. Computer a scelta, ma sempre dei tipi più innovativi. E ancora telepass, viacard, due tesserini di riconoscimento e uffici di superlusso, con poltrone e arredi di prima scelta: nella Campania del deficit alle stelle, i sessanta consiglieri regionali possono contare su dotazioni di tutto rispetto, del costo di mezzo milione. L’elenco dei benefit è folto e a dire il vero si presenta anche alquanto bizzarro, ma è assicurato da una precisa delibera approvata il 28 settembre scorso, con la quale l’ufficio di presidenza della Regione Campania ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature.

E non manca neanche il disco auto «Regione Campania» da poter esibire per passare ovunque senza problemi. Ma tra tagli e concessioni, quello dei benefit e dei rimborsi concessi ai consiglieri appare essere il filo rosso che assimila un po’ tutte le Regioni italiane.

 «Quisquilie e pinzillacchere», direbbe il grande Totò se potesse leggere l’elenco dei beni (o dei benefit) in dotazione ai sessanta consiglieri della Campania. L’elenco è folto e anche bizzarro ed è il contenuto della delibera numero 54 del 28 settembre 2010 con la quale l’Ufficio di presidenza (unico assente il questore Francesco Nappi) ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature.


I consiglieri che ricoprono incarichi istituzionali (i sette componenti dell’Ufficio di presidenza, i dodici presidenti di commissione, gli otto capigruppo) si sfregano le mani perchè possono avere di più dei consiglieri semplici. La bandiera, per esempio. Anzi, le bandiere: ai big spetta un trittico Italia-Regione-Unione europea.


E vogliamo parlare del frigobar? Poichè è scomodo chiamare il bar al piano -1 (peggio ancora alzarsi e scendere) per sorseggiare un drinkerino o mangiare uno yogurt meglio tenere tutto a portata di mano. Un bitter? Prego, c’è il frigobar. Ma non finisce qui. Passi per il televisore e il fax e pure per due telefoni fissi digitali (di cui uno con la linea Isdn) e passi pure per il computer fisso. E passi anche per il telefonino. Ma lo studio dirigenziale? Ne hanno diritto tutti i consiglieri. È così composto e la cosa ci ricorda l’esilarante Fantozzi ragionier Ugo che racconta dell’ufficio del megadirettore generale: scrivania, trittico di poltrone in pelle, divano a due posti in pelle, mobile basso a quattro ante, appendiabito, armadio libreria. Ci manca solo la pianta di ficus.

Ovviamente questo studio dirigenziale va corredato di optional. Ecco allora un bel completo da scrittoio. In pelle ovviamente. Sì, l’oggetto in pelle è uno status symbol, forse fa sentire più importanti: in pelle è infatti anche il tesserino di riconoscimento. Uno dei due tesserini, in verità, perchè per farsi riconoscere i consiglieri hanno in dotazione pure il più proletario badeg.

Il presidentissimo, LUIGI CESARO

 Luigi Cesaro, si chiama ammore mica clientelismo?-Per la costruzione di una sola scuola nella sua Sant’Antimo arrivano dalla Provincia da lui amministrata ben 15 milioni di Euro, più di quanti sono stati destinati a Napoli per la ristrutturazione di  70 edifici.


-Lui ci tiene a mettere subito i puntini sulle “i”. “Non è clientelismo“, e ci mancherebbe al più è solo amore (ammore, come dicono da queste parti) per la propria città. San’Antimo, piccolo comune dell’agro aversano a pochi chilometri, rispettivamente, da Napoli e Caserta. Del resto lui ed i suoi cittadini probabilmente godranno – forse – solo tra molto tempo i frutti dei suoi sacrifici amministrativi. Eh sì, perché lo stesso “presidentissimo” della provincia partenopea con candore ammette: “La scuola sarà pronta quando sarò in pensione”. A riprova di come vengono spesi bene i soldi dalla sua Amministrazione.


- Il Presidente parlamentare, infatti copre il doppio incarico, nello stesso tempo, cumulando i due redditi, sia alla sede della Provincia a Piazza Matteotti, sia a Montecitorio, è assurto agli onori della cronaca non sempre per episodi, diciamo così encomiabili. Su Youtube i suoi video in un italiano approssimato hanno letteralmente spopolato. Inoltre, lui stesso ne va fiero, Cesaro è anche il fornitore ufficiale di mozzarelle di bufala dello stesso premier Silvio Berlusconi. Oltre alle note di colore, ci sono anche quelle più opache che lo vorrebbero invece vicino ad ambienti poco limpidi. Per esempio, per l’ex presidente di centrosinistra  della Provincia di Napoli, Amato Lamberti, Cesaro è “un politico in odore marcescente di collegamenti con la camorra”. Il parlamentare, secondo il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo, sarebbe stato una sorta di “fiduciario del clan Bidognetti”, i casalesi insomma, che hanno dominato per anni l’area dell’casertano. Oggi, in una intervista a Pietro Treccagnoli su il Mattino di Napoli, dice che di quei 15 milioni assegnati per la costruzione di un centro polifunzionale scolastico nella sua cittadina, non ne sa niente. Sarà, ma in tanti sospettano che si tratti, nel migliore dei casi, di un atto smaccatamente nepotista se non cesarista, del resto nome omen.

- A chi gli fa intravedere un paragone con l’ex Governatore della Regione Campania Antonio Bassolino, anche lui a suo tempo accusato di aver favorito gli affari nella sua natia Afragola, Cesaro risponde risolutamente: “No, non è vero”. Lui non ne sapeva niente di questi 15 milioni. Già, eppure il dubbio solletica molti, perché la domanda sorge spontanea. Chissà se Luigi Cesaro da Sant’Antimo conosce quello stesso Luigi Cesaro che, agli atti, risulta aver firmato la delibera per la concessione del finanziamento? Non si tratterà mica di un caso di omonimia? Secondo alcuni questa mega-scuola, piazzata lì a Sant’Antimo è pure inutile. Insomma, finirebbe per essere se non una cattedrale nel deserto, almeno un sperduto santuario tra gli orti e gli svariati fondi agricoli della zona. Forse la scuola sarebbe dovuta spettare alla vicina Frattamaggiore oppure ad Aversa, città con bacini urbani molto più grandi. Cesaro, lo stesso Cesaro che dice di non saperne niente di questo finanziamento, a questo punto s’inalbera e risponde: “Sant’Antimo ha 1.700 studenti, un incidenza del 5,6% rispetto al dato della provincia del 4,7%“. Già, meno male che del caso non e sapeva nulla. E ancora, “A Sant’Antimo tutte o quasi le scuole sono in affitto”. Come del resto in quasi tutto il resto della Provincia, aggiungiamo noi.

– Eppure Cesaro tiene a sottolineare che la scuola come la cultura sono un punto fermo della sua amministrazione. Certo, più che fermo, diciamo immobile. Però Cesaro, da vero Cesare, conosce bene  - anche se magari lo pronuncia male, come tanti altri del resto – quel detto latino “Panem et circenses”. Infatti, poco più di un mese fa a Castellammare di Stabia, il suo Ente finaziò un concertone di Gigi D’Alessio. Le cronache riportano che quel giorno nella città stabiese, c’erano tanti ospiti illustri, oltre allo stesso Luigi Cesaro, all’assessore al turismo della stessa provincia, Piergiorgio Sagristani, il sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, l’assessore alla cultura sempre di Castellammare, Antonio Coppola. Costo dell’happening? Top Secret, ma in giro c’è chi parla di 50.000 euro. Ma siamo certi che anche quella circostanza ,Cesaro non sapeva!

martedì 16 novembre 2010

C'ERA UNA VOLTA IL QUARTIERE

bracieri

Navigando in rete salta all'attenzione  questa domanda da parte dell'arenile stabiese,cito testo. Appello agli stabiesi: Il primo cittadino nei giorni scorsi ha ordinato dei bracieri alla Fincantieri stabiese in cui dovevano accendersi i fuochi dell'immacolata sull'arenile stabiese, qualcuno di voi ne sa di piu'? Ci sono vari commenti tra i quali spiccano i seguenti:


Se i Bracieri li fa'la Fincantieri,mi fa'piacere.Se prima di poggiare i bracieri e far si che i cittadini accendino su di un'Arenile Pulito, l'amministrazione ci fa'dare una ripulita....mi fa'ancora + piacere.(Ma visto che il progetto è loro,mi sa'che na passa tina la faranno fare).(we magari tolgono pure i rifiuti che abbiamo accumulato..quelli del:30 Otto.6 e 16 Novembre)


ma voi pensate veramente che i rioni vadano a fare i falo' all'arenile?


Mettendo da parte i codesti commenti, se non sbaglio i bracieri da costruire dovrebbero essere 18 in un progetto iniziale, i quali sotto una visione del nostro primo cittadino dovevano esser sparsi per i quartieri dell città. Ma ora vista la considerazione fatta dagli amici dell'arenile, mi sorge il dubbio che i bracieri da costruire saranno di meno e che li abbia già commisionati a qualche imprenditore stabiese.
Ora oltre al fatto che parecchi rioni di C.mare sono molto legati alle tradizioni è quindi saranno molto probabili fuochi per tutta la città, ma il sig. sindaco dopo la minigonna, se ne  viene fuori anche con i bracieri diventa ridicolo. Ben venga la prevenzione, ma il cambiamento sociale e tradizionale che ci vuole imprimere potrebbe passare anche in secondo piano. Non facciamo che le TV di mezzo mondo vengano nella nostra città anche per i falò. Ma facciamo in modo che ciò avvenga per un rilancio della nostra città, allora vogliamo esprimere un'opinione verso il nostro primo cittadino, perché non si inizia veramente a monitorare il nostro territorio? Perché non si inizia veramente a valorizzare le nostre risorse naturali,paesaggistiche,termali e cantieristiche? No facciamo come i governi centrali che fanno tutta una pastocchia e se ne fregano delle esigenze reali che il paese a bisogno, la nostra città si è stancata di piangersi addosso la nostra città vuole vivere.

dal mondo e finanza

Sfondato il tetto di un miliardo di ore di cassa integrazione. Ad ottobre, infatti, le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps da inizio anno sono state 1.026.479.655, mettendo a segno un incremento, del +44,2% rispetto al 2009, quando le ore erano 712.008.425. Ore dietro le quali ci sono ancora stabilmente circa 600mila lavoratori coinvolti nei processi di cig, i quali hanno subito un taglio netto del reddito per oltre 3,9 miliardi di euro, circa 6.750 euro per ogni singolo lavoratore. Sono i numeri che emergono dalle nuove elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale nel rapporto di ottobre.

Il ricorso alle ore di cassa integrazione
Dall’analisi della Cgil il ricorso alle ore di cassa integrazione a ottobre segna un calo del -2,3% rispetto al mese precedente, per un totale di ore pari a 100.806.175. Calo addebitabile ad un flessione della Cassa integrazione ordinaria (cigo) e straordinaria (cigs) ma ad ”incidere ancora pesantemente”, cosi’ come segnala il rapporto, e’ la ”costante e inarrestabile” crescita della cassa integrazione in deroga (Cigd) che a ottobre torna ad aumentare con un monte ore ad ottobre pari a 34.374.368 segna un +6,36% su ottobre e nei primi dieci dell’anno, sullo stesso periodo dello scorso, un +295,9%. Da gennaio ad ottobre sono state autorizzate 320.241.258 ore di Cigd.

L’urgenza di politiche di rilancio
Questi dati, osserva il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, ”insieme a quelli sulla produzione industriale, dimostrano che la situazione resta molto grave e preoccupa seriamente la costante crescita della cassa in deroga. Diventa ogni giorno piu’ urgente definire politiche industriali che possano determinare crescita e lavoro insieme ad interventi strutturali sulla cassa integrazione”. Per quanto riguarda la Cigd Scudiere sottolinea come ”si registra una tendenza all’aumento per ora inarrestabile: ormai finiscono in Cigd non solo i lavoratori delle aziende che non rientrano nella normativa vigente ma anche quelli che hanno concluso i periodi concessi dalle varie normative”. Ma ci sono anche casi di aziende, rileva, ”come la Fiat di Pomigliano, che avrebbero a disposizione ancora periodi di Cigs coperti da risorse economiche Inps in attivo strutturale, dove invece viene attivata la cassa in deroga con risorse economiche che non ci sono e che aggravano il conto del bilancio pubblico”.

Nuovi settori che hanno bisogno della cig
Nel dettaglio, il rapporto segnala il calo significativo della cassa integrazione ordinaria, a ottobre -8,4% sul mese precedente per un monte ore pari a 23.852.446 mentre da inizio anno sullo stesso periodo del 2009 la flessione e’ del 36,9% pari a 299.550.331 ore. La cigo ha rallentato la discesa e per ora si va stabilizzando sugli ultimi valori fatti registrare ma, secondo la Cgil, ”non si intravede una ripresa produttiva tale da muovere positivamente l’occupazione nei settori produttivi”. Nella maggioranza dei settori c’e’ infatti una riduzione delle ore di cigo ma in quello alimentare, nell’edilizia, nell’energia e nei servizi si registra la tendenza ad un nuovo aumento.

La cassa integrazione straordinaria
Per quanto riguarda la cigs si registra un calo a ottobre sul mese di settembre del -5,1% con 42.579.361 ore di cigs mentre da inizio anno l’aumento e’ consistente: +159,61% sul 2009 per un volume di 406.688.066 ore. I settori con incrementi maggiori sono: il metallurgico +518,4%, il legno +300,3%, il meccanico +279,2%, l’edilizia +175,5%, carta e poligrafiche +154,7% e il commercio +85,1%. Continua il trend di aziende che progressivamente passano dalla cigo alla cigs e si acuisce il pericolo sulle prospettive occupazionali: ”Si stanno determinando – segnala la Cgil – nuove condizioni produttive nelle aziende che tendono a stabilizzarsi su una minore occupazione, soprattutto nella continua assenza di una ripresa dei consumi”.

Per la cassa in deroga, i settori con il maggiore ricorso continuano ad essere i quelli che non rientrano nella normativa attuale della cigs. Tra i settori con piu’ occupazione c’e’ l’edilizia che resta quello con l’aumento piu’ consistente, da inizio anno, pari a +1.150,4% sul 2009. Segue il settore chimico +471,9%, il legno +675,7%, il commercio +369,5%, carta e poligrafiche +325,1% e la piccola industria meccanica +264,38% che ha il volume piu’ alto con 98.076.416 ore. Le regioni maggiormente esposte con la cigd restano la Lombardia con 78.147.195 ore da inizio anno (+202% sul 2009) e l’Emilia Romagna con 45.772.191 ore (+1109,9%). ”Si conferma l’aumento consistente, soprattutto nei settori direttamente produttivi, frutto di un allargamento ulteriore delle difficolta’ del settore manifatturiero e del fatto che molti lavoratori, prima coperti dalla cassa ordinaria e straordinaria, stanno progressivamente ricorrendo alla cassa in deroga”.

Sempre più crisi aziendali
I ricorsi ai decreti cigs, nel corso dell’anno e fino al 31 ottobre, sono stati 5.511 con un aumento del 116,5% sullo stesso periodo dello scorso. I decreti riguardano 7.596 unita’ aziendali e si segnala un aumento delle crisi aziendali +141,4% che rappresentano il 71,8% del totale dei decreti. Tra i decreti di crisi aziendale ci sono indistintamente le aziende che hanno terminato le 52 settimane di cigo, con quelle in crisi aziendale non temporanea. La Cgil a riguardo sostiene che ”le crisi non sono tutte uguali, e una distinzione aiuterebbe a capire ed intervenire meglio nelle dinamiche delle crisi aziendali in atto, ma questa continua a sembrare un’informazione eccessiva da mettere a disposizione”.

I fallimenti
Tra le altre causali significative per numero dei decreti restano le domande di ricorso al fallimento +105,8%, al ricorso al concordato preventivo +95,3%, in amministrazione straordinaria +116%. Aumentano i contratti di solidarieta’ +75,7%, che rappresentano il 13,5% del totale dei decreti, mentre le domande di ristrutturazione aziendale sono solo 134 (2,4%) e 13 quelle per conversione aziendale (0,2%%). Dati che dimostrano come sia ‘‘costante – spiega il rapporto – la tendenza negativa all’aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese mentre gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa non raggiungono una percentuale rilevante”.

Occupazione e lavoratori in Cig
Occupazione e lavoratori in Cig – Nel periodo gennaio ottobre 2010, considerando un livello medio di ricorso alla Cig, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale (18 settimane lavorative), si confermano in questo periodo oltre 1.160.000 lavoratori in Cigo, in Cigs e in Cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il 2010 (44 settimane lavorative) si determina un’assenza completa di attivita’ produttiva per 583.227 lavoratori, di cui 181.955 in Cigd. Il rapporto Cgil denuncia ”una situazione economica e sociale sempre piu’ insostenibile per milioni di lavoratori’‘ calcolando come nel corso del 2010 i lavoratori parzialmente tutelati dalla Cig abbiano perso gia’ oltre 3.936.154.000 euro, mentre per ogni singolo lavoratore che e’ stato a zero ore in tutto questo periodo la perdita certa, anche al netto del consumo effettivo delle ore di Cig autorizzate, e’ stata di oltre 6.749 euro.

La crisi del panuozzo

Rimandata al prossimo consiglio comunale, la decisione sulla discussione della crisi del panuozzo.


L’economia di molte famiglie è appesa ad un filo, se non si ottengono le necessarie rimozioni agli ostacoli che impediscono la riapertura degli esercizi commerciali.


La riunione dei capigruppo, voluta dal sindaco Patriarca ha deciso di discutere in un prossimo consiglio comunale la modifica di tale impedimento.


L’ente deve tener conto delle mutate condizioni antropiche dell’area rossa e delle attuali condizioni di rischio idrogeologico. Per tanto l’Amministrazione ritiene che, in tal modo si possano restringere le condizioni ostative che ora impediscono, per ragioni di sicurezza, la ripresa di molte attività commerciali. Inoltre, con la prossima approvazione del Puc, gli esercizi commerciali saranno invitati a produrre la documentazione urbanistica in loro possesso al fine di dimostrare che non sussistono irregolarità tali da inficiare l’uso dei locali in questione.

Rifiuti, quante bugie parole vane e poco rispetto dei cittadini

Ancora una volta si gioca sulla pelle dei cittadini. Il governo dice "in dieci
giorni Napoli e' pulita"
L'opposizione dice " il governo ha miseramente fallito"
Il Sindaco di Napoli dice "prendetevi la nostra monnezza come noi prendiamo i
vostri malati.

Ma veramente questi pensano che i cittadini sono dei polli venuti da chissa'
dove ?

Come puo' il governo dire che Napoli sara' pulita in dieci giorni ?

come puo' l'opposizione parlare di fallimento; ma chi ha gestito la monnezza
negli ultimi quindici anni ?

come puo' il sindaco di Napoli fare un paragone tra la monnezza ed i malati:
perche' non pensa a "fare" la differenziata ?

Io sono di un piccolo comune della provincia di Napoli ove si fa la
differenziata da anni; ho dovuto subire tutti i danni della discarica di Tufino
ove veniva convogliata la monnezza di Napoli (Dio solo sa che veniva sversato);

e' possibile dover ancora sopportare la mancata raccolta differenziata dei cari
cittadini napoletani ?
e' possibile dover sentire le forze politiche che, anziche' fare uno sforzo
comune per risolvere i problemi del paese, non fanno altro che litigare tra di
loro e fare propaganda politica ?.

Gli stessi che, a torto o a ragione, invocano un giorno si e l'altro pure la
Costituzione, cerchino, se ne sono capaci, di imitare i PADRI COSTITUENTI
nell'interesse del Paese.

Sei immigrati

vista la situazione venutasi a creare a Brescia con la protesta dei sei lavoratori immigrati arrampicati sulla gru;
vista la preoccupazione che tale situazione suscita per l’incolumità di tali persone e di tutti coloro che si trovano per vari motivi, soprattutto lavorativi, a dover affrontare tale emergenza;considerato che molti immigrati ( e a quanto risulta da concordanti notizie di stampa, anche gli stessi sei) hanno presentato domanda di regolarizzazione nel 2009, ma che tali immigrati sono rimasti vittime di truffe da parte di sedicenti datori di lavoro che hanno approfittato del loro stato di necessità presentando documenti di cui poi è risultata la falsità;
visto che la disposizione sulla base della quale a molti immigrati è stata negata la regolarizzazione del 2009 è di ambigua formulazione;
considerato che essa è stata interpretata in modo contraddittorio dalle stesse autorità amministrative e dalla giurisprudenza;
considerato che l’interpretazione alla fine adottata dalle autorità amministrative bresciane sembra fondata su una circolare ministeriale, atto amministrativo in sé incapace di pregiudicare i diritti soggettivi;
tenuto conto che alla luce del principio costituzionale di uguaglianza emergono dubbi di illegittimità costituzionale sulla legge di regolarizzazione (D.L. 78/2009) laddove si limita a colf e badanti escludendo gli altri lavoratori e discrimina irragionevolmente tra lavoratori rimasti sul territorio italiano dopo la scadenza del permesso di soggiorno (ammessi alla regolarizzazione) e lavoratori che vi sono rimasti non ottemperando all’ordine di espulsione del questore (non ammessi);chiedono a tutte le autorità competenti in materia di perseguire tutte le vie per trovare una soluzione umanitaria a questa gravissima situazione e, facendo propria una proposta già suggerita in questi giorni, le sollecitano a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di protezione sociale agli immigrati in quanto risultino vittime di truffe a loro danni da parte di sedicenti datori di lavoro.
Cari amici ecco cosa vogliono sei immigrati onesti lavoratori,le applicazioni dei diritti dei lavoratori.Un pensiero,forse anche un pò provocatorio ma 700 operai fincantieri stabiesi dove.......... continuate voi,qualunque cosa facciate noi siamo con voi,ma fatelo.

lunedì 15 novembre 2010

FAILMS


da sx Salvatore Vozza e Scarica Luigi


E finalmente è uscita la fatidica data di confronto con l'assessore competente Vetrella per discutere del bacino di costruzione per la Fincantieri..............adesso una premessa è d'obbligo visto la tortuosa storia negli ultimi 3 anni..............vengo al dunque:
Nel 2008 e precisamente tra ottobre e novembre la Fincantieri dopo l'ennesimo tentativo di privatizzare l'azienda, non andato a buon fine, dei 800 mln di euro che servivano per la ristrutturazione strutturale dei vari cantieri sparsi per l'Italia, la Fincantieri ne investiva 400 mln di euro provento dagli utili 2008/2009,da spalmare nei vari cantieri,e nella fattispecie di Castellammare di Stabia,venivano stanziati 52 mln di euro per lavori di ammodernamento e l'inizio dei lavori per il bacino di costruzione.
Da quel momento la strada che doveva essere tutta in salita,all'inprovviso,e causa riflesso crisi Americana,a giugno 2009 si è avuta una brusca frenata,con la cancellazione di 2 navi Grimaldi,40 e 41, di cui non se ne è parlato piu',e l'inizio della cassa integrazione a giugno 2009.
Tante sono state le manifestazioni ai vari livelli istituzionali,che sono sfociate in un accordo con l'allora ministro Scaiola dello sviluppo economico al tavolo del 18 dicembre del 2009 ove lo stato si inpegnava a sbloccare fondi pubblici per favorire l'acquisizione di navi pubbliche,e allo stesso tempo si inpegnava nella valutazione del bacino di costruzione per stabia.
Nell' accordo del 18/12/2009 si dava appuntamento al 3 febbraio 2010,ove fincantieri e le OO.SS. confederali nazionali si dovevano incontrare per valutare l'ecqua distribuzione dei carichi di lavoro sbloccati tramite l'intervento degli aiuti statali,e da quella riunione per stabia furono destinati solo 4000 tonnellate di ferro,metodo che lascia pensare che l'azienda ha tutto l'interesse a continuare con gli ammortizzatori in deroga.
E come volevasi dimostrare nel mese di maggio 2010 la fincantieri ha firmato il 2 anno di cassa integrazione avente nome di "eventi inprovvisi e inprevisti",che in fondo è gia' straordinaria.
Da maggio ad ottobre tante sono state le manifestazioni proclamate dal comitato operai e una parte sana del sindacato,ma non ha prodotto i risultati voluti,e adesso in attesa del confronto del 16 alla regione, e come stanno le volonta' a livello nazionale non sara' il bacino di costruzione a salvare il cantiere di stabia e l'indotto di castellammare,ma un piano industriale serio e tanto lavoro e dignita'.

Ai politici chiediamo meno demagogia e piu' fatti.

Scarica Luigi

domenica 14 novembre 2010


Per tutti quelli che aspettano un figlio, un dottore, la risposta di un'esame a scuola o la Domenica per incontrarsi con Gesù. Per quelli che sognano la propria squadra in Champion, o quelli come me in B. Per tutti quelli che aspettano il 90°, per i giovani che aspettano l'amore di una vita. Per quelli che aspettano una commessa di lavoro. Per le casalinghe che vogliono essere riconosciute per il loro lavoro.

Basta con quei singoli elementi che vogliono far parte di un qualcosa è poi si distinguono con quella bramosia dal comune collettivo. Basta con le strumentalizzazione dei potenti di turno. Noi siamo uniti in una unica certezza il diritto del LAVORARE.

Ricordatevi noi siamo quelle migliaia che protestano per le strade, noi siamo quelle migliaia che non vengono tutelati, ma soprattutto siamo quelle decina di persone che aspettano il loro 50%, perché l'azienda di turno ci dice di essere in difficoltà.

la nostra lotta e molta lunga è molto più difficile. NOI non vogliamo cibarci solo di incontri, noi vogliamo anche che gl'incontri non siano fatti solo di parole e documenti. Noi vogliamo anche, ma soprattutto, fatti e di quella svolta sociale e culturale.

Basta con questi sotto rifugi di parole.Basta con le strumentalizzazioni dei potenti.Il cantiere e anche di diritto dell'indotto stabiese, di tutta quella gente che ci butta il sangue.

per quelli che aspettano che i fondi europei vengono spesi bene per il sud


Raffaele Fitto


 01/11/2010 Capri - Il ministro Raffaele Fitto arriva sul palco del "Quisisana" e deve subito modificare la scaletta del suo intervento , dopo le bordate che sono state indirizzate a Berlusconi e al suo esecutivo da parte degli industriali. "Qui il cerino acceso non può finire nell mani del governo. Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Il governo si assume le sue, gli altri devono fare altrettanto". La difesa del governo da parte di Fitto è a tutto tondo: "Le polemiche di questi giorni non possono cancellare i buoni risultati di questi due anni, sono polemiche artificiali che spesso prefigurano scenari politici inesistenti" - Diventa un ciclon Fitto soprattutto sui temi della spesa dei fondi strutturli europei nel Sud. "Qui c'è un problema di organizzazione delle Regioni del Mezzogiorno. Vogliamo dirla tutta? Dalla ricognizione del governo, a fronte della risorse Fas disponibili l'utilizzo reale è del 39-40 per cento. I fondi strutturali della tranche 2007-2013: abbiamo risorse per 43 miliardi di euro, a questo momento il loro utilizzo è del 7%. Allora vogliamo mettere in discussione le modalità con cui queste risorse vengono assegnate ai territori? Dobbiamo evitare un frammentazione in mille rivoli che rendono di nessun inpatto questa spesa" Fitto continuando sul federalismo - "Sul federalismo sono d'accordo con D'Amato - su questo sono d'accordo con lui non su altro - . Questa riforma è una grande opportunità per il Mezzogiorno. I principi di responsabilizzazione della classe dirigente e del miglioramento della spesa sono questioni fondamentali per il rinnovamento della classe dirigente. Il federalismo ha elementi di unità nazionale. Sono quelli scritti nella legge, che spesso neppure si legge: c'è la perequazione integrale cioè la possibilità di garantire in modo integrale la copertura delle spese, al 100 per cento, per le funzioni fondamentali"voli che rendono di nessun impatto questa spesa".

Caro ministro, perchè allora non si mettono in discussione le assegnazioni di queste risorse? Cerchiamo un pò di sferzare le ragioni di queste terre del sud, come la nostra Castellammare martoriata da decenni dalle politiche mal curanti da quei signori Onorevoli che da queste parti compaiono solo nelle fasi delle elezioni. La nostra città a bisogno dei fatti, di una politica locale conseguenziale e non solo del dire, ci sono è adesso vedremo. La politica qui, come quasi in tutta Italia, si base solo di polemiche e gossip, la nostra città vive in una profonda crisi occupazionale ma quei signori di palazzo Farnese si stanno rendendo conto della pesantezza che si respira nell'aria?

Colmi