Dal palazzo del Quirinale a reti unificate, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è rivolto soprattutto ai giovani. Con un saluto alle italiane e agli italiani di ogni generazione il presidente ha iniziato un discorso «dedicato ai giovani che vedono il tempo delle scelte e cercano occupazione». A loro ha detto che «i problemi che sentono sono gli stessi che si pongono per futuro dell'Italia». Il presidente ha espresso a più riprese la sua preoccupazione per i malesseri del Paese, stigmatizzando, come già nei mesi scorsi, «il distacco allarmante tra politica, società, forze sociali e giovani generazioni». Nel suo discorso Napolitano ha ribadito l'esigenza di uno «spirito di condivisione delle sfide» definendolo lo strumento affinché si possa fare un«salto di qualità della politica», in modo che questa riprenda dignità e diventi capace di «offrire riferimento e guida».
Il presidente nel suo discorso ha parlato di un «malessere diffuso» e un «distacco allarmante» tra la politica e la società, tra il Palazzo e la gente: è un segnale da non sottovalutare e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto di nuovo che la politica faccia un «salto di qualità», che ritrovi dignità.
Un grande problema, sostiene il presidente, è «l'indispensabile elevamento della produttività», ha detto senza citare la Fiat, «augurandosi che il difficile confronto in atto evolva in modo costruttivo». E rafforzare la competitività del sistema-paese richiede per Giorgio Napolitano «il superamento di molti ritardi, di evidenti fragilità, comporta lo scioglimento di molti nodi riconducibili a riforme finora mancate». Ci vuole «coraggio politico e sociale» per fare queste cose, per dare risposte al malessere e alle disuguaglianze sociali, all'impoverimento degli operai e dei ceti medi «specie nelle famiglie con più figli e un solo reddito», e soprattutto di fonte alla piaga della disoccupazione che da tre anni cresce «sotto l'urto della crisi globale». Quindi il Presidente rilancia la riforma fiscale.
Alla sua città natale, Napoli, il presidente ha dedicato un passaggio del discorso, quando verso la conclusione, ha esortato gli italiani a fare «tutti la loro parte», «quanti hanno maggiori responsabilità - e ne debbono rispondere - nella politica e nelle istituzioni, nell’economia e nella società, ma in pari tempo ogni comunità, ogni cittadino. Dovunque - ha affermato Napolitano - anche a Napoli: lasciatemi rivolgere queste parole di incitamento a una città per la cui condizione attuale provo sofferenza come molti in Italia. Faccia anche a Napoli la sua parte ogni istituzione, ogni cittadino, nello spirito di un impegno comune, senza cedere al fatalismo e senza tirarsi indietro».
Ancora sui giovani si sono fermate le parole del presidente secondo il quale i dati sulla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, devono diventare «l'assillo» del Paese. «Gli ultimi dati - ha detto il capo dello Stato - ci dicono che le persone in cerca di occupazione sono tornate a superare i due milioni, di cui quasi uno nel Mezzogiorno; e che il tasso di disoccupazione nella fascia di età tra i 15 anni e i 24, ecco di nuovo il discorso sui giovani nel suo aspetto più drammatico, ha raggiunto il 24,7% nel paese, il 35,2% nel Mezzogiorno e ancor più tra le giovani donne. Sono dati - ha concluso Napolitano - che debbono diventare l'assillo comune della nazione. Se non apriamo a questi ragazzi nuove possibilità di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, per l'Italia: ed è in scacco la democrazia».
sabato 1 gennaio 2011
La Confindustria va in crisi e le Coop fanno l'alleanza
La crisi della rappresentanza non è uguale per tutti. Anzi. Picchia duro nell'industria, nei suoi sindacati e nella centenaria Confindustria. Con il caso Fiat-Chrysler la globalizzazione è entrata per la prima volta, e con prepotenza, anche nelle relazioni industriali. Così non è più detto che la strada dei rapporti sociali sia prevalentemente nazionale. Nell'incertezza c'è chi corre ai ripari, rafforzandosi, mettendo un po' di fieno in cascina, superando le vecchie barriere ideologiche, gli antichi legami culturali e gli apparentamenti partitici del secolo passato. I grandi raggruppamenti delle cooperative italiane hanno deciso di cominciare a mettersi insieme. Si chiamerà l'"Alleanza delle cooperative" oppure la "Federazione delle cooperative". Il nome uscirà prima del 26 o 27 gennaio quando a Roma verrà pubblicamente celebrato il patto tra Lega Coop (le cooperative rosse), la Confcooperative (le bianche) e l'Agci (le laiche).
Alleanza molto graduale, ma che in ogni caso chiude con la stagione delle divisioni politiche e anche con quella, più recente, dello scontro tra "coop bianche" e "coop rosse" provocato dal tentativo di Unipol (Lega) di lanciare un'opa sulla "Banca nazionale del lavoro". Si volta pagina e la nascente Alleanza riguarderà il centro e non le aree regionali, non intaccherà i rispettivi organigrammi né i patrimoni di ciascuno. Si comincerà con una sorta di portavoce unico (come hanno già fatto con "Rete Imprese Italia" i commercianti e gli artigiani) in particolare nel rapporto con il governo nazionale e gli organismi comunitari di Bruxelles. La lobby delle cooperative punta a fare massa critica, a far pesare insieme le sue 43 mila imprese (dall'agro-alimentare alla grande distribuzione, dalle banche alle costruzioni fino alle cooperative dei servizi alla persona) con 1,1 milioni di lavoratori e un fatturato superiore a 125 miliardi di euro l'anno.
Alleanza molto graduale, ma che in ogni caso chiude con la stagione delle divisioni politiche e anche con quella, più recente, dello scontro tra "coop bianche" e "coop rosse" provocato dal tentativo di Unipol (Lega) di lanciare un'opa sulla "Banca nazionale del lavoro". Si volta pagina e la nascente Alleanza riguarderà il centro e non le aree regionali, non intaccherà i rispettivi organigrammi né i patrimoni di ciascuno. Si comincerà con una sorta di portavoce unico (come hanno già fatto con "Rete Imprese Italia" i commercianti e gli artigiani) in particolare nel rapporto con il governo nazionale e gli organismi comunitari di Bruxelles. La lobby delle cooperative punta a fare massa critica, a far pesare insieme le sue 43 mila imprese (dall'agro-alimentare alla grande distribuzione, dalle banche alle costruzioni fino alle cooperative dei servizi alla persona) con 1,1 milioni di lavoratori e un fatturato superiore a 125 miliardi di euro l'anno.
Capodanno, botti killer Un morto, decine di feriti
Un uomo, Carmine Cannillo, 39 anni, è morto per essere stato colpito da una pallottola vagante mentre era sul balcone di casa a festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Il fatto è avvenuto a Crispano, in provincia di Napoli. Cannillo, secondo quanto riferito dai familiari, all'improvviso si è accasciato al suolo, appena colpito dal proiettile. Inutili i soccorsi. Indaga la mobile.
La vittima, che di professione faceva il manovale, era sposato e padre di due ragazzi. Viveva a Orta di Atella, un piccolo centro del casertano che dista pochi chilometro da Crispano. Cannillo, con la moglie ed i figli, la scorsa notte ha raggiunto Crispiano per attendere l'arrivo del nuovo anno insieme ad un amico. Poco dopo la mezzanotte, Cannillo e l'amico sono scesi nel cortile (e non sono rimasti sul balcone, come invece appreso in precedenza) del condominio di via Limitone dove è avvenuta la tragedia: volevano assistere all'esplosione dei fuochi pirotecnici. All'improvviso però Cannillo si è accasciato a terra. E' stato raggiunto da una pallottola vagante alla scapola sinistra. La situazione è apparsa subito molto grave. Cannillo è stato caricato su una macchina, diretta all'ospedale "San Giovanni di Dio" di Frattamaggiore. Lungo il percorso i soccorritori hanno incrociato una autoambulanza del "118". Il ferito, quindi, è stato caricato sul mezzo di soccorso. Ma per Cannillo non c'é stato nulla da fare. I medici dell'ospedale di Frattamaggiore non hanno potuto fare altre che costatarne il decesso. Sul posto sono giunti gli uomini del commissariato di Acerra, diretti dal vicequestore Sergio Di Mauro, e quelli della squadra mobile della questura di Napoli. Il sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Napoli ha disposto il trasferimento della salma all'istituto di medicina legale.
La vittima, che di professione faceva il manovale, era sposato e padre di due ragazzi. Viveva a Orta di Atella, un piccolo centro del casertano che dista pochi chilometro da Crispano. Cannillo, con la moglie ed i figli, la scorsa notte ha raggiunto Crispiano per attendere l'arrivo del nuovo anno insieme ad un amico. Poco dopo la mezzanotte, Cannillo e l'amico sono scesi nel cortile (e non sono rimasti sul balcone, come invece appreso in precedenza) del condominio di via Limitone dove è avvenuta la tragedia: volevano assistere all'esplosione dei fuochi pirotecnici. All'improvviso però Cannillo si è accasciato a terra. E' stato raggiunto da una pallottola vagante alla scapola sinistra. La situazione è apparsa subito molto grave. Cannillo è stato caricato su una macchina, diretta all'ospedale "San Giovanni di Dio" di Frattamaggiore. Lungo il percorso i soccorritori hanno incrociato una autoambulanza del "118". Il ferito, quindi, è stato caricato sul mezzo di soccorso. Ma per Cannillo non c'é stato nulla da fare. I medici dell'ospedale di Frattamaggiore non hanno potuto fare altre che costatarne il decesso. Sul posto sono giunti gli uomini del commissariato di Acerra, diretti dal vicequestore Sergio Di Mauro, e quelli della squadra mobile della questura di Napoli. Il sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Napoli ha disposto il trasferimento della salma all'istituto di medicina legale.
Oltre all'uomo ucciso da un proiettile vagante a Crispano (Napoli) sono complessivamente 70 le persone rimaste ferite, la scorsa notte, in provincia di Napoli dall'esplosione di petardi e di colpi d'arma da fuoco in provincia di Napoli durante i festeggiamenti del Capodanno. Trentacinque persone sono state medicate negli ospedali del capoluogo, altre 35 nei presidi sanitari della provincia di Napoli. Il ferito più grave, anche se non è in pericolo di vita, è un giovane di 28 anni raggiunto da un proiettile in piazza Borsa a Napoli.
24 FERITI PER I BOTTI NEL SALERNITANO - Sono 24 le persone rimaste ferite a causa dei botti di capodanno a Salerno ed in provincia e che hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari. Il ferito più grave è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Mercato San Severino. Si tratta di un 38enne che ha riportato ferite lacero contuse ad una mano a causa dello scoppio di un petardo con sospetta lesione delle falange di due dita. Le prognosi per gli altri 23 feriti vanno dai trenta ai tre giorni. Nel capoluogo sono 7 i feriti, tra cui un ragazzino romeno di 12 anni che ha riportato lo sfacelo traumatico della mano sinistra. Il ragazzo che ha raccontato di aver rinvenuto un petardo per strada, esplosogli improvvisamente in mano, è stato sottoposto dai medici dell'ospedale 'San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragonà ad un delicato intervento chirurgico nel corso della notte. Sempre all'ospedale di Salerno un uomo di 30 anni è stato medicato per una frattura di una falange causata dallo scoppio di un petardo. Altre cinque persone hanno dovuto far ricorso ai sanitari del pronto soccorso dell'ospedale di località San Leonardo per aver riportato lievi lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.
MILANO: 11 FERITI,GRAVE BAMBINO COLPITO DA PETARDO - Undici feriti, tra cui un bambino che ha riportato una grave lesione, è il bilancio dei botti di fine anno nel capoluogo lombardo. Si tratta per lo più di escoriazioni e piccole ustioni e quindi non si registrano persone in pericolo di vita. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine l'episodio più grave è avvenuto prima di mezzanotte in via Ricciarelli, nella zona ovest di Milano, quando, alle 23,45, un bambino di 11 anni stava festeggiando per strada con i genitori e diversi altri amici e conoscenti della famiglia sotto il palazzo in cui vivevano. Un uomo, che poi è scappato, ha gettato un petardo che ha colpito il ragazzino al basso ventre, esplodendo e procurandogli delle gravi lesioni alla zona inguinale. Il ragazzino è stato ricoverato all'ospedale Buzzi in codice giallo. Al momento non sono note le sue esatte condizioni di salute.
MILANO: 11 FERITI,GRAVE BAMBINO COLPITO DA PETARDO - Undici feriti, tra cui un bambino che ha riportato una grave lesione, è il bilancio dei botti di fine anno nel capoluogo lombardo. Si tratta per lo più di escoriazioni e piccole ustioni e quindi non si registrano persone in pericolo di vita. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine l'episodio più grave è avvenuto prima di mezzanotte in via Ricciarelli, nella zona ovest di Milano, quando, alle 23,45, un bambino di 11 anni stava festeggiando per strada con i genitori e diversi altri amici e conoscenti della famiglia sotto il palazzo in cui vivevano. Un uomo, che poi è scappato, ha gettato un petardo che ha colpito il ragazzino al basso ventre, esplodendo e procurandogli delle gravi lesioni alla zona inguinale. Il ragazzino è stato ricoverato all'ospedale Buzzi in codice giallo. Al momento non sono note le sue esatte condizioni di salute.
13 FERITI DA BOTTI NEL BARESE,CINESE PERDE OCCHIO - Sono 13 i feriti, tre dei quali in modo grave, per i botti di fine anno nel Barese. A Modugno un cittadino cinese di 42 anni ha perso un occhio per l'esplosione di un petardo che stava maneggiando nella sua abitazione. Inutili sono risultati i tentativi dei medici del Policlinico di Bari per salvargli l'occhio. Sempre al Policlinico è ricoverato un ragazzo di 17 anni al quale lo scoppio di un petardo ha provocato l'amputazione di tre dita della mano sinistra. Il ragazzo è stato operato ed è ricoverato nel reparto di chirurgia plastica; la prognosi è di 30 giorni. Stessa prognosi anche per un cittadino romeno di 29 anni che a Barletta, per lo scoppio di un petardo, ha perso le falangi di due dita della mano destra. A Bari e provincia, durante al notte, ci sono stati numerosi interventi anche da parte dei vigili del fuoco, soprattutto per l'incendio di cassonetti per la raccolta dell'immondizia.
RIENTRANO A CAPODANNO,UN MORTO E 6 FERITI - Un grave incidente stradale si è verificato la scorsa notte, l'ultimo dell'anno, a Varese. Una persona è morta e sei sono rimaste ferite. Lo schianto si è verificato sulla strada che costeggia il lago di Varese intorno alle quattro del mattino ma al momento non è ancora nota la dinamica di quanto è successo. Sul posto sono intervenuti diversi mezzi e l'automedica del 118 che hanno trasportato sei feriti negli ospedali della zona, nessuno dei quali dovrebbe essere in pericolo di vita. Per una ragazza di 26 anni, invece, i tentativi di rianimazione sono stati inutili ed è deceduta sul posto.
RIENTRANO A CAPODANNO,UN MORTO E 6 FERITI - Un grave incidente stradale si è verificato la scorsa notte, l'ultimo dell'anno, a Varese. Una persona è morta e sei sono rimaste ferite. Lo schianto si è verificato sulla strada che costeggia il lago di Varese intorno alle quattro del mattino ma al momento non è ancora nota la dinamica di quanto è successo. Sul posto sono intervenuti diversi mezzi e l'automedica del 118 che hanno trasportato sei feriti negli ospedali della zona, nessuno dei quali dovrebbe essere in pericolo di vita. Per una ragazza di 26 anni, invece, i tentativi di rianimazione sono stati inutili ed è deceduta sul posto.
SCOPPIA PETARDO, MANO AMPUTATA A UOMO NEL BOLOGNESE - Un uomo di quarant'anni ha riportato l'amputazione di una mano a causa dell'esplosione di un petardo ieri sera a Castiglione dei Pepoli, sull'Appennino bolognese. L'incidente è avvenuto attorno alle 21.15. Il ferito, soccorso dai sanitari del 118, è stato giudicato in 'codice 2', cioé in condizioni di media gravità, ed è stato ricoverato all'ospedale Maggiore di Bologna. La ricostruzione della dinamica è al vaglio dei carabinieri.
venerdì 31 dicembre 2010
Minaccie per Bobbio, chiesto vertice in prefettura, per eventuale scorta.
Per l'on. Luigi Bobbio, sindaco di Castellammare si potrebbe prospettare nelle prime settimane del 2011 una scorta per la sua sicurezza personale. Questo in merito agli eventi verificatosi nei giorni precedenti. Nei primi giorni del 2011 in Prefettura a Napoli, si terrà una riunione con il prefetto e il comitato Ordine e Sicurezza, il quale vertice discuterà la scorta per il sindaco di Castellammare. Nel frattempo sarà seguito come un'ombra da Polizia e Carabinieri per verificare movimenti sospetti. «Ma io – ha affermato appena tre giorni fa il sindaco – non sono abituato a chiedere la scorta per me. Negli ultimi mesi ho chiesto grande attenzione per la città di Castellammare affinché venga garantita sicurezza a tutti cittadini, anche con l’intervento fisso dell’esercito al fianco delle forze dell’ordine». Ma il dubbio malevole del primo cittadino lascia qualche spiraglio di incertezza. «Viviamo in paese civile: qualcuno delle Istituzioni potrebbe anche ritenere opportuno affidarmi ad una scorta, io di certo non lo chiedo». Il ritrovamento dei proiettili calibro 22, pochi giorni fa, le minacce via mail a Giugno da parte di un'operaio in cassa integrazione, “Farai la fine di Tommasino se entro dicembre non porti soldi e lavoro a Castellammare” aveva scritto nella prima mail indirizzata a Bobbio, aggiungendo nella seconda “attento, farai la fine di Borsellino”, ricordando i trascorsi da magistrato dell’attuale sindaco di Castellammare.
Dopo le indagini supportate dal Compartimento di Polizia Postale Campania di Napoli, i poliziotti stabiesi effettuarono un controllo presso l’abitazione del giovane sottoponendo a sequestro il computer. In quell’occasione, il 29enne, dopo aver ammesso le sue colpe, chiese scusa al sindaco per quanto aveva fatto. E potrebbe trattarsi di “cani sciolti”, e non di camorra, anche per l’ultimo episodio. I proiettili e le modalità utilizzati per spaventare Bobbio non ricalcano molto le “usanze” della camorra, anche se gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare, diretti dal primo dirigente Luigi Petrillo e dal vicequestore Stefania Grasso, incaricati dalla Procura di Torre Annunziata di effettuare le indagini, tendono a non escludere alcuna ipotesi. Per il momento si visionano i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti nella zona di Varano, a Gragnano, dove vive Bobbio: dai fotogrammi acquisiti e visionati dalla scientifica, sono pochi i dettagli veramente utili a scoprire chi sia il mittente del messaggio minatorio al primo cittadino stabiese. Al momento si cerca un legame tra l’episodio dei bossoli a salve e gli altri due denunciati pochi giorni fa da Bobbio, bersaglio di telefonate notturne “mute” e destinatario di un mazzo di crisantemi ritrovato nelle scale, vicino alla porta del suo appartamento. Ancora, in occasione dei “fucaracchi” dell’Immacolata, nei pressi di Palazzo Farnese, sono comparse le scritte “le armi stanno arrivando” e “le bombe stanno arrivando” su un vecchio manifesto elettorale che ritraeva il primo cittadino allora candidato sindaco per il centrodestra.
Dopo le indagini supportate dal Compartimento di Polizia Postale Campania di Napoli, i poliziotti stabiesi effettuarono un controllo presso l’abitazione del giovane sottoponendo a sequestro il computer. In quell’occasione, il 29enne, dopo aver ammesso le sue colpe, chiese scusa al sindaco per quanto aveva fatto. E potrebbe trattarsi di “cani sciolti”, e non di camorra, anche per l’ultimo episodio. I proiettili e le modalità utilizzati per spaventare Bobbio non ricalcano molto le “usanze” della camorra, anche se gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare, diretti dal primo dirigente Luigi Petrillo e dal vicequestore Stefania Grasso, incaricati dalla Procura di Torre Annunziata di effettuare le indagini, tendono a non escludere alcuna ipotesi. Per il momento si visionano i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti nella zona di Varano, a Gragnano, dove vive Bobbio: dai fotogrammi acquisiti e visionati dalla scientifica, sono pochi i dettagli veramente utili a scoprire chi sia il mittente del messaggio minatorio al primo cittadino stabiese. Al momento si cerca un legame tra l’episodio dei bossoli a salve e gli altri due denunciati pochi giorni fa da Bobbio, bersaglio di telefonate notturne “mute” e destinatario di un mazzo di crisantemi ritrovato nelle scale, vicino alla porta del suo appartamento. Ancora, in occasione dei “fucaracchi” dell’Immacolata, nei pressi di Palazzo Farnese, sono comparse le scritte “le armi stanno arrivando” e “le bombe stanno arrivando” su un vecchio manifesto elettorale che ritraeva il primo cittadino allora candidato sindaco per il centrodestra.
L'anno nuovo...
L'anno nuovo sarà come un libro con 365 pagine vuote,
dove in ognuna di quelle noi ci racconteremo,
il capolavoro che ne faremo di Castellammare.
Useremo i colori che la vita ci offrirà
è mentre vi scriveremo,
noi di Stabia vive vi diremo
auguri di buon anno nuovo!!!
dove in ognuna di quelle noi ci racconteremo,
il capolavoro che ne faremo di Castellammare.
Useremo i colori che la vita ci offrirà
è mentre vi scriveremo,
noi di Stabia vive vi diremo
auguri di buon anno nuovo!!!
I problemi di una città visti e raccontati da una bimba di 9 anni
Green
Questa è una favola moderna e si svolge in una delle città più belle al mondo. O per lo meno così era...
Dopo qualche anno di completo relax, la rondine Green ritorna nella sua adorata e colorata città. La via del ritorno è abbastanza lunga e strada facendo si ferma nei posti di ristoro per riposare è chiacchierare un po. Ogni volta che descrive i luoghi a lei cari, le altre rondini di altre città (un po altezzose) la guardino quasi con disgusto. Green sicura è forte di se stessa, non bada al comportamento poco educato delle altre rondini, dopo tutto pensa Green: siamo tutti figli di "Madre natura". Finalmente da lontano adocchia il profilo della sua città, le luci che riflettono sul mare fanno sembrare Napoli uno spettacolo commovente. A Green si stringe il cuore per la gioia e volando leggera sul mare colma arriva nei pressi del porto. Il sole sta alzandosi, ma mentre si avvicina alla città è colpita da un fetore nauseabondo. Green sbianca davanti a quello che vede. Non c'è una strada, un marciapiede pulito, la gente si sposta per poter camminare. Non ci sono più colori. Ovunque quardi, lo spettacolo è sempre lo stesso! La cosa più triste nota Green, è che la gente è quasi indifferente a tutto quanto, come se fosse abituata al brutto. I padroni della città sono i topi "Losco", il capo è diventato ancora più grosso e brufoloso. E' riuscito a dominare la città e quando vede Green ride beffardo e vincente. Da secoli i topi volevano impossessarsi di Napoli, e ora ci sono riusciti. Ecco perché le altre rondini si erano comportate cosi. Alle parole bisbigliate: criminalità, rifiuti tossici e spazzatura, Green non aveva battuto ciglio. Disperata corre da "Madre natura" e piangendo vuole sapere cosa sta succedendo, lei ascolta ma il suo cuore da bambina è troppo semplice per capire tutte quelle cose. "Madre natura" ha deciso di far eruttare il Vesuvio e ricoprire tutto con la lava per punire questa città mal curata. Il mondo a poco a poco sta morendo...Green sconsolata ripensa a tutto quanto, e forse da ragione a "Madre natura" se i napoletani non fanno niente per uscire da quella situazione, perché deve pensarci lei?
Ma vede da lontano tra tanto sporco, un miraggio: un gruppo di bambine che indossano un grembiule bianco con al centro un fiocco tricolore, scherzando tra di loro Green, guardandole camminare leggere come farfalle, ascolta i loro discorsi e progetti per il futuro. Green capisce che queste bambine e tutti i bambini di Napoli non hanno colpe, meritino un futuro migliore come tutti i bambini. Allora Green persuade "Madre natura" è chiede un'altra possibilità..."Questa terra calpestata è abitata da tante persone buone" dice Green e ottiene il permesso di diffondere le speranze nei cuori di tutti i bambini, che per troppo tempo hanno sopportato l 'ingiustizia dei "grandi"
Ludovica Orfano, Villaricca
Ma vede da lontano tra tanto sporco, un miraggio: un gruppo di bambine che indossano un grembiule bianco con al centro un fiocco tricolore, scherzando tra di loro Green, guardandole camminare leggere come farfalle, ascolta i loro discorsi e progetti per il futuro. Green capisce che queste bambine e tutti i bambini di Napoli non hanno colpe, meritino un futuro migliore come tutti i bambini. Allora Green persuade "Madre natura" è chiede un'altra possibilità..."Questa terra calpestata è abitata da tante persone buone" dice Green e ottiene il permesso di diffondere le speranze nei cuori di tutti i bambini, che per troppo tempo hanno sopportato l 'ingiustizia dei "grandi"
Ludovica Orfano, Villaricca
il consigliere Carrillo si dimette dal Pdl
Antonio Carrillo |
"Ho più volte chiesto in passato - scrive Carrillo nella sua lettera di dimissioni dal gruppo consiliare del Popolo della Libertà indirizzata al presidente del consiglio comunale, al capogruppo del PDL ed al sindaco Bobbio - , in taluni casi per iscritto, che venissero convocate delle riunioni di gruppo consiliare sugli odg del consiglio comunale ( Il gruppo del Popolo della Libertà in assise rappresenta il partito di maggioranza relativa) e tali richieste sono sempre risultate inevase. Occorre ricordare che da sempre vi è stata una mancanza sistematica di comunicazioni con una componente, seppur minoritaria, del gruppo quale ritengo di rappresentare nell'ambito di un insieme organicamente votato a discutere di tematiche che poco hanno a che fare con la politica, ma molto con il sotto-bosco della gestione di potere, esercizio molto praticato e con successo dai loro referenti provinciali e regionali. Allo scrivente - si legge ancora nella missiva - non è dato, sin dal mese di aprile 2010, conoscere né discutere, le modalità di comportamento del Pdl in assise, rimanendo talvolta spiazzato ed avvolto da profondo imbarazzo e sconcerto a fronte di situazioni improvvise che si sono verificate nel corso di questi mesi in consiglio. Consapevole che questa scelta potrebbe segnare in modo irreversibile i già logori rapporti politici e pertanto fatta salva la rinnovata fiducia nell'operato del Sindaco Luigi Bobbio colgo l'occasione per salutarla cordialmente", conclude la sua lettera, Carrillo.
Pochi giorni fa De Julio si dimetteva dal Pd, qualche giorno prima Ungaro passava dalla lista civica al Pdl, ma tutti sto intrallazzo che lo stesso Carrillo denuncia nella sua missiva, alla fine è solo un gioco di potere o si mira a qualche poltrona.
Castellammare, Fusione Multiservizi-Asm. Bobbio: “Scelta a difesa dei lavoratori e della città”
“Sono orgoglioso di essere il sindaco che ha portato a compimento un percorso di capitale importanza per la città e per i lavoratori della Multiservizi. L’approvazione, da parte del Consiglio comunale, della delibera sulla fusione tra Asm e Multiservizi è un atto politico e amministrativo fortemente voluto non solo da me, ma dall’intera maggioranza, che concretizza un’operazione di eccezionale livello imprenditoriale distante milioni di anni luce dallo stile assistenzialistico delle precedenti Amministrazioni, che avevano ridotto la Multiservizi nelle condizioni attuali, generando un danno gravissimo alla città e ai lavoratori”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Fin dal mio insediamento, dissi con grande chiarezza che la mia Amministrazione avrebbe rifiutato lo stile delle precedenti, improntato all’utilizzo clientelare delle strutture societarie partecipate e al loro finanziamento a pioggia con soldi dei cittadini, senza nessun ritorno di tipo imprenditoriale. Ho mantenuto l’impegno nei confronti di tutte le partecipate, con lo scopo precipuo, avendole dotate di management di alto profilo, di creare le condizioni per una sana gestione societaria, caratterizzata dal rispetto rigoroso delle buone regole di mercato e dell’impresa. In particolare, per la Multiservizi rivendico con orgoglio di essere stato, ancora una volta, il sindaco del fare, avendo avuto, insieme con la mia maggioranza, il coraggio, il cuore e la testa di avviare e favorire una iniziativa industriale, come la fusione, fra le più importanti che si potesse immaginare”, ha aggiunto Bobbio.
“L’alternativa era chiara fin dall’inizio: o il fallimento della società, con conseguente perdita di più di 150 posti di lavoro, o la fusione, con la prospettiva di una nuova e sana politica industriale. Ho preferito, insieme con la maggioranza, puntare decisamente alla difesa dell’occupazione e dei posti di lavoro, ristrutturando la società attraverso la fusione, dotandola di nuove e importantissime prospettive industriali ed investendo nella corresponsabilizzazione fiduciaria degli stessi lavoratori. Questi ultimi, in particolare, hanno risposto con orgoglio e senso di appartenenza all’azienda e alla città e di ciò li ringrazio di cuore. Così come li ringrazio dell’ottimo impegno lavorativo che stanno profondendo da alcuni mesi”.
“L’obiettivo finale che sarà presto raggiunto”, ha concluso il sindaco di Castellammare di Stabia, “è quello di rinsaldare la stabilità dei posti di lavoro, di rinforzare la società e di dare finalmente a Castellammare di Stabia un servizio raccolta rifiuti di altissimo livello. Ringrazio, in particolare, la dott.ssa Monica Baldassarre, amministratore unico della Multiservizi, per l’eccezionale lavoro svolto finora e per quello che svolgerà, da oggi in poi, alla guida della nuova società, avendo subito dato prova delle sue enormi capacità e avendo consentito all’attuale Multiservizi di chiudere per la prima volta, in pareggio, in tutta la sua storia, il bilancio”.
Operazione dei carabinieri del Nac: sequestrato un quintale di “biscotti di Castellammare”
I carabinieri del gruppo Politiche agricole e alimentari, in collaborazione con i militari dell’arma della compagnia di Castellammare di Stabia e con personale dell’Asl Napoli 3 Sud, hanno sequestrato un quintale di alimenti dolciari in cattivo stato di conservazione. Il sequestro è stato effettuato nell’ambito di una vasta operazione che ha portato al controllo di diversi esercizi commerciali stabiesi. Durante uno dei controlli, i carabinieri del Nac hanno proceduto al sequestro di oltre un quintale dei caratteristici “biscotti di Castellammare”. I controlli straordinari nel comparto agro-alimentare continueranno per tutto il periodo delle festività con un numero verde attivo 24 ore su 24, utile a segnalare ogni situazione illecita (800 020 320).
Crisi nera, i cassintegrati aumentano del 200 per cento
Le cifre drammatiche dell'emergenza occupazione in Campania in uno studio presentato da Italia Lavoro
Economia al palo, regione in affanno. In Campania la cassa integrazione è aumentata del 200 per cento nell’ultimo anno. Tredici mesi in cui la crisi si è abbattuta sulle imprese e ha finito per metterla in ginocchio. Tremilatrecento le aziende coinvolte, 44 mila le unità in cig a dicembre 2010, di cui 22 mila nuovi ingressi che vanno ad aggiungersi alle 22 mila 127 unità di ottobre 2009.
È quanto emerge da uno studio presentato da Italia Lavoro, in occasione della presentazione del bilancio delle attività del 2010, svolte dall’agenzia del welfare su incarico del ministero del Lavoro. Progetti che hanno condotto all’assunzione di 1685 lavoratori ex novo (il 50 per cento sono donne), con quattro azioni di intervento (Inla 2, Ar.Co, Lavoro & Sviluppo 4, Quadrifoglio), sviluppate proprio per contrastare la crisi. Azioni tampone che hanno avuto il merito di utilizzare sul campo strumenti come il tirocinio retribuito e i bonus per l’assunzione alle aziende, sistemi che hanno consentito alle imprese di sperimentare direttamente sul campo i giovani disoccupati per un periodo di sei mesi, con lo scopo di giungere all’assunzione.
Interventi che però non hanno la capacità di risolvere l’emorragia continua di posti di lavoro. «La crisi economica è ricaduta sul nostro territorio in maniera molto forte — dice Michele Raccuglia, responsabile di Italia Lavoro per Campania e Calabria — adesso ci apprestiamo ad attivare un sistema di ricollocazione per i lavoratori espulsi. Ma attendiamo dalla Regione un piano di sviluppo decennale per il lavoro. Non possiamo fare altro».
Un progetto regionale è necessario soprattutto per i circa 22 mila lavoratori ancora in cig in deroga e per i 2.500 in mobilità in deroga, per i quali manca poco più di un anno per uscire dal mercato del lavoro ed entrare nel limbo della disoccupazione. «Il 50 per cento di quei lavoratori appartiene ad aziende ormai chiuse o in fallimento — spiega Raccuglia — si tenterà la ricollocazione, abbiamo già verificato la loro competenza. Ma ci fermiamo qui. Senza l’intervento della Regione è una missione impossibile».
Il dato più alto dei lavoratori in cig e mobilità riguarda Napoli, 21.595 lavoratori, 1.675 imprese. Segue Caserta con 10.161 unità e 666 aziende, Salerno con 6.377 lavoratori e 516 industrie, Avellino con 4.169 dipendenti e 300 unità produttive, infine Benevento con 1.881 lavoratori e 148 imprese. I dati sono aggiornati a dicembre di quest’anno.
Italia Lavoro fornisce assistenza tecnica su incarico del ministero del Lavoro ai centri per l’impiego per tutti i percettori di ammortizzatori sociali in deroga, attivati per fronteggiare la crisi. L’agenzia del Welfare agisce in questo modo sul cinquanta per cento dei percettori (24.201 lavoratori su 44.183) e realizza piani di reintegro e formazione per l’inserimento. Progetti come Inla2, capaci di sviluppare il 70 per cento delle assunzioni (931 giovani disoccupati su 1536 entrati in imprese, studi associati e aziende noprofit grazie ad uno stage), realizzate su tutto il territorio della Campania, a eccezione di Napoli e provincia (escluse finora dal progetto ma coinvolte dal prossimo gennaio).
L’intervento, avviato nelle province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno ha visto partecipare donne (54 per cento), uomini (46 per cento), con licenza media superiore (44,5 per cento), diploma di scuola media inferiore (39 per cento), licenza elementare (un per cento) e laurea (16 per cento). Le aziende interessate sono al 90 per cento piccole imprese con meno di dieci dipendenti, provenienti soprattutto dal mondo dell’edilizia, i giovani coinvolti hanno dai 18 ai 32 anni. Il progetto è partito a novembre del 2009.
«Nel 2011 — precisa Raccuglia — ci sarà una linea dedicata ai giovani tra i 18 e 32 anni, con l’attivazione di 370 tirocini retribuiti (dai 128 ai 450 euro al mese per sei mesi) agganciati tramite polizza fideiussoria all’impegno di assunzione con un contratto di almeno un anno per le imprese che accoglieranno i ragazzi».
Il bando rivolto alle imprese di Napoli e provincia sarà pubblicato il prossimo gennaio. In partenza anche il bando per cinquanta ragazzi disagiati inseriti nel progetto Quadrifoglio, voluto dal cardinale Sepe per i ragazzi dei quartieri a rischio. «Un grande successo, esteso a tutta la provincia — dicono dagli uffici dell’agenzia — i ragazzi sono entrati nelle aziende, hanno portato a termine un tirocinio. E alcuni di loro sono stati assunti a tempo indeterminato. Da Gay Odin, ad esempio, ancora oggi lavorano due giovani del progetto Quadrifoglio, entrati con un tirocinio di venti giorni».
Riservato alle piccole aziende dell’artigianato e del turismo è invece il progetto Ar. Co, rivolto a soggetti svantaggiati, partito a luglio del 2008 e in conclusione a luglio 2011, 554 sono i nuovi assunti.
Tra le nuove iniziative in partenza nei prossimi mesi, c’è anche un programma riservato a 960 immigrati dell’area di Napoli e Caserta, collegato al piano per l’integrazione nella sicurezza, varato dal governo lo scorso giugno, che mira a contrastare il lavoro irregolare, soprattutto nel mondo dell’agricoltura e a creare occupazione per i lavoratori stranieri.
De Sanctis: "Lotteremo per entrare tra le prime quattro"
Il portiere del Napoli promette battaglia contro Inter e Juventus: "Daremo tutto e sono convinto che faremo due grandi partite. Mercato? Kharja è un buon giocatore, ha qualità ed esperienza"
Napoli sogna, Morgan De Sanctis - invece - sceglie il realismo. Con una premessa: "Non voglio spegnere facili entusiasmi". La sostanza - però - è semplice: "Non abbiamo ancora una dimensione da scudetto. Non siamo i più forti del campionato a livello di organico, ma ci attrezziamo per diventarlo. Lotteremo sempre". A cominciare dal doppio ostacolo del 2011, Inter e Juventus in rapida successione. Sulla panchina dei nerazzurri debutta Leonardo: "Sicuramente darà qualcosa in più dal punto di vista psicologico. Ma la pressione sarà tutta sulle loro spalle, noi proveremo ad approfittarne. Sono convinto che disputeremo due grandi partite".
Decisive per stilare un bilancio: "Solo allora potremmo capire le nostre reali ambizioni". Il 2011 può essere l'anno del Napoli: "Ma dipenderà tutto dai risultati, se saranno positivi, possiamo entrare tra le prime quattro e superare gli obiettivi iniziali che ci eravamo prefissati". La pressione della città non è un problema: "Ci mancherebbe, a me dà stimoli incredibili e spero di provarle fino al termine della mia carriera". Soprattutto se questa squadra continuerà a volare: "Nelle ultime cinque partite siamo stati praticamente perfetti, prima abbiamo accusato qualche amnesia difensiva ma soltanto per errori personali. In attacco riusciamo sempre a segnare, forse in alcuni frangenti dobbiamo sbloccare prima la partita, ma dobbiamo accettare anche che è cambiata la nostra dimensione e gli avversari badano al sodo quando vengono al San Paolo".
Gennaio è anche il mese del mercato: "Non mi va di parlare di giocatori che non fanno parte di questo gruppo". Solo un'ammissione: "Kharja è un buon giocatore, ha qualità ed esperienza. Se dovesse arrivare, potremmo commentare il suo acquisto". Il marocchino è sempre nel mirino della società azzurra. Lo dice anche il diesse del Grifone, Stefano Capozucca: "Andrà via perché ha problemi con la società. Al Napoli piace tanto. Vedremo cosa succederà". Sul fronte difensore, Britos e Ogbonna i nomi caldi sulla lista. La squadra, intanto, continua la preparazione a Castelvolturno. Stanno rientrando a scaglioni gli stranieri. Stamattina è stato il turno di Marek Hamsik che si è subito allenato. Domani tocca ai sudamericani
Decisive per stilare un bilancio: "Solo allora potremmo capire le nostre reali ambizioni". Il 2011 può essere l'anno del Napoli: "Ma dipenderà tutto dai risultati, se saranno positivi, possiamo entrare tra le prime quattro e superare gli obiettivi iniziali che ci eravamo prefissati". La pressione della città non è un problema: "Ci mancherebbe, a me dà stimoli incredibili e spero di provarle fino al termine della mia carriera". Soprattutto se questa squadra continuerà a volare: "Nelle ultime cinque partite siamo stati praticamente perfetti, prima abbiamo accusato qualche amnesia difensiva ma soltanto per errori personali. In attacco riusciamo sempre a segnare, forse in alcuni frangenti dobbiamo sbloccare prima la partita, ma dobbiamo accettare anche che è cambiata la nostra dimensione e gli avversari badano al sodo quando vengono al San Paolo".
Gennaio è anche il mese del mercato: "Non mi va di parlare di giocatori che non fanno parte di questo gruppo". Solo un'ammissione: "Kharja è un buon giocatore, ha qualità ed esperienza. Se dovesse arrivare, potremmo commentare il suo acquisto". Il marocchino è sempre nel mirino della società azzurra. Lo dice anche il diesse del Grifone, Stefano Capozucca: "Andrà via perché ha problemi con la società. Al Napoli piace tanto. Vedremo cosa succederà". Sul fronte difensore, Britos e Ogbonna i nomi caldi sulla lista. La squadra, intanto, continua la preparazione a Castelvolturno. Stanno rientrando a scaglioni gli stranieri. Stamattina è stato il turno di Marek Hamsik che si è subito allenato. Domani tocca ai sudamericani
Le infinite telefonate dei call center e le continue interferenze nella vita privata
Spettabile redazione,
scrivo questa lettera per esternare tutta la mia amarezza perche' non riesco piu' a levarmi di torno, malgrado i miei numerosissimi inviti, certe persone che, a tutte le ore, telefonano per offrire nuove utenze telefoniche.
Non e' tanto perche' potrebbe essere una forma di risparmio ma quello che non accetto sono le telefonate, come detto,che giungano a tutte le ore disturbando il sonno dei bambini, il riposo delle persone anziane, interrompono momenti di intimita' ecc.e' mai possibile subire, ormai da anni questo stillicidio di interferanze nella propria vita privata?
Come posso fare per non essere più' disturbato da telefonate non gradite?
Devo rivolgermi alle autirita?
Devo chiedere un risarcimento per turbative del mio riposo?
Ormai ho 75 anni ed alzarmi dalla poltrona attraversare il corridoio arrivare allo studio per alzare la cornetta per me e' pesante a fisicamente oneroso. Mi dica, gentile redazione quale strada posso percorrere per fare cessare del tutto questa turbativa.
Ringrazio e spero che questa mia venga pubblicata in modo che possa essere d'aiuto anche ad altri, come me, che soffrono questo tipo di disaggio.
scrivo questa lettera per esternare tutta la mia amarezza perche' non riesco piu' a levarmi di torno, malgrado i miei numerosissimi inviti, certe persone che, a tutte le ore, telefonano per offrire nuove utenze telefoniche.
Non e' tanto perche' potrebbe essere una forma di risparmio ma quello che non accetto sono le telefonate, come detto,che giungano a tutte le ore disturbando il sonno dei bambini, il riposo delle persone anziane, interrompono momenti di intimita' ecc.e' mai possibile subire, ormai da anni questo stillicidio di interferanze nella propria vita privata?
Come posso fare per non essere più' disturbato da telefonate non gradite?
Devo rivolgermi alle autirita?
Devo chiedere un risarcimento per turbative del mio riposo?
Ormai ho 75 anni ed alzarmi dalla poltrona attraversare il corridoio arrivare allo studio per alzare la cornetta per me e' pesante a fisicamente oneroso. Mi dica, gentile redazione quale strada posso percorrere per fare cessare del tutto questa turbativa.
Ringrazio e spero che questa mia venga pubblicata in modo che possa essere d'aiuto anche ad altri, come me, che soffrono questo tipo di disaggio.
Ambiente, vigili sequestrano 2 camion di rifiuti e denunciano 2 persone
S'intensificano i controlli, da parte della polizia municipale di Castellammare di Stabia, guidata dal comandante Antonio Vecchione, sul fronte della tutela ambientale.
In data 23 dicembre 2010, nell'ambito di un apposito servizio finalizzato alla individuazione di discariche abusive, sul Monte Faito, all'altezza di via Giusso, una pattuglia di polizia municipale, nucleo di polizia ambientale, all'esito di un appostamento notturno, ha fermato, dopo un breve inseguimento, un autocarro carico di rifiuti inerti e materiale di risulta proveniente da cantieri edili, per un totale di circa 10 metri cubi. Il camion è stato posto sotto sequestro, mentre al conducente sono state elevate le relative sanzioni amministrative.
Analoga operazione è stata effettuata il giorno 28 dicembre, nei pressi del Rivolo Calcarella, dove gli agenti hanno dapprima filmato e poi fermato il conducente di un tir mentre sversava circa 15 metri cubi di rifiuti speciali in un terreno già sottoposto a sequestro. Il conducente è stato denunciato e il mezzo posto sotto sequestro, mentre questa mattina il titolare dell'area – che era stato nominato custode giudiziario della stessa – è stato anch'egli segnalato all'autorità giudiziaria.
“Sono estremamente soddisfatto di quest'ennesima iniziativa della polizia municipale, che – seguendo scrupolosamente e professionalmente le mie direttive – sta sottoponendo il territorio cittadino a una stringente opera di controllo tesa a ripristinare, in questo come in altri settori, il più serrato rispetto della legalità e a reprimere ogni violazione”, ha commentato il sindaco, Luigi Bobbio.
“In merito al sequestro operato presso il sito di Rivolo Calcarella, chiederò alla polizia municipale di voler verificare se l'autore dello sversamento abusivo sia titolare o meno di attività imprenditoriale, al fine di attivare tutte le procedure necessarie per la chiusura della stessa. Da questo momento in poi, saremo inesorabili con tutti coloro che, dediti ad attività di tipo imprenditoriale, aventi ad oggetto la raccolta e il trasporto di materiali di risulta, vengano sorpresi ad operare sversamenti abusivi. Questi personaggi vanno fermati definitivamente e il modo migliore per farlo è chiuderne le attività, se sorpresi a violare la legge”, ha concluso Bobbio
In data 23 dicembre 2010, nell'ambito di un apposito servizio finalizzato alla individuazione di discariche abusive, sul Monte Faito, all'altezza di via Giusso, una pattuglia di polizia municipale, nucleo di polizia ambientale, all'esito di un appostamento notturno, ha fermato, dopo un breve inseguimento, un autocarro carico di rifiuti inerti e materiale di risulta proveniente da cantieri edili, per un totale di circa 10 metri cubi. Il camion è stato posto sotto sequestro, mentre al conducente sono state elevate le relative sanzioni amministrative.
Analoga operazione è stata effettuata il giorno 28 dicembre, nei pressi del Rivolo Calcarella, dove gli agenti hanno dapprima filmato e poi fermato il conducente di un tir mentre sversava circa 15 metri cubi di rifiuti speciali in un terreno già sottoposto a sequestro. Il conducente è stato denunciato e il mezzo posto sotto sequestro, mentre questa mattina il titolare dell'area – che era stato nominato custode giudiziario della stessa – è stato anch'egli segnalato all'autorità giudiziaria.
“Sono estremamente soddisfatto di quest'ennesima iniziativa della polizia municipale, che – seguendo scrupolosamente e professionalmente le mie direttive – sta sottoponendo il territorio cittadino a una stringente opera di controllo tesa a ripristinare, in questo come in altri settori, il più serrato rispetto della legalità e a reprimere ogni violazione”, ha commentato il sindaco, Luigi Bobbio.
“In merito al sequestro operato presso il sito di Rivolo Calcarella, chiederò alla polizia municipale di voler verificare se l'autore dello sversamento abusivo sia titolare o meno di attività imprenditoriale, al fine di attivare tutte le procedure necessarie per la chiusura della stessa. Da questo momento in poi, saremo inesorabili con tutti coloro che, dediti ad attività di tipo imprenditoriale, aventi ad oggetto la raccolta e il trasporto di materiali di risulta, vengano sorpresi ad operare sversamenti abusivi. Questi personaggi vanno fermati definitivamente e il modo migliore per farlo è chiuderne le attività, se sorpresi a violare la legge”, ha concluso Bobbio
Raid del Pdl a casa Vendola, Nichi cade dalle scale
"Non ho trascorso una bella nottata perché giovani del Pdl hanno pensato bene di venire a molestare il Presidente della Regione a casa sua immaginando che un'abitazione privata possa essere una specie di protesi della lotta politica": a denunciare l'accaduto è stato lo stesso Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola all'inizio della sua conferenza stampa di fine anno.
"E' stata una nottata antipatica ed alcuni giovani sono stati identificati dalle forze dell'ordine - ha aggiunto Vendola - ognuno ha il diritto al sonno e nello spavento notturno sono anche caduto perle scale e per questo mi vedete cosi' claudicante. Ho scelto di vivere nel centro storico del mio Paese di fronte al mercato, e non in una villa residenziale separata dal popolo - ha concluso - e penso che continuero' cosi'. Spero che i giovani del Pdl abbiano motivo di imparare le regole della lotta politica".
RADIO PADANIA - "Ho sentito al telegiornale la notizia che Nichi Vendola è stato svegliato nel cuore della notte da alcuni manifestanti del PdL e che è cascato dalle scale. Purtroppo non ha avuto danni permanenti». Con queste parole, pronunciate ridacchiando, la notizia dell'aggressione al leader di Sinistra ecologia e libertà Nichi Vendola è stata data dall'emittente della Lega Nord Radio Padania. A parlare era Marco Pinti, giovanissimo (ha 25 anni) consigliere provinciale della Lega a Varese.
LA REPLICA - "Io auguro piena salute e lunga vita a tutti i miei avversari politici, perché‚ penso di doverli battere sul piano politico. Immaginare la disgrazia fisica dei propri avversari è un segno della piccineria morale e intellettuale impressionante". Così Nichi Vendola, intervistato da Repubblica tv, stigmatizza il modo con cui Radio Padania ha dato la notizia dell'aggressione subita nella sua casa in Puglia.
SOLIDARIETA' A VENDOLA - "Esprimiamo la nostra solidarieta' a Nichi Vendola per l'incidente di cui e' stato vittima questa notte. I carabinieri e gli inquirenti chiariscano i particolari del comportamento di quanti hanno manifestato sotto casa del presidente della regione Puglia. C'e' un clima politico teso nel paese, ogni episodio di intolleranza, piccola o grande che sia, va respinto con fermezza". Lo affermaEmanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd. "Esprimo vicinanza e solidarieta' a Nichi e provo sdegno per quel che e' accaduto. Si indaghi per capire". Lo afferma, in una nota, Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico.
"Esprimo a nome di tutta l'Italia dei Valori sentita solidarieta' per l'odioso episodio di cui e' stato vittima Nichi Vendola. Ci auguriamo che le forze dell'ordine e gli inquirenti facciano luce quanto prima sul grave episodio. Stupisce ed addolora che nessuno nella maggioranza abbia sentito l'urgenza di condannare tale gesto e di prendervi le distanze". Lo dichiara in una nota Massimo Donadi, capogruppo di IDV alla Camera. Solidarietà anche dal presidente della Provincia di Bari e dell'Upi di Puglia, Francesco Schittulli (Pdl): "Ogni espressione di violenza, anche se verbale, non trova giustificazione alcuna all'interno e fuori delle logiche civili della politica e, quanto accaduto, è un atto del tutto deprecabile e ingiustificato". (
Polemico il senatore del Pdl, Maurizio Gasparri, presidente del gruppo al Senato, che in una nota in cui sottolinea "l'indadeguatezza della sinistra italiana" parla anche di "teatrale vittimismo di Vendola". "Il problema della democrazia e' la palese inadeguatezza della sinistra italiana. Il Pd vive una crisi irreversibile. Decine di parlamentari con la valigia in mano sul piede di partenza. I cattolici mortificati e costretti a subire i diktat laicisti. Bersani tritato dalla demagogia e dal teatrale vittimismo di Vendola. Sull'universita' il Pd preferisce i baroni al futuro. Alla Fiat subisce l'ottusita' di Fiom-Cgil contro posti di lavoro e piu' salario proposti da Marchionne. Il Pd non e' un partito e' un reperto del passato. Non offre alternative. Solo il nulla e l'odio. Che spettacolo deprimente. Rottamarlo, come propongono al suo interno, sarebbe saggio. Fingera' di esistere, dimostrando che non c'e' alternativa al centrodestra".
LEGA PRO - SCANDALO IN LEGA PRO PER LE SCOMMESSE: L'OMBRA DELLA CAMORRA
“Durante la stagione calcistica 2008/2009, il nostro circuito, non ha accettato scommesse sul campionato di serie C”. È il 22 novembre quando Bruno Lener, 47enne calabrese di Vibo Valentia, viene sentito (come persona informata sui fatti) dal pm napoletano Pierpaolo Filippelli. Lener è il direttore commerciale della “Intralot”, gruppo che si occupa di scommesse sportive, ha sede in Grecia ed è presente in 50 nazioni, tra cui l’Italia, dove è sbarcato nel 2007. La procura di Napoli – i pm Filippelli, Claudio Siragusa e il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo con l’ausilio del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Torre Annunziata – stanno concentrando l’indagine su Intralot per comprenderne i legami con la camorra. In ballo non c’è soltanto il giro di scommesse sulle partite di calcio: c’è la manipolazione dei campionati. Vogliono capire quanto i clan abbiano influito, e stiano ancora influendo, sui risultati dei tornei. C’è una traccia fin troppo evidente: il banco scommesse che salta per tutto – o gran parte – il campionato di Lega Pro (la ex serie C), come spiega Lener, che aggiunge: è una scelta adottata anche dai nostri concorrenti. Ma non è l’unica traccia. Accade – per esempio – che un calciatore italiano, mezz’ora prima che l’arbitro ne fischi l’inizio, conosca il risultato d’una partita della massima divisione tedesca, la Bundesliga: una delle 200 partite sospette che l’Uefa considera “la punta dell’iceberg” del “più grande scandalo del calcio europeo”. E soprattutto : c’è un precedente. L’inchiesta – che è in pieno sviluppo e alza il tiro di giorno in giorno – prende spunto da un incontro “truccato” il 5 aprile 2009. Campionato di Lega Pro: Juve Stabia-Sorrento 1 - 0. Per questa partita – e per altri fatti di camorra – a ottobre sono state arrestate 22 persone. E il direttore commerciale di Intralot spiega: “Quando sono venuto a conoscenza della combine tra la Juve Stabia e Sorrento ne ho parlato con Maurizio Lopez”.
La società greca al centro dell’inchiesta
LOPEZ – oggi indagato per associazione per delinquere – è un profondo conoscitore della “borsa” delle scommesse: “È il responsabile della direzione quote e rischio della Intralot”, spiega Lener. “In sostanza – prosegue – è lui e il suo staff che si occupano di creare le quote e di farle ‘evolvere’ durante la settimana e, successivamente, di accettare o meno le ‘grosse’ scommesse”. Ed ecco cosa risponde Lopez a Lener sulla partita truccatatraJuveStabiaeSorrento:“Lopezmihadetto – racconta il direttore commerciale di Intralot – che non solo non avevamo raccolto scommesse su quella partita, ma non avevamo accettato giocate per tutto quel campionato o, comunque, per un rilevante periodo. Lopez mi disse che era stato lui stesso, dall’analisi che aveva fatto delle puntate,edaunaseriediinformazioniinsuopossesso, a ritenere che gli eventi calcistici erano falsati e a segnalare, informalmente, questa circostanza ai Monopoli di Stato. Precisò che l’indirizzo scelto da Intralot era stato seguito anche dai nostri concorrenti”. Se quanto dice Lener è vero, i Monopoli di Stato, sapevano che i campionati potevano essere stati falsati: sarebbe stato proprio Lopez, sebbene “informalmente”, ad avvertirli. Non solo: oltre Intralot, per gli stessi motivi, anche altri gruppi avrebbero evitato giocate per partitesospette.MaèsuIntralotchelaprocuradi Napoli, per il momento, ha puntato l’attenzione. Il gruppo Intralot ha sede in Grecia, è quotata in Borsa ad Atene, dichiara d’essere attivo in 50 Paesi ed è sbarcato in Italia nel 2007, dove gestisce circa600puntivendita(15diproprietà,ilrestoin franchising). Intralot Italia, nel 2009, può vantare ricavi per 220 milioni di euro, ma è ancora in perditaper2,2milioni,sebbeneincrescita,vistoche nel 2008 ne perdeva 9,2. La quota di mercato italiano di Intralot è per il momento relativamente modesta: il 5,4 per cento. A marzo è cresciuta fino al 5,6. Non possiamo quindi parlare di un gigante, se raffrontiamo i 220 milioni di ricavi con l’intero volume d’affari delle scommesse sportiveche,inItalia,nel2009,hatoccatoi4miliardidi euro. Un mercato in crescita – nel 2003 ammontava a 1,2 miliardi – ma che ha subìto una battuta d’arresto proprio nel 2009. Nel 2008 era cresciuto del 50,8 per cento sul 2007, l’anno scorso è aumentato solo dell’1 per cento rispetto al 2008. Un mercato dominato da tre operatori storici – Snai, Lottomatica e Sisal – dove è molto difficile conquistare spazi. E infatti Intralot si sta interessando anche alle videolotterie, un’evoluzione delleslotmachine,epuntaall’aperturaditre“mini casinò”. Ma l’attenzione degli inquirenti è concentrata sulle scommesse e sulle frodi sportive. C’è un sospetto: questa vicenda può essersi spinta oltre i confini della Campania. La camorra potrebbe aver conquistato altre regioni e altri campionati. E quello tra Juve Stabia e Sorrento, potrebbe essere il canovaccio di altri episodi, quindi torniamo al 5 aprile 2009 e all’incontro “truccato”. “Una piscina senz’acqua, una coca-cola senzaghiaccio,unprofessionistaserio,sì,maforsesfortunatooqualcunodiceimpreparato .Nella ripresa è fatale una sua respinta goffa e corta su punizione di Grieco. Mineo insacca un gol che nemmeno nei suoi sogni era riuscito a realizzare”. Il cronista sportivo Roberto Fiorentino chiude la sua pagella con un 4 e mezzo: voto da bocciatura, per il portiere Vitangelo Spadavecchia, ex nazionale under 20, autore d’una respinta talmente goffa da risultare un assist delizioso per l’attaccante della Juve Stabia.
Una farsa non una partita
OLTRE al quattro e mezzo, però, con la sua papera, Spadavecchia avrebbe incassato anche un bel po’ di soldi: da uomini legati al clan d’Alessandro di Castellamare di Stabia. Soldi che avrebbe fatto fruttare, quello stesso giorno, scommettendo circa 20mila euro sulla sconfitta della sua squadra. E proprio quella scommessa rassicurò gli uomini del clan, che su Spadavecchia avevano investitopertruccarelapartitaeche,nelfrattempo ,attraversounprestanome,gestivanoanchele giocate del centro Intralot di Castellamare di Stabia. Ed ecco che le due storie – la partita truccata e il giro di scommesse – s’intrecciano davanti agli occhi degli investigatori. In questa fase, gli uomini chiave, sono quattro.
“Le indagini – scrivono gli inquirenti – hanno dimostrato che Cristian Biancone ha organizzato, con Francesco Avallone e con la collaborazione di Michele Scannapieco, la combine di incontri calcistici in almeno tre occasioni – a una delle quali ha partecipato Spadavecchia”. Tutti indagati per frode sportiva e associazione per delinquere. E quindi: gli incontri truccati, individuati dagli investigatori a ottobre, sono almeno tre. Di uno solo, per il momento, v’è certezza: quello tra Juve Stabia e Sorrento. Ma chi sono i quattro uomini citati dalla procura? Cristian Biancone – arrestato a ottobre e rilasciato pochi giorni fa – è un calciatore romano, nato a Colleferro 33 anni fa, con un passato da attaccante professionista nei campionati di serie B e C. Vitangelo Spadavecchia–indagatomanonarrestato–oggièportiere dell’Andria calcio in prima divisione. E fin qui siamo nell’ambito delle scarpette chiodate. Michele Scannapieco è il primo anello di congiunzione con la Intralot: è il gestore del centro scommesse di Sorrento. “Il punto Intralot di Sorrento – dice Lener al pm Filippelli – era gestito da entrambi i fratelli Scannapieco, con i quali ho avuto modo d’interloquire”. Lener, quindi, conosce bene uno dei quattro indagati per la frode sportiva. “Non so chi sia Francesco Avallone – aggiunge – non è certo un nostro dipendente, né con lui abbiamo mai avuto nessuna relazione commerciale”. Il punto è che Avallone aveva una stretta relazione commerciale con il gestore Intralot di Sorrento e Castellammare di Stabia: alla gestione ufficiale delle scommesse con il marchio Intralot, infatti, s’affiancava una gestione clandestina. “Ad Avallone e Michele Scannapieco – scrivono i pm – è affidato il compito di veri e propri registri di raccolta delle scommesse clandestine sugli incontri sportivi, di cui tengono la contabilità”. Ma chi controlla, nei fatti, i centri Intralot di Sorrento eCastellammarediStabia?UnuomodelclanD’Alessandro: Paolo Carolei. “Esponente di spicco della criminalità organizzata campana già a partire dagli anni Ottanta – scrivono i pm – al quale sono conferiti diretti poteri gestionali, in relazione al riciclaggio e al re-investimento dei proventi illeciti acquisiti dal clan D’Alessandro. Costituisce la mente finanziaria della cosca. Ha acquisito, anche tramite prestanomi, il controllo e la gestione diretta di due punti scommesse del circuito Intralot”.
Il primo cerchio si chiude
E COSÌ il primo cerchio si chiude: la camorra – sostienel’accusa–hainteresseacontrollareidue punti Intralot perché sono un ottimo canale di riciclaggio e re-investimento dei capitali illeciti. EdèproprioildirettoregeneralediIntralotaspie-gare che i centri scommesse sono delle miniere. Gli investigatori l’avevano scoperto già con le intercettazioni: “Il Corner di Cascone è uno dei nostri punti vip - dice al telefono Concetta Falcone - l’anno scorso ha fatto quattro milioni e mezzo di euro”. Concetta Falcone – indagata per associazioneadelinquere–èunelementochiaveinquesta vicenda: “Riveste la qualifica di ‘responsabile commerciale di area’ per le province di Napoli e Salerno – spiega Lener ai pm – e il suo compito è quello di individuare i nuovi gestori. Compito della Falcone è tutelare l’interesse dell’azienda, evitando che tramite la rete Intralot siano organizzate e gestite scommesse clandestine”. Obiettivoperfettamentefallito.Quantoalfatturato,Lener precisa: “Il punto scommesse di via Pioppaino, dalla sua apertura nel 2007, aveva fatturato moltisoldi.Possodirechesitrattad’unacifrapari a quasi 10 milioni di euro”. E negli atti dell’inchiesta i pm non mostrano dubbi: per l’agenzia scommesse Intralot di Via Pioppaino a Castellammare di Stabia, gli inquirenti parlano di un volume d’affari “direttamente riconducibile alla titolarità effettiva di Paolo Carolei”. Lener però – messo alle strette dall’evidenza delle intercettazioni e degli atti d’indagine – aggiunge un’ulteriore considerazione: “Leggendo l’ordinanza ho ricavato il convincimento che, effettivamente, ci fosse un giro di scommesse clandestine in questa vicenda (...). Addirittura mediante la falsificazione, sulle ricevutedigioco,dellogoIntralotediquellidelle altresocietàconcessionarie.Sitratta,insostanza, della nuova frontiera delle scommesse clandestine per via telematica”. Che ci fosse un “giro di scommesse clandestine”, in realtà, Lener doveva averlo compreso già da tempo e ben prima di leggere l’ordinanza: “La Falcone mi aveva denunciato, verbalmente, la possibilità concreta che il punto Intralot gestito dai fratelli Scannapieco utilizzassedeisoftwarepercontraffareititolidigioco e, dunque, per organizzare e gestire scommesse clandestine. Contestammo verbalmente questa cosa agli Scannapieco, Alberto e Michele, dicendo loro che, in presenza d’una prova concreta, li avremmo denunciati”. Eppure di prove concrete, stando agli atti dell’indagine, Concetta Falcone già doveva averne accumulate parecchie: secondo l’accusa, all’interno dell’associazione per delinquere, aveva un ruolo preciso: “Smistare, almeno in parte, sul circuito legale delle scommesse le eventuali perdite subìte dall’organizzazione in caso di grosse vincite, da parte degli scommettitori, che avevano effettuato puntate vincenti avvalendosi del sistema clandestino”. In altre parole esisteva una sorta di sistema parallelo: da un latolescommesseufficiali,dall’altrolescommesse clandestine. In caso di vincita, incassava il sistema clandestino, in caso di perdita, pagava Intralot. E l’anello di congiunzione era Avallone, il quarto uomo che Lener dice di non conoscere. Lo stesso che si occupa di truccare la partita tra Juve Stabia e Sorrento. E – sempre secondo l’accusa–almenoaltredue.ÈintercettandoAvallone che i pm s’imbattono nell’attaccante Biancone.
Un attaccante molto informato
SCOPRONO che – inspiegabilmente – avrebbe conosciuto in anticipo persino il risultati della Bundensliga: “Senti – dice Biancone ad Avallone – hanno fatto un numero in Bundesliga, mica da ridere (...). Hanno fatto un capolavoro proprio! (...) Io l’ho saputo mezzora prima!”. “E che partita?”, chiede Aavallone. “Bochum e Energie Cottbus... lo sapevano già che finiva uno la partita, però, fino a venti minuti prima della partita, non c’è stato un euro puntato sopra! (...). I primi venti minuti che iniziasse la partita, hanno scaricato 1 milionee280milaeuro(...).Comeandavainvantaggio la squadra di casa, in live, scaricavano ancora trenta, quarantamila, sull’uno!”. Come facesse Biancone a sapere il risultato in anticipo resta ancora un mistero. Ciò che è più chiaro – a giudicare dalle intercettazioni – è invece il suo ruolo di intermediario nel truccare le partite. Gli investigatori parlano di “tre combine”. La prima emerge a dicembre del 2008 quando “Biancone contatta Avallone perché ha da riferigli ‘buone notizie’”, scrivono i pm. “Scannapieco (il gestore di Intralot, ndr) contatta Avallone per sapere cosa trattassero le belle notizie – scrive l’accusa – e l’A-vallone riferisce che Biancone ha prospettato la possibilità di indirizzare il risultato finale di un incontro sportivo, con la complicità di quattro calciatori, pagando la somma anticipata di 25 mi-la euro a un intermediario di Bari”. Continuando a intercettare scoprono il trucco su Juve Stabia-Sorrento: “La situazione è come facciamo semprelevolte”,diceAvalloneaBiancone,“iogli ho detto più o meno cosa si deve fare... e vedi tu cosa puoi fare! Metà e metà ... vedi tu come puoi fare ... parla con loro”. L’affare va in porto, come dimostrano da un lato le intercettazioni, dall’altro la “papera” di Spadavecchia, portiere del Sorrento calcio che, prima della partita, decide di puntare sulla sconfitta della sua stessa squadra: “Ha prenotato 20 mila euro sull’uno”, si dicono Avallone e Scannapieco, “ha detto che quello, Spadavecchia, ha prenotato 20mila. Perciò, se Spadavecchia ha giocato già con i 20 mila, mica si può tirare indietro? Se lo ha fatto il portiere, che cosa dobbiamo fare più?”
La società greca al centro dell’inchiesta
LOPEZ – oggi indagato per associazione per delinquere – è un profondo conoscitore della “borsa” delle scommesse: “È il responsabile della direzione quote e rischio della Intralot”, spiega Lener. “In sostanza – prosegue – è lui e il suo staff che si occupano di creare le quote e di farle ‘evolvere’ durante la settimana e, successivamente, di accettare o meno le ‘grosse’ scommesse”. Ed ecco cosa risponde Lopez a Lener sulla partita truccatatraJuveStabiaeSorrento:“Lopezmihadetto – racconta il direttore commerciale di Intralot – che non solo non avevamo raccolto scommesse su quella partita, ma non avevamo accettato giocate per tutto quel campionato o, comunque, per un rilevante periodo. Lopez mi disse che era stato lui stesso, dall’analisi che aveva fatto delle puntate,edaunaseriediinformazioniinsuopossesso, a ritenere che gli eventi calcistici erano falsati e a segnalare, informalmente, questa circostanza ai Monopoli di Stato. Precisò che l’indirizzo scelto da Intralot era stato seguito anche dai nostri concorrenti”. Se quanto dice Lener è vero, i Monopoli di Stato, sapevano che i campionati potevano essere stati falsati: sarebbe stato proprio Lopez, sebbene “informalmente”, ad avvertirli. Non solo: oltre Intralot, per gli stessi motivi, anche altri gruppi avrebbero evitato giocate per partitesospette.MaèsuIntralotchelaprocuradi Napoli, per il momento, ha puntato l’attenzione. Il gruppo Intralot ha sede in Grecia, è quotata in Borsa ad Atene, dichiara d’essere attivo in 50 Paesi ed è sbarcato in Italia nel 2007, dove gestisce circa600puntivendita(15diproprietà,ilrestoin franchising). Intralot Italia, nel 2009, può vantare ricavi per 220 milioni di euro, ma è ancora in perditaper2,2milioni,sebbeneincrescita,vistoche nel 2008 ne perdeva 9,2. La quota di mercato italiano di Intralot è per il momento relativamente modesta: il 5,4 per cento. A marzo è cresciuta fino al 5,6. Non possiamo quindi parlare di un gigante, se raffrontiamo i 220 milioni di ricavi con l’intero volume d’affari delle scommesse sportiveche,inItalia,nel2009,hatoccatoi4miliardidi euro. Un mercato in crescita – nel 2003 ammontava a 1,2 miliardi – ma che ha subìto una battuta d’arresto proprio nel 2009. Nel 2008 era cresciuto del 50,8 per cento sul 2007, l’anno scorso è aumentato solo dell’1 per cento rispetto al 2008. Un mercato dominato da tre operatori storici – Snai, Lottomatica e Sisal – dove è molto difficile conquistare spazi. E infatti Intralot si sta interessando anche alle videolotterie, un’evoluzione delleslotmachine,epuntaall’aperturaditre“mini casinò”. Ma l’attenzione degli inquirenti è concentrata sulle scommesse e sulle frodi sportive. C’è un sospetto: questa vicenda può essersi spinta oltre i confini della Campania. La camorra potrebbe aver conquistato altre regioni e altri campionati. E quello tra Juve Stabia e Sorrento, potrebbe essere il canovaccio di altri episodi, quindi torniamo al 5 aprile 2009 e all’incontro “truccato”. “Una piscina senz’acqua, una coca-cola senzaghiaccio,unprofessionistaserio,sì,maforsesfortunatooqualcunodiceimpreparato .Nella ripresa è fatale una sua respinta goffa e corta su punizione di Grieco. Mineo insacca un gol che nemmeno nei suoi sogni era riuscito a realizzare”. Il cronista sportivo Roberto Fiorentino chiude la sua pagella con un 4 e mezzo: voto da bocciatura, per il portiere Vitangelo Spadavecchia, ex nazionale under 20, autore d’una respinta talmente goffa da risultare un assist delizioso per l’attaccante della Juve Stabia.
Una farsa non una partita
OLTRE al quattro e mezzo, però, con la sua papera, Spadavecchia avrebbe incassato anche un bel po’ di soldi: da uomini legati al clan d’Alessandro di Castellamare di Stabia. Soldi che avrebbe fatto fruttare, quello stesso giorno, scommettendo circa 20mila euro sulla sconfitta della sua squadra. E proprio quella scommessa rassicurò gli uomini del clan, che su Spadavecchia avevano investitopertruccarelapartitaeche,nelfrattempo ,attraversounprestanome,gestivanoanchele giocate del centro Intralot di Castellamare di Stabia. Ed ecco che le due storie – la partita truccata e il giro di scommesse – s’intrecciano davanti agli occhi degli investigatori. In questa fase, gli uomini chiave, sono quattro.
“Le indagini – scrivono gli inquirenti – hanno dimostrato che Cristian Biancone ha organizzato, con Francesco Avallone e con la collaborazione di Michele Scannapieco, la combine di incontri calcistici in almeno tre occasioni – a una delle quali ha partecipato Spadavecchia”. Tutti indagati per frode sportiva e associazione per delinquere. E quindi: gli incontri truccati, individuati dagli investigatori a ottobre, sono almeno tre. Di uno solo, per il momento, v’è certezza: quello tra Juve Stabia e Sorrento. Ma chi sono i quattro uomini citati dalla procura? Cristian Biancone – arrestato a ottobre e rilasciato pochi giorni fa – è un calciatore romano, nato a Colleferro 33 anni fa, con un passato da attaccante professionista nei campionati di serie B e C. Vitangelo Spadavecchia–indagatomanonarrestato–oggièportiere dell’Andria calcio in prima divisione. E fin qui siamo nell’ambito delle scarpette chiodate. Michele Scannapieco è il primo anello di congiunzione con la Intralot: è il gestore del centro scommesse di Sorrento. “Il punto Intralot di Sorrento – dice Lener al pm Filippelli – era gestito da entrambi i fratelli Scannapieco, con i quali ho avuto modo d’interloquire”. Lener, quindi, conosce bene uno dei quattro indagati per la frode sportiva. “Non so chi sia Francesco Avallone – aggiunge – non è certo un nostro dipendente, né con lui abbiamo mai avuto nessuna relazione commerciale”. Il punto è che Avallone aveva una stretta relazione commerciale con il gestore Intralot di Sorrento e Castellammare di Stabia: alla gestione ufficiale delle scommesse con il marchio Intralot, infatti, s’affiancava una gestione clandestina. “Ad Avallone e Michele Scannapieco – scrivono i pm – è affidato il compito di veri e propri registri di raccolta delle scommesse clandestine sugli incontri sportivi, di cui tengono la contabilità”. Ma chi controlla, nei fatti, i centri Intralot di Sorrento eCastellammarediStabia?UnuomodelclanD’Alessandro: Paolo Carolei. “Esponente di spicco della criminalità organizzata campana già a partire dagli anni Ottanta – scrivono i pm – al quale sono conferiti diretti poteri gestionali, in relazione al riciclaggio e al re-investimento dei proventi illeciti acquisiti dal clan D’Alessandro. Costituisce la mente finanziaria della cosca. Ha acquisito, anche tramite prestanomi, il controllo e la gestione diretta di due punti scommesse del circuito Intralot”.
Il primo cerchio si chiude
E COSÌ il primo cerchio si chiude: la camorra – sostienel’accusa–hainteresseacontrollareidue punti Intralot perché sono un ottimo canale di riciclaggio e re-investimento dei capitali illeciti. EdèproprioildirettoregeneralediIntralotaspie-gare che i centri scommesse sono delle miniere. Gli investigatori l’avevano scoperto già con le intercettazioni: “Il Corner di Cascone è uno dei nostri punti vip - dice al telefono Concetta Falcone - l’anno scorso ha fatto quattro milioni e mezzo di euro”. Concetta Falcone – indagata per associazioneadelinquere–èunelementochiaveinquesta vicenda: “Riveste la qualifica di ‘responsabile commerciale di area’ per le province di Napoli e Salerno – spiega Lener ai pm – e il suo compito è quello di individuare i nuovi gestori. Compito della Falcone è tutelare l’interesse dell’azienda, evitando che tramite la rete Intralot siano organizzate e gestite scommesse clandestine”. Obiettivoperfettamentefallito.Quantoalfatturato,Lener precisa: “Il punto scommesse di via Pioppaino, dalla sua apertura nel 2007, aveva fatturato moltisoldi.Possodirechesitrattad’unacifrapari a quasi 10 milioni di euro”. E negli atti dell’inchiesta i pm non mostrano dubbi: per l’agenzia scommesse Intralot di Via Pioppaino a Castellammare di Stabia, gli inquirenti parlano di un volume d’affari “direttamente riconducibile alla titolarità effettiva di Paolo Carolei”. Lener però – messo alle strette dall’evidenza delle intercettazioni e degli atti d’indagine – aggiunge un’ulteriore considerazione: “Leggendo l’ordinanza ho ricavato il convincimento che, effettivamente, ci fosse un giro di scommesse clandestine in questa vicenda (...). Addirittura mediante la falsificazione, sulle ricevutedigioco,dellogoIntralotediquellidelle altresocietàconcessionarie.Sitratta,insostanza, della nuova frontiera delle scommesse clandestine per via telematica”. Che ci fosse un “giro di scommesse clandestine”, in realtà, Lener doveva averlo compreso già da tempo e ben prima di leggere l’ordinanza: “La Falcone mi aveva denunciato, verbalmente, la possibilità concreta che il punto Intralot gestito dai fratelli Scannapieco utilizzassedeisoftwarepercontraffareititolidigioco e, dunque, per organizzare e gestire scommesse clandestine. Contestammo verbalmente questa cosa agli Scannapieco, Alberto e Michele, dicendo loro che, in presenza d’una prova concreta, li avremmo denunciati”. Eppure di prove concrete, stando agli atti dell’indagine, Concetta Falcone già doveva averne accumulate parecchie: secondo l’accusa, all’interno dell’associazione per delinquere, aveva un ruolo preciso: “Smistare, almeno in parte, sul circuito legale delle scommesse le eventuali perdite subìte dall’organizzazione in caso di grosse vincite, da parte degli scommettitori, che avevano effettuato puntate vincenti avvalendosi del sistema clandestino”. In altre parole esisteva una sorta di sistema parallelo: da un latolescommesseufficiali,dall’altrolescommesse clandestine. In caso di vincita, incassava il sistema clandestino, in caso di perdita, pagava Intralot. E l’anello di congiunzione era Avallone, il quarto uomo che Lener dice di non conoscere. Lo stesso che si occupa di truccare la partita tra Juve Stabia e Sorrento. E – sempre secondo l’accusa–almenoaltredue.ÈintercettandoAvallone che i pm s’imbattono nell’attaccante Biancone.
Un attaccante molto informato
SCOPRONO che – inspiegabilmente – avrebbe conosciuto in anticipo persino il risultati della Bundensliga: “Senti – dice Biancone ad Avallone – hanno fatto un numero in Bundesliga, mica da ridere (...). Hanno fatto un capolavoro proprio! (...) Io l’ho saputo mezzora prima!”. “E che partita?”, chiede Aavallone. “Bochum e Energie Cottbus... lo sapevano già che finiva uno la partita, però, fino a venti minuti prima della partita, non c’è stato un euro puntato sopra! (...). I primi venti minuti che iniziasse la partita, hanno scaricato 1 milionee280milaeuro(...).Comeandavainvantaggio la squadra di casa, in live, scaricavano ancora trenta, quarantamila, sull’uno!”. Come facesse Biancone a sapere il risultato in anticipo resta ancora un mistero. Ciò che è più chiaro – a giudicare dalle intercettazioni – è invece il suo ruolo di intermediario nel truccare le partite. Gli investigatori parlano di “tre combine”. La prima emerge a dicembre del 2008 quando “Biancone contatta Avallone perché ha da riferigli ‘buone notizie’”, scrivono i pm. “Scannapieco (il gestore di Intralot, ndr) contatta Avallone per sapere cosa trattassero le belle notizie – scrive l’accusa – e l’A-vallone riferisce che Biancone ha prospettato la possibilità di indirizzare il risultato finale di un incontro sportivo, con la complicità di quattro calciatori, pagando la somma anticipata di 25 mi-la euro a un intermediario di Bari”. Continuando a intercettare scoprono il trucco su Juve Stabia-Sorrento: “La situazione è come facciamo semprelevolte”,diceAvalloneaBiancone,“iogli ho detto più o meno cosa si deve fare... e vedi tu cosa puoi fare! Metà e metà ... vedi tu come puoi fare ... parla con loro”. L’affare va in porto, come dimostrano da un lato le intercettazioni, dall’altro la “papera” di Spadavecchia, portiere del Sorrento calcio che, prima della partita, decide di puntare sulla sconfitta della sua stessa squadra: “Ha prenotato 20 mila euro sull’uno”, si dicono Avallone e Scannapieco, “ha detto che quello, Spadavecchia, ha prenotato 20mila. Perciò, se Spadavecchia ha giocato già con i 20 mila, mica si può tirare indietro? Se lo ha fatto il portiere, che cosa dobbiamo fare più?”
CAPODANNO: SEQUESTRO PESCE CONGELATO SCADUTO DAL 2007
La Guardia costiera di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, nel napoletano, ha rinvenuto circa 26 tonnellate di pesce con gelato scaduto all'interno di un centro di lavorazione e distribuzione di prodotti alimentari all'ingrosso di Nola in via Boscofangone. L'ingente quantitativo di prodotto ittico non commerciabile era quasi sicuramente pronto per essere immesso illegalmente sul mercato per Capodanno. Il pesce, con data di scadenza anche del 2007, e' stato immediatamente sottoposto a sequestro, mentre i gestori dello stabilimento sono stati denunciati per le ipotesi di reato di frode in commercio e detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione
LETTERA DI SOLIDARIETA’ AL SINDACO BOBBIO
La “Casa della Pace e della Nonviolenza”-Asharam Santa Caterina esprime la più totale solidarietà all’On.Sindaco Luigi Bobbio per la grave intimidazione subìta dopo il ritrovamento di alcuni proiettili in prossimità della propria abitazione.
Riteniamo doveroso ribadire, ancora una volta, l’importanza di un’azione tesa al garantire una lotta incondizionata al crimine di ogni specie.
Opporsi ad una mentalità di violenza e di illegalità sfocia in atti come questi assolutamente da condannare e che mai potranno fermare la volontà di chi, invece, ricopre un ruolo istituzionale cosi importante come quello di un sindaco di una città.
Abbiamo appreso con vivo sdegno di quest’intimidazione che ci riempie, per l’ennesima volta, di tristezza.
Fondamentale in questi casi è il sostenere con piena fermezza che episodi del genere non produrranno mai gli effetti desiderati da questi delinquenti che in modo vigliacco e subdolo compiono atti barbari e camorristici.
Ci sentiamo colpiti, ancor più, come associazione che mette in primo piano tra i propri obiettivi quello della lotta alle mafie attraverso un lavoro fatto di cultura nonviolenta che assume maggior importanza nel riutilizzo di un bene confiscato alla criminalità organizzata.
Atti come questi riguardano tutti, nessuno dovrebbe pensare che la cosa non gli riguarda quando qualcuno viene minacciato.
Quindi auspichiamo che tutti comprendano l’importanza dell’unione nella lotta alla criminalità invitando tutti coloro che agiscano in difesa della legalità ad unirsi in direzione di un vivere civile.
Riteniamo doveroso ribadire, ancora una volta, l’importanza di un’azione tesa al garantire una lotta incondizionata al crimine di ogni specie.
Opporsi ad una mentalità di violenza e di illegalità sfocia in atti come questi assolutamente da condannare e che mai potranno fermare la volontà di chi, invece, ricopre un ruolo istituzionale cosi importante come quello di un sindaco di una città.
Abbiamo appreso con vivo sdegno di quest’intimidazione che ci riempie, per l’ennesima volta, di tristezza.
Fondamentale in questi casi è il sostenere con piena fermezza che episodi del genere non produrranno mai gli effetti desiderati da questi delinquenti che in modo vigliacco e subdolo compiono atti barbari e camorristici.
Ci sentiamo colpiti, ancor più, come associazione che mette in primo piano tra i propri obiettivi quello della lotta alle mafie attraverso un lavoro fatto di cultura nonviolenta che assume maggior importanza nel riutilizzo di un bene confiscato alla criminalità organizzata.
Atti come questi riguardano tutti, nessuno dovrebbe pensare che la cosa non gli riguarda quando qualcuno viene minacciato.
Quindi auspichiamo che tutti comprendano l’importanza dell’unione nella lotta alla criminalità invitando tutti coloro che agiscano in difesa della legalità ad unirsi in direzione di un vivere civile.
giovedì 30 dicembre 2010
Castellammare, Capitaneria di Porto: un anno di attività
Questa mattina presso Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia si è tenuta una conferenza stampa in cui il Comandante, Capitano di Fregata Giuseppe Menna, ha illustrato gli esiti dell’operazione “Onda d’urto”, attuata nell’ambito dei controlli sulla filiera della pesca, inoltre è stato presentato il bilancio delle attività svolte durante tutto il 2010 dalla Guardia Costiera della cittadina stabiese. Un bilancio più che lusinghiero, che ha visto gli uomini della Capitaneria impegnati su diversi fronti: tutela dell’ambiente, sicurezza in mare e controllo della pesca.
Si segnalano in ambito ambientale due indagini:
- Giugno 2010 – L’indagine sui campionamenti dell’A.R.P.A.C. per la verifica della balneabilità del mare della penisola Sorrentina. Un’indagine che ha portato ben 14 avvisi di garanzia nei confronti di alcuni tecnici e dirigenti dell’ente, per presunte violazioni alle procedure di analisi delle acque.
- Luglio 2010 – L’operazione “Triangolo delle Bermuda”, disposta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha permesso di scoprire e chiudere una discarica abusiva a Poggiomarino (NA), in cui si sversavano rifiuti di ogni genere, dai liquami a rifiuti tossici come l’eternit. L’indagine durata 1 anno ha portato all’arresto di 3 persone. Un duro colpo assestato alle eco-mafie che operano sul nostro territorio.
Per la sicurezza in mare la Guardia Costiera stabile si è distinta durante la campagna di prevenzione e controlli denominata “MARE SICURO”, disposta dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto tra giugno e settembre del 2010. Gli uomini della Guardia Costiera di Castellammare, nel 2010, hanno assistito 92 persone e 24 imbarcazioni in difficoltà, portando a termine ben 32 operazioni di soccorso, senza che ci siano state vittime.
Inoltre la Capitaneria della cittadina stabiese ha contribuito affinché i nostri mari siano solcati solo da navi sicure. Ha ispezionato ben 15 navi mercantili che hanno fatto scalo nei porti di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, le ispezioni hanno portato al fermo di 3 navi, poiché presentavano carenze tali che ne compromettevano la sicurezza in navigazione.
Infine, ma non ultima, nel 2010 la Guardia Costiera di Castellammare di Stabia ha condotto una stringente azione di vigilanza e controllo sulla filiera della pesca. Un’azione culminata a fine anno con l’operazione “ONDA D’URTO”, disposta dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Il risultato dei controlli è stato molto positivo, con un totale di oltre 27 tonnellate di pescato sequestrato, per violazioni che vanno dall’etichettatura e tracciabilità, cattivo stato di conservazione, frode in commercio e vendita di specie sottomisura. In particolare durante le feste natalizie, in cui per tradizione il la vendita ed il consumo di pesce aumentano esponenzialmente, sono stati inferti duri colpi ad imprenditori e commercianti senza scrupoli che mettevano in pericolo la salute degli inconsapevoli consumatori.
- 21 dicembre 2010 – Nel Comune di Piano di Sorrento viene scoperto un deposito in cui erano nascosti circa 900 kg di pesce congelato avariato, con date di scadenza del pesce che risaliva addirittura al 2002. Il titolare del deposito è stato denunciato
- 22 dicembre 2010 – Al’alba gli uomini della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, con la collaborazione di Vigili del Fuoco e Carabinieri, fanno irruzione in un deposito non autorizzato, nel centro di Torre Annunziata, e scoprono ben 500 kg di datteri di mare immersi in una vasca di stabulazione abusiva. I datteri immessi sul mercato nero, in quanto proibiti, per Natale sarebbero stati venduti a circa 120 euro al kg, fruttando circa 60.000 euro. Il titolare del deposito è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
- 28 dicembre 2010 – Durante un normale controllo presso un grossista nella zona industriale di Nola (NA), i militari della Capitaneria di Castellammare di Stabia trovano circa 19 tonnellate di pesce congelato e circa 7 tonnellate di cibo surgelato (patatine, pizzette, etc.) sacduto da tempo, le date di scadenza andavano dal 2005 al 2009. Il titolare, anche questa volta è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. Un sequestro che ha impedito che i prodotti scaduti finissero sulle tavole dei cittadini per il cenone di capodanno.
Il Capitano di Fregata Giuseppe Menna, comandante della Capitaneria di Castellammare, ha commentato: “Questo azioni dimostrano il nostro costante impegno nel tutelare la salute dei cittadini, comunque c’è rammarico nel constatare che ci sono imprenditori che senza alcuno scrupolo mettono a rischio il consumatore, vittima ignara del malaffare”.
Capodanno: frutti mare e pesce fuorilegge,sequestri a Napoli
Operazione 'onda d'urto', anche acqua di fogne in una vasca
Dieci tonnellate di frutti di mare, 35 tonnellate di prodotti ittici e 111 chili di datteri sono stati sequestrati dagli uomini della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Napoli nell'ambito dell'operazione denominata 'Onda d'urto'. ''Abbiamo sottratto - ha spiegato l'ammiraglio Domenico Picone, comandante della Capitaneria - al consumo prodotti di cui e' vietata la commercializzazione, come nel caso dei datteri, o in cattivo stato di conservazione''.
Tra le operazioni svolte, il sequestro presso uno stabilimento di acquacoltura di vasche contenenti mitili ''in condizioni igienico-sanitarie vergognose e vasche in cui i pesci erano conservati in acqua di fogna'', ha detto Picone.
Tra le operazioni svolte, il sequestro presso uno stabilimento di acquacoltura di vasche contenenti mitili ''in condizioni igienico-sanitarie vergognose e vasche in cui i pesci erano conservati in acqua di fogna'', ha detto Picone.
Auguri di fine anno, Gefa
Stamani come di consueto, come ogni anno si sono incontrati nella sede amministrativa, di via Fond'Orto Castellammare, tutto lo staff tecnico, gli impiegati, il rappresentante Rsa e tutte le maestranze del gruppo Gefa. A questo evento come è solito fare il patriarca del gruppo, il sig.Esposito Giuseppe, ha fatto il suo discorso di fine anno. Dove, come ogni anno con modo famelico, "delucida", a suo dire gli operai.
"Quest'anno il nostro gruppo ha chiuso in perdita, l'anno che verrà partiremo già con una perdita di 160 mila euri, fermo restando che saremo gli unici pronti per il prossimo anno a usufruire degli ammortizzatori"- continuando -"Saremo costretti ad affrontare i primi 6 mesi del 2011 con quasi tutte le maestranze in cassa, ad Ancona dovrà partire un troncone di sei vascelli per una compagnia Francese, ma questo inizio Giugno, Massa Carrara per il traghetto della ferrovia, si prevede inizio Settembre. Insomma il nostro gruppo deve portare avanti sempre il concetto di ristrutturazione, ovvero la mobilità per due aziende, Servind e Navaltecno"
"Ma la verità di questo imprenditore è questa? Ho dietro si cela sempre l'oscuro per quei lavoratori, ma se pur fosse, perché mirare alla mobilità, quando mobilità è solo una forma legale per accompagnare i lavoratori al licenziamento. Certo forse più elegantemente, visto è considerato che lo stesso imprenditore cercava il lavoro per quei stabiesi che al nord non vuole, questo margine maggiore per i lavoratori verso la ripresa della cantieristica sara un fonte di assistenzialismo, ma pur sempre di mobilita stiamo parlando"-cosi, ci dichiarava il rappresentante Rsa del gruppo.
"Quest'anno il nostro gruppo ha chiuso in perdita, l'anno che verrà partiremo già con una perdita di 160 mila euri, fermo restando che saremo gli unici pronti per il prossimo anno a usufruire degli ammortizzatori"- continuando -"Saremo costretti ad affrontare i primi 6 mesi del 2011 con quasi tutte le maestranze in cassa, ad Ancona dovrà partire un troncone di sei vascelli per una compagnia Francese, ma questo inizio Giugno, Massa Carrara per il traghetto della ferrovia, si prevede inizio Settembre. Insomma il nostro gruppo deve portare avanti sempre il concetto di ristrutturazione, ovvero la mobilità per due aziende, Servind e Navaltecno"
"Ma la verità di questo imprenditore è questa? Ho dietro si cela sempre l'oscuro per quei lavoratori, ma se pur fosse, perché mirare alla mobilità, quando mobilità è solo una forma legale per accompagnare i lavoratori al licenziamento. Certo forse più elegantemente, visto è considerato che lo stesso imprenditore cercava il lavoro per quei stabiesi che al nord non vuole, questo margine maggiore per i lavoratori verso la ripresa della cantieristica sara un fonte di assistenzialismo, ma pur sempre di mobilita stiamo parlando"-cosi, ci dichiarava il rappresentante Rsa del gruppo.
Fiat/ Bersani: il governo non alimenti divisioni tra i sindacati
Sulla Fiat e il caso Mirafiori il Partito democratico ha una linea sola: lo sostiene il segretario democratico Pier Luigi Bersani, intervistato da Sky Tg24. "Ma perché si parla di Pd diviso? Noi abbiamo una posizione molto chiara e la sosteniamo tutti", dice a proposito dell'intesa su Fiat Mirafiori. Poi, affrontando il tema della rappresentanza, ammonisce il Governo a non alimentare divisioni nel mondo sindacale: "L'unità del mondo del lavoro - afferma - è un bene comune, e chi governa non dovrebbe puntare sulla divisione, perché può portare solo dei guai al sistema e quindi credo che anche nelle forze sindacali ci sia questa volontà di non isolarsi reciprocamente e di cercare una strada che ripristini degli elementi di convergenza". "Primo punto - spiega rispondendo a una domanda sull'accordo Fiat Mirafiori - la questione produttiva, l'investimento e la nuova organizzazione del lavoro; su questo i lavoratori si pronunceranno, rispetteremo le loro decisioni ma noi ci auguriamo che l'investimento venga confermato, è molto importante per Torino e per l'Italia. Secondo, quell'accordo contiene una cosa che non va e riguarda la rappresentanza, per noi non è giusto che chi dissente venga tagliato fuori dai diritti sindacali".
Fiat, Cgil Campania suggerisce a Fiom "firma tecnica" Pomigliano
La Cgil Campania e Napoli consiglia alla Fiom di firmare l'accordo sullo stabilimento Fiat di Pomigliano solo per poter mantenere il rapporto con i lavoratori, definendo questa scelta come "firma tecnica".
"Riteniamo utile che la Fiom rifletta sulla possibilità di apporre una firma tecnica all'accordo per tenere vivo il rapporto con i lavoratori iscritti a Pomigliano, per rimarcare la responsabilità dell'organizzazione, per far vivere dall'interno le ragioni critiche e chiamare la Fiat e agli altri sindacati a una risposta", dicono i rappresentanti della Cgil in una nota.
I due sindacalisti Cgil che hanno lanciato la proposta alla Fiom, da un lato rimarcano le critiche all'accordo, in relazione all'esclusione dalla rappresentanza aziendale "del sindacato che non è d'accordo con la Fiat", definendolo "un modo per superare tutti gli accordi interconfederali e mettere in discussione le relazioni sindacali".
D'altro canto notano che sia opportuna la firma tecnica sia per mantenere i rapporti con i lavoratori, sia "per rimarcare la responsabilità dell'organizzazione, per far vivere dall'interno le ragioni critiche e chiamare la Fiat e agli altri sindacati a una risposta".
Contro gli accordi separati raggiunti da Fiat con gli altri sindacati per Pomigliano e Mirafiori la Fiom ha annunciato ieri una giornata di sciopero dei metalmeccanici per il 28 gennaio.
Paolo Schettino
Ciao a tutti,
buona fine e buon principio ;-) Volevo segnalare a chi è della zona che domani 31 alle 22:00 su MetropolisTv andrà in onda una trasmissione di fine anno sul sociale, ci sarò anch'io.
Auguri!
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