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mercoledì 17 novembre 2010

Il presidentissimo, LUIGI CESARO

 Luigi Cesaro, si chiama ammore mica clientelismo?-Per la costruzione di una sola scuola nella sua Sant’Antimo arrivano dalla Provincia da lui amministrata ben 15 milioni di Euro, più di quanti sono stati destinati a Napoli per la ristrutturazione di  70 edifici.


-Lui ci tiene a mettere subito i puntini sulle “i”. “Non è clientelismo“, e ci mancherebbe al più è solo amore (ammore, come dicono da queste parti) per la propria città. San’Antimo, piccolo comune dell’agro aversano a pochi chilometri, rispettivamente, da Napoli e Caserta. Del resto lui ed i suoi cittadini probabilmente godranno – forse – solo tra molto tempo i frutti dei suoi sacrifici amministrativi. Eh sì, perché lo stesso “presidentissimo” della provincia partenopea con candore ammette: “La scuola sarà pronta quando sarò in pensione”. A riprova di come vengono spesi bene i soldi dalla sua Amministrazione.


- Il Presidente parlamentare, infatti copre il doppio incarico, nello stesso tempo, cumulando i due redditi, sia alla sede della Provincia a Piazza Matteotti, sia a Montecitorio, è assurto agli onori della cronaca non sempre per episodi, diciamo così encomiabili. Su Youtube i suoi video in un italiano approssimato hanno letteralmente spopolato. Inoltre, lui stesso ne va fiero, Cesaro è anche il fornitore ufficiale di mozzarelle di bufala dello stesso premier Silvio Berlusconi. Oltre alle note di colore, ci sono anche quelle più opache che lo vorrebbero invece vicino ad ambienti poco limpidi. Per esempio, per l’ex presidente di centrosinistra  della Provincia di Napoli, Amato Lamberti, Cesaro è “un politico in odore marcescente di collegamenti con la camorra”. Il parlamentare, secondo il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo, sarebbe stato una sorta di “fiduciario del clan Bidognetti”, i casalesi insomma, che hanno dominato per anni l’area dell’casertano. Oggi, in una intervista a Pietro Treccagnoli su il Mattino di Napoli, dice che di quei 15 milioni assegnati per la costruzione di un centro polifunzionale scolastico nella sua cittadina, non ne sa niente. Sarà, ma in tanti sospettano che si tratti, nel migliore dei casi, di un atto smaccatamente nepotista se non cesarista, del resto nome omen.

- A chi gli fa intravedere un paragone con l’ex Governatore della Regione Campania Antonio Bassolino, anche lui a suo tempo accusato di aver favorito gli affari nella sua natia Afragola, Cesaro risponde risolutamente: “No, non è vero”. Lui non ne sapeva niente di questi 15 milioni. Già, eppure il dubbio solletica molti, perché la domanda sorge spontanea. Chissà se Luigi Cesaro da Sant’Antimo conosce quello stesso Luigi Cesaro che, agli atti, risulta aver firmato la delibera per la concessione del finanziamento? Non si tratterà mica di un caso di omonimia? Secondo alcuni questa mega-scuola, piazzata lì a Sant’Antimo è pure inutile. Insomma, finirebbe per essere se non una cattedrale nel deserto, almeno un sperduto santuario tra gli orti e gli svariati fondi agricoli della zona. Forse la scuola sarebbe dovuta spettare alla vicina Frattamaggiore oppure ad Aversa, città con bacini urbani molto più grandi. Cesaro, lo stesso Cesaro che dice di non saperne niente di questo finanziamento, a questo punto s’inalbera e risponde: “Sant’Antimo ha 1.700 studenti, un incidenza del 5,6% rispetto al dato della provincia del 4,7%“. Già, meno male che del caso non e sapeva nulla. E ancora, “A Sant’Antimo tutte o quasi le scuole sono in affitto”. Come del resto in quasi tutto il resto della Provincia, aggiungiamo noi.

– Eppure Cesaro tiene a sottolineare che la scuola come la cultura sono un punto fermo della sua amministrazione. Certo, più che fermo, diciamo immobile. Però Cesaro, da vero Cesare, conosce bene  - anche se magari lo pronuncia male, come tanti altri del resto – quel detto latino “Panem et circenses”. Infatti, poco più di un mese fa a Castellammare di Stabia, il suo Ente finaziò un concertone di Gigi D’Alessio. Le cronache riportano che quel giorno nella città stabiese, c’erano tanti ospiti illustri, oltre allo stesso Luigi Cesaro, all’assessore al turismo della stessa provincia, Piergiorgio Sagristani, il sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, l’assessore alla cultura sempre di Castellammare, Antonio Coppola. Costo dell’happening? Top Secret, ma in giro c’è chi parla di 50.000 euro. Ma siamo certi che anche quella circostanza ,Cesaro non sapeva!

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