FOTO DI STABIA

sabato 9 aprile 2011

Ti ricordi di Alfredino?


Quando tutta l'Italia pianse
Mi ricordo bene quei giorni del 1981. Forse è la prima volta in cui ebbi la consapevolezza del dolore ( a parte quando mi lascio la mia amichetta del cuore intorno ai 5 anni). Alfredino irruppe nelle nostre case e, in un 'Italia ancora tramortita dagli schiaffi del terrorismo, distribuì dappertutto senso di appartenenza e angoscia per la sua triste vicenda. Tutti sperammo, tremammo, sospirammo. Tutti pensammo al lieto fine e tutti raggelammo nel sentire le sue richieste disperate di aiuto e al pensiero della sua atroce fine. Piccoli e grandi, terroni e bauscia, da Bolzano a Lampedusa, l'Italia si unì in questo grande dolore, ritrovandosi davanti alla televisione come mai più era accaduto dopo lo sbarco sulla luna e inagurando in modo così violento l'era delle dirette esterne. Quasi 22 milioni di persone seguirono per oltre 18 ore, a reti unificate, questa vicenda e tutti sperarono al miracolo quando il 12 giugno (!!!) 1981 Angelo Licheri si calò nel pozzo riuscendo a raggiungere Alfredino a circa 30 metri di profondità, tentando disperatamente di imbragarlo, prima che il bambino gli scivolasse dalle mani, precipitando per altri 30 metri.  Sere di giugno, sere d'inizio estate in una Sardegna bruciacchiata dai sequestri ma incredibilmente solidale innanzi a questa tragedia. Nei giorni scorsi il Ministro Maroni e l'ex Sindaco di Roma Walter Weltroni, si sono recati in visita proprio dal piccolo eroe di origine sarda, Angelo Licheri, dimenticato da tutti e gravemente malato in una clinica laziale, consegnandoli 10.000 euro frutto di una colletta tra i Vigili del Fuoco. Un gesto simbolico ma leale che restituisce alla sua giusta dimensione questo piccolo e coraggioso tipografo che si calò per oltre 30 metri rimanendo per quasi un'ora a testa in giù e , probabilmente, rimanendo frustrato tutta la vita per la terribile esperienza. Vicende come quella di Alfredino ci ricordano che la televisione, a volte, è un potentissimo mezzo che ci accomuna tutti e che ci rende partecipi di un dolore troppo grande anche per una nazione intera.   

Fincantieri:un'invito agli attori, i dipendenti

Cari amici da molto tempo siamo coinvolti nella crisi è da molto tempo siamo in agitazione per le nostre vertenze lavoro, troppe sono state le riunioni è troppe sono state le domande senza risposte, non da meno l'ultima quella fatta al Ministero del giorno 31, dove noi avevamo riposto delle tenue speranze. Certo quella del 31 non poteva essere una riunione risolutiva al problema occupazionale dell'area Torrese-Stabiese, ma comunque in minima parte poteva dare un'indicazione. Sicuramente l'indicazione in un certo senso vi è stata, quella che a oggi noi che ci troviamo con l'assistenzialismo non conosciamo il reale contenuto di quell'incontro, quindi viene per scontato che se le segreterie sindacali presenti in quel contesto non ci dicono niente c'è qualcosa che non va.
Allora cosa si sono detti di così segreto è risolutivo che gente come noi, senza lavoro da ben 2 anni non possiamo conoscere? Di certo per quanto riguarda Fincantieri e che a Giugno finisce un'altro anno di cassa è sicuramente ha detta di Bono ne suoi ultimi comunicati tenderà a lievitare il numero del personale coinvolto, fino ad arrivare a 2500 unità. Per quanto riguarda il sito di Castellammare, bisogna fare molta attenzione perché a detta di qualche sindacalista territoriale si va verso la cassa straordinaria ossia un'altro tipo di cassa che permetterebbe alla Fincantieri di attuare in modo legale i tagli del personale, anche perché c'è da considerare il discorso quinquennio, entrando cosi in un'epoca drammatica per Castellammare.
Certo questa ipotesi si potrebbe scongiurare per quel personale di Fincantieri che è in cassa se il ferro entrerebbe in questo mese nello stabilimento, permettendo cosi il pieno rientro al tutto il personale entro Giugno azzerando di netto il quinquennio è ricapitalizzando con nuovi periodi di cassa in base alla crisi.
Ma ora la domanda sorge spontanea ma se il ferro entra a Luglio, nel parco lamiere, quindi dopo giugno ed io per ipotesi entrerò a lavoro a Settembre, in quale posiziona mi troverò alla riuscita dal lavoro è l'indotto che in questa vertenza che fa una parte da leone, quale sarà il suo ruolo? 
Mica mica sarà tutto già organizzato al tavolino ed il piano Bono sta sempre camminando perché in effetti  lui si è reso conto che in Campania a differenza delle altre regioni dove è Fincantieri c'è una politica non capace di contrastare di netto la marcia di Bono? E qui no si fa niente!!
Io ad un certo punto mi domando, se il dipendente dell'indotto anche se in minima parte a dispetto dei numeri iniziali è sempre presente al sacrificio per un'azienda che non gli compete essendo di fatto un lavoratore indiretto,"e qui non voglio stare a sentenziare perché un lavoratore dell'indotto è giustificato e quello diretto no", perché mai uno diretto che il numero lo può fare, che se non ricordo male sui 643 a Castellammare ci dovrebbero essere almeno 370 unità tra quelli in cassa ed i 40 forse nello stabilimento a lavoro non iniziano veramente a sacrificare un po del loro egoismo nei confronti di una vertenza che per natura è di loro appartenenza? Guardate io che sono un'indiretto vi dico che qualsiasi possa essere la vostra ragione o la vostra totale strafottenza alla vostra stessa situazione lavorativa io vi dico che questa partita non possiamo più giocarla in questo modo, non possiamo più aspettare la manna dal cielo, io credo che sia venuto il momento di  uscire allo scoperto è di pretendere per quello che ci compete già per diritto. Basta solo con gli slogan, ora anche voi che avete vissuto questa questione da lontano dovete fare la vostra parte, incominciando ad unirvi a quei soliti ignoti che da mesi,14, cercano con tanta abnegazione di fare emergere la voce, la dove deve essere ascoltata, non potete più essere spettatori voi che siete gli attori principali. E' credetemi l'ad, il governo e chi ne a più ne metta sta facendo proprio un bel gioco è noi che siamo i diretti interessati stiamo solo subendo.
Beh che dire, io Lunedì sarò insieme a quel solito gruppetto di ignoti lavoratori, diretti e indiretti nel presidiare costantemente con volantinaggi, per coinvolgere la cittadinanza e le istituzioni locali, per coinvolgere il Sindaco anche perché lui era presente il 31, e per cercare di dare un prosieguo al cammino fatto dalla giunta Regionale in cui si parla di sviluppare l'industria e nella fattispecie la Fincantieri con il Bacino di Costruzione, ragazzi questo è documentabile, anche perché l'ultimo incontro in Regione è avvenuto il 2010. 
Se Lunedì fossimo in tanti.........,io sarò uno di quel grupetto


CONOSCIAMOLA

La 29enne Mancino, di Anzio, ha conquistato l'America: campionessa di kickboxing e freestyle, ma pure atleta sexy del 2008 che ha conquistato i Media statunitensi come Espn e New York Times. "Mi sento una sportiva che posa per qualche rivista. Perché lo faccio? Perché mi pagano bene".











Ampli poteri, Bobbio: sentenza Consulta non boccia le mie ordinanze

"La sentenza della Corte Costituzionale riguardante i poteri di ordinanza conferiti ai sindaci dal decreto legislativo 267/2000, come modificato dalla legge 125/2008, non avrà alcun effetto sui provvedimenti importanti e significativi da me sin qui adottati".
Lo ha detto Luigi Bobbio, sindaco di Castellammare di Stabia.
"Per corretta informazione alla cittadinanza, va subito sgombrato il campo da alcune incaute valutazioni circa divieti o prescrizioni da me imposti che ricadrebbero sotto la sentenza della Corte costituzionale", ha continuato Bobbio. "Tutto ciò che discende dal regolamento di polizia urbana è, e resta, perfetttamente valido, in quanto totalmente al di fuori dalla previsione della sentenza della Corte e non adottato con ordinanza. Si tratta, in particolare, ma solo a titolo di esempio, dei provvedimenti che riguardano gli abiti succinti, di quello sui proprietari di cani e di quello sulla vendita di alcolici ai minori, nonché di tutti gli altri casi che qualcuno ha ritenuto, oggi, di funeralizzare. Questi divieti e queste prescrizioni sono e restano perfettamente vivi e tuttora lottano insieme a noi!", ha aggiunto il primo cittadino.
"Allo stesso modo e venendo direttamente alla sentenza della Corte, devo evidenziare che quest'ultima si è limitata ad elidere la parola 'anche' prima delle parole 'contingibili' ed 'urgenti'. Il sindaco, e cioè io, quindi, continua ad emettere le ordinanze cosiddette 'extra ordinem', estese con la citata legge, anche alla sicurezza urbana come qualificata nel decreto del ministero degli Interni del 6/8/2008; allo stesso modo, restano perfettamente in vigore, le ordinanze 'extra ordinem' fino ad oggi emesse. Il dettaglio, l'autentica topica si evidenzia riguardo a tre ulteriori casi concreti. Il primo: l'ordinanza 'ordinaria' cosiddetta anti-assembramento sugli spazi pertinenziali a Palazzo Farnese non subisce nessun effetto limitativo in quanto il suo presupposto normativo risiede non già nella legge menzionata dalla Corte, bensi nel legittimissimo regolamento comunale di polizia urbana. Il secondo: l'ordinanza 'procedimentale' inerente gli osservatori volontari per la sicurezza non subisce nessun effetto e resta perfettamente in vigore, in quanto anche per essa il presupposto normativo è diverso, risiedendo nella legge 94/2009 e nel decreto ministero dell'Interno 8/8/2009. Il terzo: l'ordinanza 'contingibile ed urgente' per prevenire e reprimere il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, non subisce nessun effetto dalla sentenza della Corte e resta quindi in vigore, in quanto ricade nella previsione normativa fatta salva dalla stessa sentenza della Corte Costituzionale. Tale ordinanza, infatti, non si rifà a comportamenti illeciti, già sanzionati dal codice della strada. La contingibilità e l'urgenza si incentrano, infatti, sul pericolo già in atto da tempo (sentenza nr 1904/2001 del Consiglio di Stato) e che si protrae nel tempo, pericolo per il quale si intende attenuare con l'ordinanza il verificarsi di pregiudizi ulteriori (sentenza 490/2002, Cassazione sezioni unite civili).
Cari amici, frettolosamente entusiasti: neanche questa volta il sindaco-sceriffo ha preso lo schiaffone. La mia tradizione, fin dai banchi della scuola elementare, è quella di non essere mai bocciato e non lo sono stato neanche questa volta. Sindaco Luigi Bobbio: promosso a pieni voti!", ha concluso Bobbio.

venerdì 8 aprile 2011

Fincatieri: Bono, saremo costretti a ridurre produzione


La Fincatieri sara' costretta a ridurre la produzione. Lo ha detto a Trieste l'amministratore delegato Giuseppe Bono che ha spiegato che gli stabilimenti "hanno già' sofferto tutti". Anche se Fincantieri ricevesse degli ordini adesso, ha precisato, "prima di un anno e mezzo non riusciremmo a portarli in cantiere. Quindi noi saremmo costretti a ridurre la capacita' produttiva, cercando di limitare al massimo i problemi che ci saranno".
In quanto ad un eventuale intervento del governo, Bono ha risposto che "noi non abbiamo bisogno di soldi, se lo avessimo li chiederemmo". "Il problema -ha ribadito- e' solo quello del lavoro".

Fincantieri: Bono, situazione drammatica

Fincantieri: Bono, situazione drammatica


Per l'amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, l'attuale situazione della cantieristica è "drammatica". Lo ha detto oggi a Trieste, aggiungendo che a livello occupazionale c'è "una grandissima, mia personale, preoccupazione. Cercheremo di lavorare al meglio per limitare gli impatti negativi, facendo anche uno sforzo di fantasia". "Saremo costretti a ridurre la capacità produttiva, cercando di limitare al massimo i problemi", ha detto ancora Bono. Per la presentazione del piano industriale, che riguarderà anche gli aspetti occupazionali del gruppo, l'amministratore delegato ha detto di voler "aspettare i tempi giusti". La cassa integrazione, ha aggiunto Bono, "sarà destinata ad aumentare nel prossimo futuro, perché anche se prendessimo delle navi adesso, prima di un anno, un anno e mezzo non riusciremmo a portarle in cantiere e costruire". Secondo l'ad di Fincantieri, l'unica mossa che il Governo potrebbe mettere in campo è "ordinare le navi. Non è che noi abbiamo bisogno di altro, con i soldi non si sostituisce il lavoro. Se abbiamo bisogno di soldi li chiederemo - ha concluso - ma il problema è il lavoro"

Fantacalcio, i consigli per la 32 giornata


Carissimi amici fantallenatori, approfitto della consueta rubrica dei consigli per ringraziare tutti quelli che ci seguono e rilasciano i loro commenti. Il “mestiere” del fantapallonaro è piuttosto difficile, ma anche per la 32a giornata proverò a darvi qualche dritta su chi mandare in campo, sperando di portarvi fortuna.
Alberto GilardinoPortieri. Eviterei Handanovic e Doni. L’Udinese, tuttavia, potrebbe avere qualche problema in avanti per la probabile assenza di Sanchez. Agazzi potrebbe dare buone garanzie, mentre un altro match in cui non rischiare gli estremi difensori è, a mio avviso, Lazio-Parma. Fiducia a Sirigu e anche a Rosati. Turno di riposo doveroso per Antonioli.
Difensori. Lucio rientra e chissà che non tolga qualche castagna dal fuoco. Stendardo giocherà al posto di Biava e potrebbe fare lo stesso, ma dall’altra parte occhio anche a Lucarelli. I palermitani si riscatteranno in massa col Cesena, Natali ha colpito due pali domenica scorsa e sicuramente ci riproverà anche se al cospetto del Milan.

CentrocampistiConstant potrebbe mettere in difficoltà l’Inter, Pinzi quando vede giallorosso si esalta, ma il giocatore potrebbe essere a rischio espulsione. Nella Juve punterei su Marchisio, nel Bari il mio pupillo è sempre AlmironMaggio è la bestia nera del Bologna, Olivera l’ex in Sampdoria-Lecce. Occhio a Seedorf.
Attaccanti. L’attacco della Roma sarà di nuovo sulle spalle di Francesco TottiBorriello (lo avrei consigliato), infatti, è in forte dubbio. Mascara cerca il suo primo gol con la maglia del Napoli, anche se la prima punta sarà Lavezzi, vista la squalifica di Cavani. Sempre da prima punta dovrebbe agire Zarate. L’argentino si trasforma quando gioca nel suo ruolo. Pinilla e Miccolivanno schierati a prescindere, Gilardino ha avvisato il Milan. C’è da dargli fiducia.
Attendo i vostri commenti e le vostre richieste.

Castellammare: Pdl in crisi, Antonio Carrillo passa al Gruppo Misto


Antonio Carrillo lascia il Pdl e passa al Gruppo Misto. Non si placa la polemica nel Popolo della Libertà a Castellammare di Stabia. La crisi politica del partito di maggioranza raggiunge anche il consiglio comunale, stavolta ufficialmente. Ieri mattina, Carrillo ha protocollato la sua decisione ufficiale, lasciando il partito che l’ha sempre visto tra i protagonisti per la sua attività incessante. Antonio Carrillo, però, non “tradisce” il sindaco Bobbio, al quale conferma la sua fiducia, come fatto fin dalla campagna elettorale. Il consigliere comunale stabiese ce l’ha con i vertici provinciali del partito, con il presidente della Provincia Cesaro, con i sub commissari da lui nominati a Castellammare, e non risparmia nemmeno il capogruppo Pdl in consiglio comunale, Mario D’Apuzzo.
Queste le motivazioni: «La dislessia politica del presidente commissario Pdl della provincia di Napoli, Luigi Cesaro, già manifestatasi nella lettura e nella comprensione della crisi della nostra città, si è ulteriormente aggravata negli ultimi mesi, a causa delle pretestuose e mortificanti nomine mediatiche dei suoi sub commissari locali del Pdl stabiese. Senza peraltro aver mai  sentito, nella qualità, l’esigenza di convocare il gruppo consiliare o il gruppo dei volenterosi della sezione locale, al fine di constatare di persona, senza interessate mediazioni, le motivazioni politiche che hanno portato all’allontanamento del giovane consigliere Ciro Cascone, ed in seguito la mia autosospensione dal gruppo, principalmente causata dalla scorrettezza politica del capogruppo consiliare, nonché del mancato decollo del Pdl nella cabina di regia. Per cui, confermando la mia lealtà al programma moderato e di centrodestra ed al sindaco Luigi Bobbio, in coerenza con la passata militanza esperita nel Pdl, vi comunico di abbandonare il gruppo del Pdl ed aderire al Gruppo Misto nell’esclusivo interesse della Città».

Ma chi si occupa del lavoro?


Anche il Papa è preoccupatissimo per la crisi del lavoro. Ha lanciato appelli allarmati, ma la sua voce non è arrivata ai destinatari, sull'altra sponda del Tevere, nei palazzi del Governo.

E’ stata sovrastata dal rumore del caos politico, delle risse tra bande di parlamentari e figuranti dei partiti che ormai non esistono. E’ stata annullata dalla torbida atmosfera che avvolge la politica, che inquina e deprime le necessarie iniziative di operosità sulle grandi emergenze che vivono i cittadini.
Il lavoro, secondo quanto affermato da Benedetto XVI, è collocabile tra le “emergenze etiche e sociali”, “in grado di minare la stabilità della società e di compromettere seriamente il suo futuro”. La “precarietà del lavoro”, denuncia ancora il Pontefice, è “motivo di angoscia per le famiglie” e non permette ai giovani di costruire una famiglia, con la conseguenza che “lo sviluppo autentico e completo della società risulta seriamente compromesso”.
Un rapporto inquietante dell’Ufficio internazionale del lavoro, annuncia che il 2011 sarà ancora un anno nero per il mercato mondiale dell’occupazione, con un numero di disoccupati ancora in crescita fino a raggiungere quota 203,3 milioni.
In Italia, tra tanti dati negativi, emerge una stima dell’associazione nazionale costruttori edili. Secondo l’Ance il bilancio della crisi per le costruzioni potrebbe ammontare a 290 mila posti di lavoro persi, considerando anche i settori collegati. I sindacati dei lavoratori sono allarmatissimi. Secondo Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, “nel 2011 l’occupazione può vedere dati peggiori di quelli già pessimi che abbiamo alle spalle e il 2012 potrebbe essere ancora peggiore”.
Come se non bastasse, nel meridione d’Italia, al peggio non vi è limite.
Qualche esempio. Al Sud, secondo l’Istat, quasi una donna su due, ossia il 42,4% della popolazione femminile, è disoccupata, mentre si spendono pochi fondi europei. Dei fondi strutturali, programmati per il periodo 2007-2013, finora si è speso solo il 9,59% dei 43,6 miliardi stanziati dall’obiettivo Convergenza, mentre dei Programmi operativi regionali (Por), al 31 dicembre 2010, risulta speso il 7,8% dello stanziamento, vale a dire 2,2 miliardi, a fronte di una cifra disponibile superiore ai 28 miliardi. Fanalino di coda per minore spesa dei Por è la regione Campania con il 2,4%. Un’assurdità imperdonabile, se si pensa che le misure europee di sostegno nascono per creare sviluppo e occupazione!
Anche il Turismo che si alimenta delle bellezze del nostro patrimonio ambientale e storico artistico è in una crisi preoccupante, con un calo esponenziale degli occupati. Tralasciando contingenti e negativi scenari internazionali, occorre far riferimento a come trattiamo le materie prime della nostra principale “fabbrica”. Paradigma dell’assurdità è, come sempre, l’area dove viviamo. Un turismo che deve crescere, offrendo migliore accoglienza in tutti i luoghi, può offrire, ormai da molto tempo, strade invase dai rifiuti, parchi naturali usati come discariche, scavi di Pompei che crollano con muri e decorazioni che si riducono in polvere, meravigliose chiese del centro storico di Napoli saccheggiate, vandalizzate e lasciate crollare sulle strade?
Una parte di quei pochi soldi spesi dai fondi europei sono andati al settore degli attrattori culturali e del turismo, ma quali migliorie e quale incremento di occupazione hanno prodotto nel settore? Diversi milioni sono andati anche agli scavi di Pompei, ma, ad esempio, quale ricchezza in termini di conservazione dell’area archeologica produrranno i 5 milioni che la soprintendenza archeologica sta spendendo per un “mostro” di cemento armato, da destinare a deposito, che sta sorgendo in area a vincolo di inedificabilità assoluta, nei pressi di porta di Nola? E ancora gli inutilizzati capannoni, sempre depositi (costo di oltre 2 milioni), costruiti in disprezzo del contesto, nell’area sud del perimetro archeologico e mai completati? Oppure il nuovo “ingresso (non inferno) di cristallo”, di porta anfiteatro, misteriosamente non utilizzato e costato sempre diversi milioni, di quei soldi che dovevano creare occupazione e possibilmente servire a tutelare Pompei, con scelte orientate più verso la conservazione e meno verso la comune e costosa edilizia civile, certamente non prioritaria per l’area archeologica Pompei, patrimonio dell’Umanità che miseramente e scandalosamente continua a cadere a perire sotto i colpi dell’incuria?
Ma chi si occupa di questi scandali, chi si occupa del grande scandalo che è il lavoro negato e dilapidato e che neanche questa Pasqua farà risorgere?

NEGLI STATI UNITI DUE UNITÀ PSV PER FINCANTIERI


Fincantieri ha siglato un contratto per il supporto di due unità per l’assitenza a piattaforme petrolifere (platform supply vessel, Psv) alla compagnia Tidewater, il maggiore fornitore mondiale di servizi offshore all’industria dell’energia.
Le due unità saranno prodotte dalla Fincantieri di Sturgeon Bay, in Wisconsin, negli Stati Uniti. Le piattaforme saranno consegnate rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Le navi saranno lunghe 92 metri, larghe 18 spinte da motori ibridi diesel-elettrici che le spingeranno a una velocità massima di 14 nodi.
Le unità saranno certificate dall’American Bureau of Shipping. Secondo l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono «il contratto che ci siamo aggiudicati conferma le capacità dei nostri cantieri americani non solo nel campo militare, ma anche in quello civile».

Solidarietà Fincantieri con respiro azzurro

Ieri sera nella trasmissione sportiva di Gennaro Montuori c'è stata un parentesi dedicata al problema occupazionale che attanaglia la città delle acque con particolare attenzione alla vertenza Fincantieri. Tutto questo è potuto avvenire grazie all'impegno e al grande spirito di appartenenza delle proprie radici del presidente dell'associazione "Respiro Azzurro", "l'associazione è sempre stata vicino a Castellammare e alle sue problematiche e lo sarà sempre anche lunedì prossimo con una partecipazione in una trasmissione sulla rete "canale 21" dove faremo in modo di far dedicare uno spazio proprio alla questione Fincantieri", cosi ci ha dichiarato il presidente Catello Izzo, "Da oltre 10 anni mi sono trasferito a Pompei, ma il mio cuore rimane sempre Stabiese, nella mia realtà metterò a disposizione le forze dell'associazione per la rinascita di Castellammare".
Alla trasmissione hanno partecipato il Comitato Operai Stabiesi, il Coordinamento dei lavoratori stabiesi, il gruppo riprendiamoci il cantiere ed il segretario cittadino della Cisal Luigi Scarica, dove quest'ultimo è intervenuto in diretta facendo nel breve tempo concesso un quadro generico della situazione Fincantieri ma sottolineando in modo specifico l'incontro che è avvenuto in sede ministeriale il giorno 31 Marzo, tra Cisl,Cigl,Uil e Ugl è che a oggi non si sa il contenuto di quell'incontro.

COPPA ITALIA: MULTATA LA JUVE STABIA


Due squalificati per il Carpi.

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARIIn base alle risultanze degli atti ufficiali, sono state deliberate le seguenti sanzioni disciplinari:
""
SOCIETÀ
AMMENDA
€ 1.500,00 JUVE STABIA S.P.A.perchè propri sostenitori in campo avverso introducevano e facevano esplodere nel proprio settore tre petardi di notevole potenza, uno durante la gara e due al termine della stessa; in particolare il petardo esploso, durante la gara, oltre che di notevole potenza veniva fatto deflagare nelle vicinanze di alcuni spettatori provocandone panico e agitazione.
CALCIATORI NON ESPULSI
SQUALIFICA PER UNA GARA EFFETTIVA PER RECIDIVITA' IN AMMONIZIONE (II INFR)
CENETTI GIACOMO (CARPI F.C. 1909 SRL)
CIOFFI GABRIELE (CARPI F.C. 1909 SRL)

Follia Sheva, Rossi trascina il Villareal. Sorridono le portoghesi


Le squadre di Europa League imitano quelle di Champions League dando vita a partite spettacolari e piene di gol. Tre delle quattro partite dei quarti hanno praticamente emerso i proprio verdetti: Il Villareal di Giuseppe Rossi a superare ilTwente con un netto 5-1, Pepito Rossi autore della quarta rete in coppia con Nilmar (doppietta per lui) mettono in serie crisi la difesa olandese facendo divertire i suoi tifosi ipotecando la semifinale.
Gli spagnoli rischiano di esser l’unica antogonista al dominio portoghese in Europa League: il Porto, fresco campione di Portogallo, con un super Falcao (tripletta per lui) supera il malcapitato Spartak Mosca per 5-1. Il Benfica mette in mostra i suoi talenti argentini con Salvio (2 reti), Aimar e Saviola protagonisti del 4-1 sul PSV.
Alle semifinale potrebbe arrivare anche lo Sporting Braga capace di cogliere un prezioso 1-1 a Kiev contro la Dinamo di Shevechenko. E’ proprio l’ex milanista, entrato dalla panchina, a condannare i suoi rimendiando un espulsione per un doppio giallo nel giro di nove minuti. Gli ucraini erano passati in vantaggio con Iarmolenko, ma una sciagurata deviazione di Gusev regala il pareggio ai portoghesi.

Risultati andata quarti:
Benfica-Psv 4-1
37′ Aimar (B), 45′ Salvio (B), 51′ Salvio (B), 80′ Labyad (P), 94′ Saviola (B)
Dinamo Kyev-Sporting Braga 1-1
6′ Yarmolenko (D), 13′ aut. Gusev (S)
Porto-Spartak Mosca 5-1
38′ Falcao (P), 64′ Varela (P), 70′ aut. Kombarov (P), 71′ Kombarov (S), 83′ Falcao (P), 91′ Falcao (P)
Villareal-Twente 5-1
22′ Marchena (V), 43′ Borja Valero (V), 46′ Nilmar (V), 55′ Rossi (V), 80′ Nilmar (V), 91′ Janko (T)

Da vice Lavezzi a vice Cavani, Mazzarri si affida a Mascara

Il popolo partenopeo si prepara ad invadere Bologna per incitare i propri beniamini nel sogno chiamato scudetto. Dopo la vittoria thrilling contro la Lazio, il Napoli affronterà il Bologna diMalesani con il chiaro obiettivo di conquistare i tre punti e continuare a metter pressione al Milan impegnato nel posticipo contro la Fiorentina domenica sera.
mascara napoliMazzarri però dovrà fare a meno del suo talismano Cavani, ammonito nel match contro i capitolini e squalificato dal giudice sportivo per aver raggiunto quota 4 ammonizioni. E’ la prima volta che il Napoli dovrà rinunciare al Matador non per scelta tecnica e il tecnico livornese sta lavorando alacramente per trovare la giusta soluzione.


L’indiziato a prender il posto del Matador è Mascara, l’ex capitano etneo dovrebbe esser preferito a Lucarelli e Sosa per la maggior duttilità e la maggiore predisposizione al sacrifico. E’ un’occasione d’oro per l’attaccante siculo di rimediare alla brutta prestazione confezionata contro il Milan quando si trovò a sostituire Lavezzi.

Proprio dal Pocho Mazzarri e i tifosi si aspettano qualcosa di più in zona gol sfruttando la sua imprevedibilità nell’inedito ruolo di prima punta. L’assenza di Cavani si farà sicuramente sentire ma per il Napoli è l’ennesima prova di maturità da superare esaltando la coesione del gruppo.

giovedì 7 aprile 2011

Juve Stabia, Braglia: "Ricordiamoci cosa ha fatto il Carpi a Nocera"


La Juve Stabia ha gettato le basi per la conquista della Coppa Italia di Lega Pro, aggiundicandosi la gara di andata in trasferta contro il Carpi con il netto risultato di 3 a 1. A fine gara, come di consueto, mister Piero Braglia analizza il match disputato dai suoi uomini, soffermandosi a seguito di esplicita sollecitazione di un giornalista presente, su temi prettamente tecnico-tattici ed in particolare sulla posizione occupata da Corona ed Albadoro in appoggio all’attaccante Mbakogu: “In effetti, come programmato, il solo Corona aveva il compito di svolgere questa funzione. Poi nel corso del match anche Albadoro, stante le sue qualità, si è alternato con Corona nell’analoga posizione”. Alla luce della vittoria di ieri, qualcuno potrebbe pensare di avere in tasca la Coppa Italia, ma il tecnico delle vespe non è dello stesso parere e con decisione precisa: “Abbiamo solo fatto una buona gara di andata, ora tocca a noi non sprecare tutto in casa, perché l’avversario è di valore e ciò che ha fatto a Nocera non va dimenticato. Noi dobbiamo guardare solo a noi stessi senza mai tralasciare che possiamo vincere e perdere contro chiunque”. I tifosi stabiesi anche ieri, pur essendo un giorno lavorativo, non hanno fatto mancare il loro sostegno alla squadra: ”Sono contento che, anche a Carpi, siamo stati seguiti dai nostri tifosi. Purtroppo mi è dispiaciuto che a Roma non siamo riusciti a regalare loro una gioia. Anche contro l’Atletico Roma ci tenevo a fare una bella figura, ma non dispero perché ci rifaremo”. In vista del prossimo impegno di campionato al "Menti" contro la Ternana “rientrerà Fabbro e spero di recuperare Ciotola. Ora abbiamo tre giorni per scegliere, sperando di sbagliare il meno possibile”.
L’attaccante Jerry Uche Mbakogu, autore di una doppietta, dedica le reti alla sua famiglia: “Ci tenevo a far bene davanti ai miei genitori ed ai miei familiari ai quali dedico i goal realizzati”. Il giocatore nigeriano svela un retroscena: ”Il balletto fatto in occasione del goal l’avevamo preparato con la squadra ed è dunque un modo per esultare”. In vista del finale di stagione, l’attaccante non ha dubbi: “Non ho segnato tanto quest’anno per cui spero di dare il mio contributo e di essere decisivo nel corso delle prossime gare”.

Una fiaccolata per Teresa Oliva la giovane donna scomparsa lunedi

Appelli e messaggi per far ritornare a casa la giovane scomparsa da lunedì scorso.

È scomparsa lunedì scorso Teresa Oliva e la madre, Rosa Parmentola, inizia a temere il peggio. "Temo che qualcuno l'abbia potuta rapire e la tenga segregata da qualche parte" la preoccupazione della mamma di Teresa che, nei giorni scorsi, aveva lanciato anche un appello chiedendo "alle forze dell'ordine di tutta Italia di fare il possibile per ritrovare Teresa e riportarla a casa".
Ieri, la signora Parmentola si è recata anche a Palazzo Farnese dove ha incontrato il sindaco Bobbio a cui ha chiesto sostegno e supporto alle ricerche della figlia. In particolare, si sta organizzando per domani sera una fiaccolata che, partendo da Piazza Fontana Grande, procederà fino a Piazza Principe Umberto. Una fiaccolata, tanti appelli, con la speranza che arrivino a Teresa e la facciano ritornare sui suoi passi e ritornare a casa dai suoi bambini.


























Barboni, immigrati e operai napoletani Arriva la più feroce "guerra dei disperati"

Volevo occuparmi per questo "Futuro prossimo" di una traccia lieve, non pessimistica, non cupa. Avevo preso degli appunti sulla migrazione degli uccelli, sulla primavera, sulla speranza di un'aria nuova che ti arriva al cuore in una notte di marzo.

Poi è accaduto che proprio nella notte in cui la luna era vicinissima, e gigantesca come non si vedeva da 18 anni, e l'aria era profumata di quell'indefinibile morbidezza della primavera, mi sono imbattuto in Salvatore.


Salvatore è un disperato che a volte è lucido e troppe volte no, che viveva sotto i portici di fronte all'ingresso del giornale. Dico viveva, perché proprio quella sera era stato cacciato via. Era più accasciato che mai, eppure non aveva bevuto e non "sentiva le voci", come purtroppo gli accade spesso. Ma aveva la faccia e l'occhio sinistro completamente gonfi, abboffati di lividi e rossi e iniettati di sangue...

Tra animali notturni c'è sempre guerra o intesa. Con Salvatore c'è intesa. Gli ho chiesto che cosa fosse accaduto. «Ho traslocato - mi ha detto - Sono andato sotto i portici più avanti. Qua non si può più stare: troppa sporcizia, troppi ubriachi, troppa violenza. Un fetore insopportabile, scusate la parola: le loro cacche e i topi... quando è troppo è troppo. A questi non se li prendono più manco i loro Paesi. Ci diranno così: "questi? e mo' sono vostri, noi che ci dobbiamo spàrtere con questi"... i Consolati ci faranno un pernacchio... ». Poi ha ripreso la sua bottiglia e si è addormentato in una delle rientranze del palazzo del giornale in attesa del giorno e di qualcuno che gli offrisse un caffè l'indomani...

E' accaduto che Salvatore che vive (viveva) sotto i portici da sei/sette anni, è stato sfrattato da un gruppo di non meglio precisati clandestini. Maghrebini, forse. Un paio di nigeriani o comunque centroafricani. Sfrattato e picchiato. E lui che in qualche modo si va a lavare la mattina sugli scogli di via Caracciolo, è stato picchiato e cacciato perché si ribellava all'idea che gli avevano inzaccherato di escrementi e caos la sua tana...

Ora pubblichiamo la notizia che nei cantieri navali napoletani c'è il boom di operai rumeni. Si spiega: una volta era economico aprire le fabbriche da quelle parti. Ora è più economico portare le fabbriche in Asia, e qui pagare salari pari a un terzo di quelli  che si pagherebbero agli operai napoletani. E attenzione, non in nero, ma in regola. I rumeni sono "comunitari", ma semplicemente costano di meno e forse lavorano di più. Per adesso.

Che c'entra Salvatore con gli operai dei cantieri navali?

A me sembra evidente che la più feroce "guerra dei poveri" si è aperta su questa terra. Non solo quella campana, ma quella italica ed europea. In questi post abbiamo già parlato della spaventosa pressione dei migranti del Sud e del vicino Est. Ma oggi tutto ACCADE velocemente intorno a noi e come era prevedibile, tutto si affronta con spirito di emergenza, non di strategia e pianificazione...

Del povero Salvatore nessuno si occuperà, come è sempre stato. Ma forse nessuno si occuperà più degli operai "sfrattati" dai rumeni, perché bisognerà intanto occuparsi di quelli che verranno in massa. Al punto che forse ci sarà posto per operai a costo ancor più basso...

Quanti forse, vero? Ma una cosa è certa: la guerra "ricca", quella fatta di jet supersonici, petrolio, gas e tesori dittatoriali da mettere al sicuro in Svizzera, durerà relativamente poco.

La guerra dei disperati (quelli di oggi e quelli che questa "invasione" produrrà) durerà molto di più. Coinvolgerà le generazioni future. E rischia di travolgere leggi, etica e convicimenti dell'Occidente "illuminato" ma costruito sul business selvaggio, perché ognuno vorrà difendere la propria "tana". Casa o lavoro che sia.

POST SCRIPTUM - Prometto: la prossima volta cercherò di parlare di un futuro prossimo roseo. Come i tramonti di questa primavera.

Il Pdl vuole abolire l'apologia di fascismo come reato


Il Pdl contro il reato di apologia fascismo Schifani "esterrefatto", l'ira dell'opposizioneUn disegno di legge costituzionale che abolisce la XII norma transitoria e finale della Costituzione, quella che vieta "sotto qualsiasi forma, la riorganizzazione del disciolto partito fascista". Lo ha presentato al Senato, lo scorso 29 marzo, il senatore del Pdl Cristano De Eccher (Pdl), cofirmatari i senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio, che dopo un colloquio con il vicepresidente del suo gruppo Italo Bocchino ha deciso di ritirare la firma. Sulla base di quella norma costituzionale nel 1952 venne introdotto nella cosiddetta legge Scelba il reato di apologia del fascismo.

Il disegno di legge lascia "esterrefatto" anche Renato Schifani. Da ambienti vicini alla presidenza del Senato si è appreso oggi che è rimasto sorpreso dalla notizia della presentazione del ddl costituzionale che, qualora diventasse legge dello Stato, non porrebbe più divieti alla "riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista". Il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, pur nel rispetto delle loro prerogative costituzionali, auspicherebbe che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa.

Durissima la reazione del Partito democratico. "Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo", commenta Anna Finocchiaro. La presidente del gruppo al Senato aggiunge che "sarebbe l'ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo, che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione. Chiediamo che questo atto venga subito ritirato".

Toni aspri anche in una nota del portavoce dell'Italia dei valori Leoluca Orlando: "Fascisti, avete gettato la maschera! Il Pdl sarà costretto a ritirare questa indegna proposta di legge, ma avrà mandato un segnale inquietante ed eversivo agli squadristi che lo sostengono. Ormai è allarme rosso per la democrazia". E ancora: "Dopo le leggi ad personam, dopo la nomina di un ministro indagato per mafia, dopo il disprezzo verso le autorità di controllo, la magistratura e la Costituzione, questa maggioranza dimostra di aver perso i freni inibitori e con questo ddl  conferma quanto sia corrotta e pericolosa per la tenuta democratica delle istituzioni".

Per il portavoce nazionale dell'Udc Antonio De Poli "è una proposta di legge vergognosa. Chiediamo al vicepresidente vicario dei senatori del Pdl Gaetano Quagliarello di prendere immediatamente le distanze dal disegno di legge. E' un atto grave, irrispettoso nei confronti della storia del nostro Paese. La Carta Costituzionale non si tocca, dobbiamo difenderla strenuamente".

Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, parla di disegno di legge "inquietante" e "scellerato". "Penso che oggi - afferma - in un momento in cui l'Italia sta festeggiando l'unità, sia inquietante il tentativo di voler modificare la costituzione, cominciando da uno dei suoi cardini. Una costituzione che nasce sulle ceneri del fascismo, ma anche delle leggi razziste e della Shoah". Una norma, fa notare Pacifici, che è già fin troppo libera: "Lo dimostra il fatto che in questi anni, sotto forme e simboli contigui, si riesca ad aggirare quell'ostacolo. Non è un mistero che abbiano partecipato alle elezioni politiche, gruppi e partiti politici ispirati alle ideologie di stampo fascista". Per questo, l'esponente della comunità ebraica, auspica che "il reato di apologia di fascismo venga reso ancora più duro".

Per il governo parla il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi: "Non c'è nessuna volontà né del governo né del Pdl di promuovere l'abolizione del reato di apologia del fascismo. Il Pd eviti polemiche strumentali che diano anche solo la sensazione che le forze politiche si dividano anche sull'antifascismo, che è valore fondante della nostra democrazia".

De Eccher invece non commenta, anzi non parla proprio con i giornalisti "per principio". Il primo firmatario del disegno di legge, discendente di nobile famiglia trentina legata al Sacro Romano Impero e responsabile da giovane a Trento del gruppo di Avanguardia Nazionale, fu indagato da Gerardo D'Ambrosio per la strage di piazza Fontana. Mentre lascia la commissione Istruzione del Senato gli viene chesto se intende accogliere l'invito di Schifani a ritirarlo, si limita a rispondere: "Siccome non l'ho ricevuto in forma diretta..." e se ne va.

In seguito arriva una nota in cui i firmatari del disegno di legge difendono la loro iniziativa: "Nessuna battaglia ideologica" ma invece la volontà di rendere coerente l'ordinamento che ha abolito i reati di opinione, ponendo fine a una norma costituzionale che il legislatore costituente stesso ha previsto come 'divieto temporaneo'. "Nessuno di noi - scrivono - ha mai pensato di avviare una battaglia di tipo ideologico fuori dal tempo e dalla storia. Il nostro ddl, infatti, si prefigge di intervenire su una norma transitoria che per sua stessa natura era quindi destinata, secondo la volontà dei padri costituenti, a valere per un tempo limitato. L'intendimento è semplicemente quello di intervenire su reati di opinione, tra l'altro non più attuali, in conformità a quanto già proposto da tanti parlamentari liberali e antifascisti in tempi nei quali le passioni ideologiche erano assai più vive di oggi".

In quali mani è la custodia degli scavi di Pompei

In quali mani è la custodia degli scavi di Pompei Caro direttore, mia figlia è in quinta elementare, sta studiando l'Impero Romano, e così una bella giornata di sole primaverile ci ha fatto decidere di andare tutti a visitare gli scavi di Pompei; erano più di trent'anni che ci mancavo e anch'io sentivo l'emozione matura di una visita a una delle più preziose testimonianze della civiltà. 
In effetti è questa testimonianza che abbiamo ricevuto.

Tralascio la descrizione dell'esperienza legata all'arrivo, allo slalom tra parcheggiatori, ambulanti, pizzaioli e ristoratori che tenacemente cercavano di cooptare nuovi clienti. Paghiamo l'ingresso e riceviamo un librettino con una succinta descrizione delle domus principali. Ma non riceviamo la mappa degli scavi, cosa che rendeva il libretto del tutto inutilizzabile. Chiedo spiegazioni e mi si dice che purtroppo le mappe sono terminate.

È la mattina del primo sabato di primavera, non la sera dell'ultima domenica di autunno. Avrebbero dovuto esserci un milione di mappe per i turisti che stanno arrivando da tutto il mondo. Essendo napoletano, non mi lamento più di tanto.
Dunque la nostra visita ha inizio vagando come fantasmi senza meta tra le rovine. Tento di rispondere agli interrogativi delle mie figlie pur non avendo gli strumenti per farlo.

In lontananza vedo un uomo in divisa. La divisa, nonostante tutto, ancora mi rasserena. Mi avvicino. Ha tra 50 e 60 anni e indossa una divisa blu con sopra scritto "sicurezza", è un dipendente della soprintendenza, proprio quello che ci voleva, un uomo di Stato. Rispettoso gli chiedo se per cortesia può darci un consiglio su come orientarci, visto che non abbiamo una mappa. Lui si volta a destra, poi a sinistra, poi mi risponde: "Gliela do io la mappa" e tira fuori dalla tasca della divisa la cartina degli scavi che fa il paio con il mio libretto, con i numeri di ogni domus che combaciano con le descrizioni cui io avevo già accesso, pur non sapendo dove mi trovassi.

Lo ringrazio pensando a quanto sia importante avere la possibilità di rivolgersi alle istituzioni nei momenti di smarrimento. Lui si volta a destra, si volta a sinistra e a bassa voce, tirando fuori dal borsello un anello da carceriere con una cinquantina di grosse chiavi, mi dice: "Dottò, le domus più belle stanno chiuse. Le vulite vedè?". Lancio uno sguardo interrogativo a mia moglie. Se le voglio vedere? Certo che le voglio vedere, altrimenti perché sarei andato agli scavi di Pompei? Ci invita ad andare più avanti, girare l'angolo e aspettarlo lì. Dopo alcuni minuti si presenta con altri turisti smarriti, c'erano tre russi, due spagnoli e sei o sette padani. Si avvicina a me, probabilmente ritenendomi quello culturalmente più vicino a lui, e mi dice che avremmo dovuto entrare dalle porte dei servi e che doveva fare una telefonata perché i siti migliori "stanno allarmati".

Doveva far disattivare il sistema di allarme e di videosorveglianza.
Così vediamo cose incredibilmente belle e suggestive, le testimonianze perfettamente conservate della vita di duemila anni fa, un patrimonio che tutti i paesi del mondo ci invidiano, anche per la potenzialità che ha di produrre danaro. In una domus meravigliosa una piccola stanza era transennata, in terra c'era un mosaico composto da piccolissimi tasselli che riproduceva un Amorino e sulle pareti tanti affreschi perfettamente conservati sul fondo rosso pompeiano. L'uomo in divisa sposta le transenne e dice: "Trasite, trasite. Guardate che meraviglia, facite le fotografie, nun vi preoccupate". Oltre al fatto che il sito è ufficialmente chiuso e che quella stanza in particolare è transennata, c'è anche un evidente segnale che vieta di fotografare. Magari un affresco di duemila anni può subire danni se fotografato con il flash da un milione di turisti l'anno, magari un mosaico si rovina se calpestato da milioni di scarponi da trekking. Russi, spagnoli e padani approfittano dell'occasione e illuminano la memoria della nostra civiltà con i loro flash.

C'è da dire che nel giro turistico proposto dall'uomo della sicurezza abbiamo incrociato molti suoi colleghi, tutti con divisa e codazzi di turisti dalle molteplici origini. Alla fine del giro tutto il gruppo gli ha dato la "mazzetta", l'addetto alla sicurezza ha guadagnato dagli scavi di Pompei più della cassa che aveva terminato le mappe.
Scrivo queste cose sapendo di non aver rivelato nulla di nuovo, non c'è scoop nelle mie parole. E questo è ancora più grave. Ma non posso fare a meno di notare i seguenti punti.
L'agente di sicurezza (mensilità, tredicesima, quattordicesima, ferie, liquidazione e pensione) il cui mandato è proteggere un patrimonio dell'umanità inestimabile, usa il suo potere per permettere a coloro che lo pagano di infrangere le regole che è chiamato a difendere. I suoi superiori lo sanno (hanno disattivato il sistema di allarme) e dunque una percentuale delle mazzette andrà a loro che non credo corrano dei rischi senza ricavarne un utile.

Si intravede una struttura piramidale nella quale si entra da agenti e si esce da soprintendenti. Il processo prende avvio da una grave carenza organizzativa (non ci sono le mappe degli scavi). Cosa succederebbe se tutti i dipendenti dello Stato utilizzassero in questo modo il loro incarico? Se gli insegnanti si facessero pagare per promuovere studenti impreparati, i poliziotti per chiudere un occhio di fronte allo spaccio, i vigili urbani per lasciar lavorare i parcheggiatori abusivi? Che succederebbe se i politici utilizzassero il loro mandato trascurando gli interessi dei cittadini e usando il loro potere per fini propri?

Ancora nulla di nuovo. Mi domando: se un giovane disoccupato onesto miracolosamente fosse assunto dalla soprintendenza come agente di sicurezza degli scavi di Pompei, dopo quanto tempo comincerebbe a farsi pagare la mazzetta per aprire domus chiuse? Potrebbe esimersi dal farlo? Se volesse cocciutamente essere onesto siamo sicuri che sarebbe assunto?
Comunque devo dire che la passeggiata a Pompei ha soddisfatto pienamente le nostre aspettative, ora sì che le mie figlie sanno qualcosa in più sulla nostra civiltà.

Carcere/ Crescono i detenuti, calano le risorse


Ventinove miliardi di euro: tanto è costato negli ultimi dieci anni il sistema penitenziario italiano. Lo rende noto il Centro studi di Ristretti Orizzonti, nel denunciare il peso del costo del personale sul totale della spesa: da solo assorbe quasi l’80%. Le stime - calcolate elaborando i dati ufficiali del Dap - parlano di 28 miliardi di euro spesi in un decennio per la gestione delle carceri, ai quali vanno aggiunti gli stanziamenti per il “Piano straordinario di edilizia penitenziaria”, che finora ammonta a circa 600 milioni di euro, e la spesa per l’assistenza sanitaria ai detenuti (dal 2008 a carico del ministero della Salute per un importo medio annuo di 90 milioni). L’anno in cui la spesa del sistema carcere è stata maggiore risulta il 2007, con un totale di 3 miliardi e 95.500 milioni euro, mentre il 2010, per effetto dei tagli imposti, ha superato di poco i 2 miliardi e 770 milioni.
carcere


Entrando nel merito delle voci di spesa nel decennio emerge che, se il 79,2% dei costi serve a coprire i costi del personale, il 13% è utilizzato per il mantenimento dei detenuti, cioè per fornitura di corredo, vitto, cure sanitarie, istruzione, assistenza sociale. Un altro 4,4% è destinato alla manutenzione delle carceri e, infine,  il 3,4% è andato a coprire spese necessarie, quali fornitura di energia elettrica, acqua e altri servizi di base.
Guardando allo storico, Ristretti Orizzonti fa osservare che la mannaia dei tagli dal 2007 non si è abbattuta equamente sul sistema: “L’incidenza del costo relativo al personale è aumentata di ben 5 punti percentuali (dal 79,3% del 2007 all’84,3% del 2010) – si legge nel report –. Se al personale sono stati tolti 119 milioni e 225 mila euro (circa il 5% rispetto al 2007), le spese di mantenimento dei detenuti, di manutenzione e funzionamento delle carceri hanno subito una decurtazione di 205 milioni e 775 mila euro, pari al 31,2%”. Il centro studi denuncia anche la carenza di fondi destinati alla rieducazione, la cui spesa è definita “irrisoria”: la voce “trattamento della personalità ed assistenza psicologica” ha un budget di 2,6 euro al mese, “pari a 8 centesimi al giorno”. Di poco maggiore il costo per le “attività scolastiche, culturali, ricreative, sportive”: 3,5 euro al mese, “cioè 11 centesimi al giorno per ogni detenuto” riferisce Ristretti.
Resta un altro paradosso: a fronte di un maggior numero di detenuti, cala il costo medio giornaliero per ognuno di essi: “Mentre il sovraffollamento ha raggiunto livelli mai visti - si spiega ancora nel report -, la spesa media giornaliera pro capite nel 2010 è scesa a 113 euro dai 198,4 del 2007”. Nel dettaglio, 95,3 euro servono per pagare il personale, 7,36 per il cibo, l’igiene, l’assistenza e l’istruzione dei detenuti, 5,6 per la manutenzione, 4,74 per il funzionamento delle carceri. “Ogni detenuto ha a disposizione beni e servizi per un ammontare di 13 euro al giorno”.

QUANTO FA DIMAGRIRE IL SESSO?


, Donne, problemi di linea? Fate più sesso!
E' il consiglio di una nota rivista statunitense che ha pubblicato un divertente studio sul rapporto tra performance amatoria e perdita di calorie.
Se durante un amplesso normale e un po' banalotto (10 minuti nella posizione del missionario) si bruciano dalle 200 alle 300 calorie, la passione sfrenata e l'attenzione ad alcuni particolari possono aiutarvi a unire l'utile al dilettevole, trasformando i vostri
incontri d'alcova in veri e propri allenamenti mangia-grassi.
Vediamo in dettaglio alcune mosse e la loro efficacia dietetica:
..  
Slacciarle il reggiseno: 12 cal
Slacciarlo con una mano sola: 47 cal
Spogliare completamente la partner passiva: 80 cal
Spogliare completamente il partner passivo: 95 cal
20 minuti di preliminari (per lui) : 107 cal
20 minuti di preliminari (per lei): 87 cal
10 minuti di rapporto sessuale (missionaria): 250 cal
10 minuti di rapporto sessuale (lei sopra): lei 300 cal, lui 130 cal
10 minuti di rapporto sessuale (da dietro): lei 200 cal, lui 350 cal più benefici agli addominali
10 minuti di rapporto sessuale in piedi:
600 cal e probabile colpo della strega per lui


Sigaretta sul letto dopo il rapporto: 12 cal
Rivestimento in fretta e furia e discesa dalla tromba delle scale per arrivo del legittimo/a consorte: 110 cal - 
 .
 Nota bene: per tutte le voci, aggiungere un 15% se si pratica con l'amante, sottrarre un 15% se con moglie o marito..
Altro che hydrobike...
.miei folletti!!! 

mercoledì 6 aprile 2011

Barcone si ribalta in mare, è strage Salvi in 51, ''siamo partiti in 370''

(Guardia Costiera)

Lampedusa - (Adnkronos/Ign) - La tragedia nel Canale di Sicilia (VIDEO). Tra gli oltre 200 dispersi anche donne e bambini(VIDEO). Cabina di regia a Palazzo Chigisi lavora a riscrittura accordo governo-RegioniVertice Sarkozy-Berlusconi il 26.Vescovi: speriamo venga tolto il reato di clandestinità. I naufragi dall'inizio dell'emergenza. Accordo con la Tunisia(VIDEO). Il ministro dell'interno sul libro dell'ambasciata: ''Ma che avventura!'' (FOTO)

FINCANTIERI FREMM, A RIVA TRIGOSO TAGLIO DELLA LAMIERA

Taglio della prima lamiera, oggi nello stabilimento di Fincantieri di Riva Trigoso, della quarta unità Fremm. L’azienda navale prosegue così nel programma di costruzione delle Fregate Europee Multi Missione, la più importante iniziativa congiunta finora attivata tra industrie europee nel settore della Difesa navale. L’unità, che sarà consegnata nei primi mesi del 2015, sarà lunga 139 metri, larga 19.7, e avrà un dislocamento a pieno carico di circa 5.900 tonnellate. Potrà raggiungere una velocità superiore ai 27 nodi e imbarcare un equipaggio di 145 membri, con una disponibilità di 200 posti letto. Si caratterizzerà per un’elevata flessibilità d’impiego e avrà la capacità di operare in molteplici scenari, particolarmente nell’ambito della sicurezza del bacino Mediterraneo. Il programma Fremm vede la partecipazione, in qualità di primi contratto per l’Italia, di Orizzonte Sistemi Navali. Attualmente prevede per l’Italia la costruzione, già confermata, di sei unità e di ulteriori quattro unità in opzione ancora da esercitare

F1: Alonso carico e cauto per la Malesia


Dopo l’inaspettata prestazione di Melbourne al di sotto di ogni previsione, la parola d’ordine in casa Ferrari è prudenza. A predicarla pubblicamente è il due volte iridato Fernando Alonso che immediatamente dopo il GP d’Australia, che ha confermato la superiorità della Red Bull di Sebastian Vettel e messo in evidenza i limiti di una F-150th Italia minimamente ipotizzati durante i test invernali, ha cominciato a lavorare in ottica Malesia soggiornando sull’isola di Hamilton (in prossimità della costa est australiana ndr) per preparare fisicamente la gara nel migliore dei modi abituandosi al clima simile a quello malese e non perdere la giusta
 concentrazione di cui necessita un Gran Premio difficile come è quello che si correrà nei pressi della capitale Kuala Lumpur sul circuito di Sepang, da sempre incognita per via delle condizioni meteo proibitive.
Infatti se da un lato i propulsori avranno enormi difficoltà a “respirare” per via del clima caldo umido che, come ogni anno, la Malesia riserva in questo periodo dell’anno alla Formula 1, dall’altro l’elevata probabilità di incorrere in tempeste monsoniche potrebbe cambiare le carte in tavola andando a stravolgere le reali forze in campo del Grande Circus. In più c’è da tenere in conto la variabile Pirelli: le nuove forniture sono state costruite appositamente dalla casa milanese per usurarsi maggiormente rispetto al normale e quindi ancora tutte da scoprire. E Alonso questo lo sa bene, per questo il pilota di Oviedo non si sbilancia troppo in previsioni e sta attento a non svelare eventuali assi nella manica e, anche se non lo dice, non vede l’ora di rimettersi al volante della sua Ferrari per riscattare la batosta subìta a Melbourne: 

Bisogna essere al massimo della forma fisica per affrontare nella maniera giusta questo weekend, essere al 100% potrebbe fare la differenza domenica pomeriggio perché in gara si perdono tanti liquidi ed è molto impegnativo guidare in queste condizioni con tanta umidità. Anche sotto il profilo mentale è una gara molto particolare. Avremo qualcosina di nuovo sulla macchina ma nulla di particolarmente significativo, il fatto che le condizioni cambino così velocemente rende più stressante la fase di preparazione, improvvisamente si passa dal sole ad uno scroscio di pioggia fortissimo ed è necessario essere preparati ad ogni evenienza. Abbiamo riesaminato la prestazione di Melbourne e abbiamo parlato della preparazione di quello di Sepang. Sono convinto che dobbiamo rimanere concentrati sul nostro lavoro e cercare di capire come tirare fuori tutto il potenziale dalla F-150th Italia. Prima di riuscirci, è inutile star qui a fare previsioni su come andrà il weekend. Dobbiamo affrontarlo giorno dopo giorno“.

IL SERVIZIO DI CARPI-JUVE STABIA 1-3

A cura di Metropolis anche le interviste

I GOL

LE INTERVISTE A BRAGLIA

Napolitano ricorda le 309 vittime dell'Aquila Il grido della folla: Presidente non ci abbandoni

Napolitano ricorda le 309 vittime dell'AquilaGiornata importante per l’Aquila che ricorda per il secondo anno le 309 vittime del sisma che il 6 Aprile del 2009 cambiò la vita del capoluogo abruzzese.
L’invito rivolto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per presenziare alla messa solenne in memoria delle vittime è stato subito accolto dallo stesso che non ha esitato nell’essere presente in questo giorno della memoria. Applausi, commozione e un velo di gioia da parte della fila dei parenti e amici che hanno riempito i 90 metri della navata centrale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila quando hanno visto arrivare il Presidente della Repubblica.
Erano le 11:40 quando il Giorgio Napolitano è arrivato nel capoluogo abruzzese. Un momento di grande commozione segnato dalla stretta di mano che il Presidente ha fatto ai rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime, soffermandosi ad ascoltarli.
“L’Italia vi è vicina”, questa la frase che il Presidente ha pronunciato davanti alla folla di persone che quella notte del 2009 hanno perso parte della loro vota. Tra questi anche Giustino Parisse, giornalista de Il Centro, che nel sisma ha perso i due figli e il padre e Vincenzo Vittorini, presidente dell'associazione '6 aprile per la vita'. La chiesa era inoltre gremita di giovani che hanno ringraziato Napolitano per aver accolto il loro invito e aver fatto si che le vittime del sisma non fossero dimenticate a solo due anni del tragico accaduto.
Anche l’Arcivescovo dell’Aquila ,Giuseppe Molinari durante l’omelia ha dedicato un grazie sentito al Capo del Quirinale:” Ringrazio di cuore il presidente per averci fatto il dono di essere con noi. Un dono per tutti gli aquilani che in questo giorno ricordano il dolore di quella notte e che solo grazie all'amore di Dio possono sperare in una vita futura".
Non solo il Capo dello Stato è stato presente nel secondo anniversario della tragedia. Hanno preso parte anche sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, e il presidente della Regione, Gianni Chiodi.
Dopo il saluto che è stato rivolto a tutte le famiglie delle vittime, che ha riportato alla mente le sensazioni e la tristezza di quel momento, la messa si è conclusa con un grido proveniente dall’esterno della Basilica: “ Presidente non ci abbandonare”.

Troviamo Teresa Oliva, scomparsa il 28 marzo scorso

Rosa Parmentola, madre di Teresa Oliva scomparsa lo scorso 28 marzo tramite le nostre telecamere si è rivolta alla figlia chiedendole di tornare a casa perché tutti l’aspettano. Teresa ha 26 anni, è madre di due bimbi di 4 e 6 anni, l’ultima volta che è stata vista è quando ha accompagnato i figli a scuola, poi  dopo il nulla. Qualche avvistamento è stato fatto in Sicilia dove è stata trovata in stato confusionale ma contatti diretti con lei da allora non ci sono stati. La madre non riesce a darsi una ragione al suo allontanamento, perché è  molto legata ai suoi figli ed alla sua famiglia, il marito in questo ultimo periodo aveva avuto problemi con il lavoro e forse questa contingenza le ha creato un disagio che ha manifestato allontanandosi. Ricevuta questa mattina dal vicesindaco di Castellammare Giuseppe Caccavale, la madre ha ottenuto un sostegno da parte dell’amministrazione per riportarla a casa.

Terremoto l'aquila erano le 3,32 del 2009, operai dell'indotto arrivavano ad Ancona

Appello del gruppo riprendiamoci il cantiere


Purtroppo la vertenza Fincantieri Castellammare, continua ad essere messa nel dimenticatoio di istituzioni locali regionali e governative, stiamo ancora in attesa di ricevere in via ufficiale il verbale e le decisioni prese durante quest'incontro che IL GIORNO 31 si e' tenuto in parlamento alla presenza di tutte le parti interessate a risolvere questo problema, Cigl,Cisl,Uil e UGL. Poi il governo, Ministero dello Sviluppo Economico, i vertici della stessa Fincantieri,ad Giuseppe Bono,regione Campania, on. Stefano Caldoro e comune di Castellammare, on. Luigi Bobbio. Allora miei cari amici si chiede anche se dovrebbe essere un obbligo per tutti,ma continuiamo a chiedere a voi tutti di partecipare alle iniziative di protesta che da lunedì riprenderanno e questa volta senza più tregue, gli operai di Stabia  Fincantieri e Indotto continueranno il volantinaggio sulla strada statale 145, Sorrentina, per raggiungere in tempi brevissimi le soluzioni da adottare. Ora basta nascondersi e attendere che gli altri facciano il lavoro che tocca ai dipendenti tutti, mettiamo da parte il menefreghismo che sta' coinvolgendo tutti da diverso tempo e non lasciate che siano sempre gli stessi a manifestare con orgoglio il proprio diritto al lavoro, dobbiamo essere sempre più numerosi, e non omertosi. Questo messaggio va' a tutti coloro che restano a casa e non hanno orgoglio, RIPRENDIAMOCI IL CANTIERE, riprendiamoci il lavoro e la nostra dignità. Da lunedì mattina alle ore 10.00 Am. tutti sulla statale Sorrentina, sempre più numerosi. ORA BASTA E' ORA DÌ Finirla.

Rodolfo Sala, dipendente Fincantieri

Colmi