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mercoledì 17 novembre 2010

Regione Campania, SVEGLIATI!!!!

«Fondi europei utilizzati per fiere, sagre e segnaletica stradale». È l’affondo lanciato dagli ispettori del ministero dell’Economia che per due mesi hanno studiato nel dettaglio i conti della Regione Campania.

Quasi 3 milioni sono stati stanziati per partecipare ad eventi come il Vinitaly, la Bit di Milano, il Vinexpo di Bordeaux, il Fruit logistica di Berlino, il Prowein di Dusseldorf.

Altri 10,5 milioni (fondi Por) sono serviti per finanziare il Capri film festival, il premio Caruso 2008, la 62esima edizione del premio Strega, la XII edizione di Quattro notti e più di luna piena, il festival Benevento città spettacolo, il concorso ippico in piazza del Plebiscito, la Piedigrotta 2008, il Maggio dei Monumenti. Tutte attività che, secondo gli «007», «non sono qualificabili come investimenti». E ancora contributi sono stati elargiti per la realizzazione del Festival della taranta, del Mare Moda Capri 2007, del Neapolis festival, del Concerto per Maria, del premio Charlot.

Nell’elenco dei finanziamenti figurano, inoltre, 300mila euro per la serie televisiva «Capri 2», mentre altre risorse sono andate al film «La seconda volta non si scorda mai» con Alessandro Siani ed Elisabetta Canalis, alla produzione teatrale «Io speriamo che me la cavo», alle pellicole «Il divo» e «Il seme della discordia».

Stesso discorso vale per le attività della Film Commission Scarl: dai rendiconti della società, osservano gli ispettori, emergono «esclusivamente spese di personale, fitti e pulizia della sede, noleggio auto e utenze». I collaboratori di Tremonti citano altri esempi emblematici: finanziamenti per le attività delle pro loco, contributi una tantum per lavori ad impianti sportivi e per acquisto attrezzature, segnaletica stradale e valorizzazione dei prodotti agricoli.


 Frigobar. Ipad. Computer a scelta, ma sempre dei tipi più innovativi. E ancora telepass, viacard, due tesserini di riconoscimento e uffici di superlusso, con poltrone e arredi di prima scelta: nella Campania del deficit alle stelle, i sessanta consiglieri regionali possono contare su dotazioni di tutto rispetto, del costo di mezzo milione. L’elenco dei benefit è folto e a dire il vero si presenta anche alquanto bizzarro, ma è assicurato da una precisa delibera approvata il 28 settembre scorso, con la quale l’ufficio di presidenza della Regione Campania ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature.

E non manca neanche il disco auto «Regione Campania» da poter esibire per passare ovunque senza problemi. Ma tra tagli e concessioni, quello dei benefit e dei rimborsi concessi ai consiglieri appare essere il filo rosso che assimila un po’ tutte le Regioni italiane.

 «Quisquilie e pinzillacchere», direbbe il grande Totò se potesse leggere l’elenco dei beni (o dei benefit) in dotazione ai sessanta consiglieri della Campania. L’elenco è folto e anche bizzarro ed è il contenuto della delibera numero 54 del 28 settembre 2010 con la quale l’Ufficio di presidenza (unico assente il questore Francesco Nappi) ha regolamentato all’unanimità l’assegnazione di arredi e attrezzature.


I consiglieri che ricoprono incarichi istituzionali (i sette componenti dell’Ufficio di presidenza, i dodici presidenti di commissione, gli otto capigruppo) si sfregano le mani perchè possono avere di più dei consiglieri semplici. La bandiera, per esempio. Anzi, le bandiere: ai big spetta un trittico Italia-Regione-Unione europea.


E vogliamo parlare del frigobar? Poichè è scomodo chiamare il bar al piano -1 (peggio ancora alzarsi e scendere) per sorseggiare un drinkerino o mangiare uno yogurt meglio tenere tutto a portata di mano. Un bitter? Prego, c’è il frigobar. Ma non finisce qui. Passi per il televisore e il fax e pure per due telefoni fissi digitali (di cui uno con la linea Isdn) e passi pure per il computer fisso. E passi anche per il telefonino. Ma lo studio dirigenziale? Ne hanno diritto tutti i consiglieri. È così composto e la cosa ci ricorda l’esilarante Fantozzi ragionier Ugo che racconta dell’ufficio del megadirettore generale: scrivania, trittico di poltrone in pelle, divano a due posti in pelle, mobile basso a quattro ante, appendiabito, armadio libreria. Ci manca solo la pianta di ficus.

Ovviamente questo studio dirigenziale va corredato di optional. Ecco allora un bel completo da scrittoio. In pelle ovviamente. Sì, l’oggetto in pelle è uno status symbol, forse fa sentire più importanti: in pelle è infatti anche il tesserino di riconoscimento. Uno dei due tesserini, in verità, perchè per farsi riconoscere i consiglieri hanno in dotazione pure il più proletario badeg.

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