FOTO DI STABIA

sabato 27 novembre 2010

Tasso disoccupazione 31,79

Nella relazione sull'economia regionale del 2008, la Campania arretra di sette anni, il PIL scende e il 22% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà,Il tasso di disoccupazione in Campania risulta infatti il più elevato d'Europa (12,6), “Il 2008 – ha detto  Giovanni Iuzzolino - è andato peggio per la Campania, anche se è una regione poco industrializzata e poco esportatrice. Gli effetti della crisi sono più severi per l'incapacità di crescita economica registrata dalla regione”.
La Campania,  non è riuscita a recuperare il ritardo di sviluppo accumulato negli ultimi 50 anni e si piazza all'ultimo posto nella graduatoria dei tassi di occupazione delle regioni europee, cui si aggiunge l'aumento della percentuale di famiglie povere.
Nel primo trimestre del 2009 la regione ha fatto registrare il calo di 33mila posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2008, che si aggiungono ai 44mila persi alla fine dell'anno scorso rispetto al 2007.
In tutta Italia il deflusso nel primo trimestre è stato pari a 204mila unità (meno 0,9 per cento). Quindi un lavoratore su sei che ha perso il posto di lavoro (il 16 per cento circa) è campano. Secondo l'istituto di statistica, la Campania è seconda in Italia per numero di occupati persi assieme alla Sardegna: fa peggio solo la Puglia, con una diminuzione di 37 mila unità.
Il tasso di disoccupazione in Campania è pari al 13,4 per cento (nel primo trimestre 2008 era al 13,2 per cento), rispetto a una media nazionale del 7,9 per cento. Al Nord il tasso di disoccupazione è del 5,1 per cento, mentre la media del Mezzogiorno è del 13,2 per cento. In Campania lavorano 4 persone su 10. Per dare un’idea dello sprofondo, in Lombardia ad avere un’occupazione sono in 7 su 10.
I campani hanno smesso di cercare lavoro. La consapevolezza è diventata altissima. Sebbene i posti di lavoro siano diminuiti nell’ordine delle decine di migliaia, rispetto allo scorso anno ci sono soltanto mille persone in più alla ricerca di un impiego.
Il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2010 è salito al 9,1% (dato non destagionalizzato) dal 7,9% dello stesso periodo del 2009. si tratta del livello più alto dal primo trimestre del 2005. lo rileva l'istat, sottolineando che il tasso destagionalizzato è, invece, pari all'8,4%, il livello più alto rispetto ad uno stesso dato destagionalizzato dal terzo trimestre del 2003.Comunque stando ai numeri a Castellammare il tasso di disoccupazione e salito al 31,79%, cosa grave considerando il fatto che si tratti di una città a carattere industriale, se l'intera regione arretra di sette anni la nostra città a partire dal 1992, anno in cui si verifica la prima crisi arretra di 30 anni. Considerando il fatto che le occupazioni nel 92 si aggiravano nelle diecimila unità, mentre oggi società come fincantieri che avevano mille unita si aggirino intorno alle 700. Avis dalle 1190 alle 80, i 230 della ex CMC, potrei continuare con i 300 dipendenti tra fissi e stagionali delle Terme Stabiane e cosi via per tutta l'area Torrese/Stabiese, area in cui ogni tanto si fanno le leggi per le industrializzazioni, cose che non avvengono perché i fatti parlano da se in questi ultimi mesi, ma purtroppo le spese le fanno delle non avvenute avvenute i più deboli gli operai.

venerdì 26 novembre 2010

per i disoccupati stabiesi

Dal lavoro utile al lavoro stabile
Percorsi di stabilizzazione degli Lsu
Stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili

Obiettivo dellʼintervento è la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili

Come funziona: sono sostenute finanziariamente le stabilizzazioni dei
lavoratori socialmente utili effettuate sulla base del protocollo tra Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Campania.

Risorse: € 29.600.000,00
Destinatari: Lavoratori socialmente utili.
Numero destinatari: 2.000

Castellammare di Stabia (Dedicato agli Stabiesi che amano Castellammare)

piano per il sud

 Il Piano per il Sud è stato presentato ieri dal premier Silvio Berlusconi e da quasi l’intero governo alle parti sociali. Il Sud è «un problema nazionale», ha detto il presidente del Consiglio, annunciando «provvedimenti sostanziosi» e la «concentrazione di fondi su iniziative strategiche per non disperdere le risorse in mille rivoli». Questo Piano è «una parte qualificante, la base del Piano che l’Italia presenterà all’Europa», ha sottolineato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. 

L’attuazione del Piano per il Sud «sarà tempestiva e rapida: entro trenta giorni ci sarà l’approvazione di ogni singolo punto», ha afferma il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, che ieri ha illustrato le linee generali del provvedimento a parti sociali, Regioni del Centro-Sud, Province e Comuni, in quattro diversi incontri. Oggi il Piano riceverà il primo via libera dal Consiglio dei Ministri, seguito dall’approvazione della delibera Cipe necessaria alla sua copertura finanziaria, attraverso la riprogrammazione dei fondi strutturali europei e il Fas non spesi o bloccati. In totale, per finanziare gli interventi per il Mezzogiorno, la segretaria della Cgil Susanna Camusso afferma che sono «nominalmente» disponibili 75-80 miliardi di euro, mentre alle Regioni e agli enti locali non sono state date cifre. 

Il ministro Fitto, al termine della riunione con i governatori, fa solo riferimento alla delibera Cipe del luglio scorso per verificare l’utilizzo dei fondi Ue da parte delle Regioni. E infatti «una parte della copertura del Piano – spiega – proverrà dal fondo Fas, ingenti risorse non spese, non programmate, non impegnate, che rischiano di essere perse. Nella vecchia programmazione (200-2006 ndr) le risorse non spese – prosegue il ministro – sono state superiori al 50%, c’è poi lo sblocco del Fas della nuova programmazione», quella 2007-2013. Fitto, che aveva finora indicato solo gli otto punti del Piano – infrastrutture, ricerca, scuola, giustizia, sicurezza, pubblica amministrazione e servizi pubblici locali, incentivi alle imprese e Banca per il Sud – entra nel merito dei provvedimenti per attuarlo: un decreto ministeriale sulla perequazione infrastrutturale ed un decreto legislativo sulla riforma della governance dei fondi strutturali, in attuazione degli articoli 22 e 16 della legge 42 sul federalismo fiscale. 

Un modo per «concentrare le risorse su interventi strategici», in linea con la strategia Ue e «il V rapporto sulle politiche di coesione». Ma ci sarà anche una riforma degli incentivi alle Pmi che «riguarderà l’automatismo del meccanismo», cioè il decreto che rilancia il credito d’imposta, che il Ministro Romani sta definendo. 

Al presidente della Basilicata Vito De Filippo non sembra ci sia da parte del governo «uno sforzo finanziario per il Mezzogiorno, vengono solo spostati soldi da una parte all’altra e alla fine per il Sud non c’è un euro in più». Il governatore si chiede come mai lo Stato, per realizzare interventi infrastrutturali «ordinari al Nord, come caserme, strade o ferrovie, al Sud necessita di un piano straordinario». E trova «paradossale» che si rastrellino «nuovi fondi da impegnare per la Salerno- Reggio-Calabria» dando la colpa alle amministrazioni meridionali, quando «la partita è da sempre nelle mani di una grande agenzia statale, l’Anas». L’assessore pugliese al Mezzogiorno e al Federalismo, Marida Dentamaro, parla di «un impegno per il Sud solo annunciato» e denuncia la centralizzazione della gestione dei fondi Ue «su cui l’ultima parola spetterà al governo, cosa che preoccupa le Regioni del Centro-Sud governate dal centrosinistra». 

Ma come è stato, secondo il ministro pugliese, l’accoglienza del Piano? «Mi sembra che sostanzialmente il giudizio dei presidenti delle Regioni sia fortemente positivo, anche se differenziato, e nell’incontro con le parti sociali solo il segretario della Cgil si è riservata di sospendere il giudizio». E le posizioni di Puglia e Basilicata? «Mi sembra che il loro – conclude - sia un dissenso preventivo». 

in riferimento al video c'era una volta il quartiere

Mi voglio rivolgere all'amministrazione comunale di c.mare ma in primis ai consiglieri che da questo quartiere si sono presi i voti non più tardi di 7- 8 mesi fa, ora da semplice cittadino e pagatore di tasse mi chiedo dove sono andati ha finire i Pane, Ungaro V, Esposito A, l'architetto Melisse, e chi può dimenticare il sig. Napoli, che fino alla sua elezione stava sempre nel suo quartiere ed ora? Ma!!! e il sig. Geometra.... Peppe Mercatelli? E inverosimile che anche dopo la messa in rete del video che documenta in modo emblematico cosa stava chiedendo il quartiere con quella messa in rete, allora visto e considerato che fate i mercanti di chicchere vi voglio dire che le cose da allora sono pure peggiorate. In tanto le cose su quelle riprese sono sempre le stesse, in via Fossa Luna dalla messa in opera del muretto perimetrale della strada invece di migliorare ha finito di peggiorare ora non esiste nemmeno il drenaggio per quando piove, i residenti di qua quando piove devono uscire con le barchette. In via Schito all' altezza di traversa Pozzillo II, vorrei sapere qual'è il miglioramento dopo che l'ingegnere comunale che abita a pochi passi da quello schifo, si perché ora quel pezzo di strada si può anche chiamare via schifo. E assurdo che anche dopo un'intervento comunale in quel punto basta che faccia quattro schizzi d'acqua si ci debba allagare, ma la cosa strana che ora con codesto intervento le acque piovane si raccordano tutte in quel punto, in pratica il transito diventa off limite. Allora in primo al sig. Sindaco Luigi Bobbio  e poi ai magnifici cinque ma vogliamo fare qualcosa? ho dobbiamo chiamare il presidente della Repubblica? Allora voglio augurarmi che ci sia una risposta in merito.

la rotazione di cassa....

Voglio rispondere con quello che dice il decreto ai tanti lavoratori stabiesi in materia di rotazione....spero che sia semplificativo...comunque rigiro quanto scritto ai rappresentanti della RSU Fincantieri che ci diano loro una spiegazione in merito, ma soprattutto che le casse in uso dagli imprenditori sono più di una quindi mi auguro che la RSU verifichi la materia di rotazione dei lavoratori in cassa.

I lavoratori collocati in CIG e i criteri di scelta (rinvio)

La normativa nulla dice circa i criteri di scelta per la collocazione dei lavoratori in CIG; la scelta dei dipendenti da sospendere, pertanto, se non è previsto altrimenti dall’eventuale accordo sindacale, compete all’imprenditore (Corte Cost. 23/06/1988, in Foro It., 1988, I, 2077; Pret. Milano 15/10/1982, in Lav. Prev. Oggi, 1982, 2359).
Data la lacuna normativa e l’esigenza di tutela dei lavoratori dalla totale discrezionalità del datore di lavoro, la giurisprudenza ha elaborato dei limiti al potere di quest’ultimo, per il cui approfondimento si rinvia alla voce criteri di scelta.

Solo nel caso di CIGS, l’art. 1, 7° e 8° comma, Legge 223/1991 prevede espressamente che i lavoratori debbono essere sospesi a rotazione, le cui modalità di applicazione devono essere contenute nella informazione sindacale.
La previsione ha lo scopo di ripartire il disagio delle sospensioni fra i lavoratori e di evitare che la sospensione a zero ore possa divenire un pretesto per il successivo licenziamento o una forma di penalizzazione mirata.
Nel caso in cui la rotazione sia ritenuta impraticabile, devono essere comunicati i motivi. Inoltre, la rotazione è obbligatoria se pattuita nell’accordo sindacale o disposta dal Decreto Ministeriale sostitutivo o dallo stesso programma aziendale. In ogni caso, la rotazione deve avvenire tra lavoratori svolgenti mansioni fungibili.

giovedì 25 novembre 2010

IL PUNTO

Stasera si è svolta una riunione del comitato operaio stabiese il cui argomento principale si basava sulle discussioni e sui comportamenti di alcuni singoli,che in questo periodo hanno avuto. A questa riunione del comitato hanno partecipato in forma amichevole e uniti nella lotta i rappresentanti UGL e CISAL. Al di là del fatto che noi tutti ci accomuniamo nell'unico obbiettivo del lavoro, tengo a precisare alcuni passaggi ma soprattutto le malizie che vengono usate da alcuni partecipanti del comitato. Secondo me perdere di vista l'obbietivo che ci unisce nella lotta ed enfatizzano fino alla esasperazione i comportamenti delle vite politiche che qualsiasi membro del comitato possa avere o le amicizie sindacali, ci portano solo fuori rotta e secondo me si fa il gioco di qualche politico furbetto. Tempo fa già parlavo che il comitato fu costituito nella sua genuinità e come diceva Giuseppe Giovèdi apolitico e a sindacale, cari compagni, cari lavoratori non perdiamo mai di vista il fatto che il 19 Dicembre 2009,  700 operai Fincantieri e 1200 dell'indotto entravano nel processo di cassa integrazione e che  da 24 mesi,sbarcando sui vari TG e trasmissioni televisive, prendendo solo possesso del niente. Cassa integrazione e la realtà di oggi, purtroppo, dove nessuno è famoso, ma tutti sono senza lavoro. Trinceriamoci nella speranza, (in piazza Giovanni xx esimo),  scacciamo questa crisi profonda alloggiata dalle sbarre che Governo Regione e Fincantieri ci hanno messo davanti. Solo la cruda verità di una politica che non da risposte e di una società a controllo statale (Fincantieri) che prosegue i propri scopi aziendali passando sulle vite di magliaie di famiglie, e, non ultimi un gruppo di operai coraggiosi che lotta per i propri diritti. Allora incominciamo di nuovo ha capire cosa c'è da fare.

mercoledì 24 novembre 2010

Lavori socialmente utili: cosa sono e come accedervi


In questo periodo caratterizzato da una forte recessione economica e da crisi nei settori lavorativi, è indispensabile conoscere ogni possibile opportunità di impiego.
Non tutti sanno infatti, che i lavoratori disoccupati e privi di trattamento previdenziale possono accedere ai cosiddetti lavori socialmente utili.
Tale tipologia di rapporto di lavoro si divide in:
    • lavori di pubblica utilità (mirati alla creazione di occupazione in nuovi bacini d'impiego);
    • lavori socialmente utili (mirati alla qualificazione professionale in settori innovativi e alla realizzazione di progetti con carattere straordinario);
    • attività socialmente utili (attività realizzate da percettori di trattamenti previdenziali).

Questi lavori possono essere promossi da Pubblica Amministrazione, Enti Pubblici economici, società a prevalente partecipazione pubblica, cooperative sociali etc.. e possono accedervi le seguenti categorie di soggetti:
  • lavoratori in cerca di prima occupazione;
  • disoccupati iscritti da più di due anni nelle liste di collocamento;
  • iscritti nelle liste di mobilità che non percepiscono l'indennità;
  • iscritti nelle liste di mobilità percettori dell'indennità o di altro trattamento speciale di disoccupazione;
  • lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria;
  • gruppi di lavoratori in esubero individuati da specifici accordi;
  • lavoratori individuati dalle Commissioni Regionali per l'impiego;
  • detenuti ammessi al lavoro esterno
Lo svolgimento di un lavoro socialmente utile non comporta in alcun caso l'instaurazione di un rapporto di lavoro e non determina pertanto la cancellazione dalle liste di mobilità.
L’assegno mensile è erogato direttamente dall'Inps su richiesta dell'ente utilizzatore.
I lavoratori devono essere impegnati per un orario settimanale di 20 ore e per non più di 8 ore giornaliere. Nel caso di un impegno superiore è dovuto un assegno integrativo a carico del soggetto utilizzatore.
Il sussidio per L.S.U. spetta per un periodo massimo di 12 mesi per ciascun progetto.
Ai lavoratori impiegati spettano, per i periodi di erogazione del sussidio, anche gli assegni per il nucleo familiare purché ne abbiano i requisiti. I requisiti previsti sono gli stessi dei lavoratori dipendenti.
Tutti gli interessati possono rivolgersi presso i centri per l’impiego del proprio comune di residenza per conoscere eventuali progetti attivi nella propria zona.

PAES paesaggi/passaggi,in riferimento al via libera al palazzo santa lucia......


In riferimento al pezzo pubblicato il 19 Novembre, noi di Stabia vive vogliamo essere ancora più precisi e rispondere al nostro sindaco Bobbio quando ci dice che i fondi ci sono ora ci muoviamo. Ma l'industrializzazione e mirata solo per AVIS? Visto e considerato che parte di questi fondi sono rivolti anche verso Torre Annunziata " Metalfer" ?

Di sotto vi elenco cosa dice il decreto.

Sperimentazione di un modello di sviluppo locale in unʼarea di vecchia e nuova
industrializzazione

Obiettivo dellʼintervento è la valorizzazione di aree a forte tradizione
industriale dotate di specifiche vocazioni produttive attraverso il rafforzamento
della qualità e competitività delle imprese locali, e il sostegno alla creazione di
nuove imprese di filiera.

Come funziona: Lʼintervento intende sperimentare nellʼarea Torrese Stabiese
un modello di sviluppo integrato rivolto al sostegno delle imprese esistenti e
alla creazione di nuove attività produttive a vocazione locale. Le azioni
previste riguardano: incentivi alla reindustrializzazione, incentivi alle
assunzioni mirati, infrastrutture, piani formativi ad hoc, strutture di servizio per
sostenere la competitività delle imprese, misure di creazione di impresa.

Risorse: € 23.000.000,00
Destinatari: Imprese esistenti e di nuova costituzione
Numero destinatari: 250

La sintesi di cassa integrazione

Considerando le tante domande che si fanno in merito, noi di Stabia vive rispondiamo alle tante persone che chiedono quali sono le casse e le loro differenze, augurandoci di essere soddisfacenti.


La Cassa Integrazione Guadagni (CIG) consente al datore di lavoro, nelle ipotesi previste dalla legge, di rifiutare la prestazione dei lavoratori, al contempo venendo liberato dall’obbligo retributivo (e ciò in deroga alla regola generale, secondo cui il rifiuto della prestazione, senza legittimo motivo, comporta comunque il diritto del lavoratore al pagamento della retribuzione): in questi casi, il lavoratore, sospeso dal lavoro ha solo diritto a un’integrazione salariale corrisposta dall’INPS.


Il nostro sistema prevede due forme di integrazione salariale:
ordinaria
straordinaria.
  • 1)La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) può essere richiesta dal datore di lavoro a fronte di situazioni aziendali determinate da eventi transitori non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori, come ad es. crisi temporanee di mercato, blocchi di materie prime, divieti di esportazione, terremoti, incendi, furti di materiale, ecc. 
Scheda sintetica:


Per la concessione della CIGO la legge prevede una procedura di informazione sindacale e dispone, ove la sospensione ecceda le 16 ore alla settimana, la possibilità di richiedere un esame congiunto che verta sulle cause, la durata, l’entità e il numero dei lavoratori interessati. La durata massima della CIGO è di 13 settimane (prorogabili sino a un massimo di 52 settimane). 
L’integrazione salariale è concessa dalla sede provinciale dell’Inps, dopo la valutazione positiva di una commissione provinciale.
  • 2)La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) può essere richiesta dai datori di lavoro che occupino più di 15 dipendenti (o li abbiano occupati nei 6 mesi precedenti), nei casi di crisi aziendale o di ristrutturazione, riorganizzazione o conversione aziendale.1 
La durata dell’intervento è di 12 mesi nel caso di crisi aziendale e di 24 mesi negli altri casi, periodo quest’ultimo prorogabile sino a 2 volte per 12 mesi nei casi di maggiore complessità.
Condizione per la concessione dell’intervento in questione è la presentazione di un programma di risanamento e il rispetto della procedura di consultazione sindacale, che prevede l’obbligo di preventiva informazione dei sindacati e, su richiesta, l’esame congiunto. Quest’ultimo vede partecipi anche i funzionari della Direzione Provinciale (o Regionale) del Lavoro e deve avere ad oggetto il programma di risanamento, la durata, il numero dei lavoratori interessati, le misure che si intendono attuare, i criteri di scelta dei lavoratori, le modalità di rotazione ed, eventualmente, le ragioni tecnico-produttive che giustifichino l’esclusione dell’operatività della rotazione. 
La CIGS viene concessa con Decreto del Ministro del Lavoro. 2


Esistono ulteriori forme di intervento a sostegno del reddito, riassunte nella categoria degli ammortizzatori sociali.
Tra queste rientra la cd. cassa integrazione in deroga.


1Quando si parla di conversione aziendale si presuppone cambiare categoria, ma questo alla fine del periodo di cassa o di eventuale proroga, no prima della fine del periodo di cassa.Questo e da precisare, ma mi rivolgo a quei imprenditori che sono un po furbetti che le riconversioni già le hanno fatte. Allora cari lavoratori non firmate mai niente che puzza,guardate bene cosa firmate ma soprattutto rivolgetevi al sindacato, ma quello vero!


2Praticamente quella che ha fatto il a.Gruppo Gefa

Stop a questa classe politica

Spettabile redazione di “Stabia vive” spero pubblichiate questa mia lettera in risposta a Marghera contro Napoli e i luoghi comuni: ma non è che hanno ragione loro?




Dobbiamo smetterla di dare ragione a tutti coloro che sanno solo puntare il dito contro il Popolo Napoletano senza conoscere realmente i nostri problemi. Troppi, anche tra gli stessi napoletani, si lasciano abbindolare e convincere dalle tesi razziste che spesso arrivano dalle città settentrionali.


La maggior parte del nostro popolo non c’entra un bel niente con i problemi che stiamo subendo e per i quali il resto d’Italia ha deciso di lasciarci da soli, con la giustificazione, falsa, che la colpa è solo nostra.


Il caso spazzatura è emblematico:


Noi, come tutti in Italia, votiamo dei governanti che hanno il compito di guardare al bene comune di oggi e domani. Se fino ad oggi nessuno lo ha fatto e adesso ci troviamo pieni di “Monnezza” non è colpa nostra. Io ad esempio fino alla prima crisi spazzatura vedevo che normalmente l’immondizia veniva prelevata ma non sapevo che in realtà il nostro ciclo rifiuti era allo sbaraglio. Non era mio compito controllare, io pago una classe politica che ha il compito di controllare queste cose ! !


Vorrei proprio sapere se tutti i cittadini settentrionali controllano giornalmente l’operato dei loro politici, se ogni giorno verificano che il loro ciclo rifiuti ha le basi per reggere anche in futuro, io credo che i settentrionali come i napoletani si limitino a gettare i rifiuti e basta!


Cosa dovrebbero fare adesso i napoletani per risolvere il problema da soli? Mangiarsi l’immondizia??


Il vero problema è che la nostra classe politica(NAZIONALE e non) è la prima responsabile, ha fatto si che il nostro territorio venisse governato di fatto dalla camorra, e che la maggior parte dei Napoletani,che sono onesti,vivesse sotto il giogo di tale dittatura criminale. 


Per capire questo basta vedere come è usuale trovare persone collose candidate, a Napoli e provincia. Chi mette queste persone in condizione di governarci? I Partiti politici!


Adesso l’Italia deve aiutarci a sconfiggere la camorra e a risolvere problemi quali quelli dell’immondizia, DEVE farlo perché fino ad oggi ha fatto comodo a troppi che il sud fosse lasciato in mano ai criminali. Ha fatto comodo a tutti che la Campania, fosse la discarica dei rifiuti tossici d’Italia. 


La maggior parte dei Napoletani è pronta a liberarsi ma ha bisogno dell’aiuto di tutta Italia e se Napoli vince questa battaglia allora avrà vinto tutta l’Italia.

martedì 23 novembre 2010

terremoto 23 novembre 1980

Crisi si, crisi no

Il passaggio politico che stiamo vivendo altro non è che il risultato del "fallimento" di un matrimonio A TRE tra forze politiche che nulla hanno avuto e hanno in comune, se non la tutela di interessi particolaristici: il PDL della accoppiata Berlusconi Fini aveva al suo interno due anime con opposti obiettivi; la parte berlusconiana quello di dare garanzie di impunità al proprio leader con leggi ad personal, la parte finiana quello di completare uno 'sdoganamento' politico per consentire ai post fascisti di entrare a pieno titolo nel panorama politico: per quel che riguarda la lega, obiettivo primario un federalismo tutto orientato al nord, con l'approvazione di norme politiche e fiscali a vantaggio delle regioni a forte caratterizzazione anti meridionale e anti stato. Era ovvio che a lungo andare la mancanza di obiettivi e interessi comuni dovesse far esplodere le enormi contraddizioni, a cui si aggiunge la mancanza di idee e programmi validi  per contrastare la crisi economica  e sociale, con l'implosione della maggioranza di Governo che ha determinato una frattura apparentemente insanabile tra Fini da una parte,  Berlusconi da un'altra e Bossi dall'altra. MA......, c'è un ma, che mi arrovella il cervello e mi fa storcere il naso....., è vera rottura quella tra i tre ex alleati, o non è una schermaglia tutta interna al centro destra per determinare nuovi equilibri nella coalizione e per stabilire nuovi e più 'equilibrati' rapporti di forza in vista di nuove soluzioni, quali ad esempio un Fini nuovo premier e il sig. Berlusconi. al Quirinale, con Bossi alla presidenza del senato, con un passaggio intermedio che duri sino alla fine della attuale legislatura con un traghettatore " diciamo cosi NEUTRO?" che sia Casini il traghettatore? le alchimie politiche in Italia ci hanno abituato a soluzioni che potevano essere improponibili, ma che poi si sono avverate con i danni per il paese che tutti conosciamo. Ricordate il Bossi di .alcuni anni fa che affermava -con Fini neanche un caffe'- e invece... o il Berlusconi che ebbe ad affermare - con Bossi non faremo più alcuna alleanza.... e invece...... meditate gente, meditate. Questi alla fine fanno come vogliono, o tanta meno come meglio ritengono opportuno per i loro interessi di partito e puramente personali. La verità e quella che viviamo noi sulla nostra pelle, perché con i loro capricci ci determinano anche per la crisi economica che vive il nostro paese, allungando sempre più i tempi di ripresa. Adesso il nostro sindaco Bobbio ieri sera ci riparla come in quel Venerdì di Settembre di rilancio edile, di rindustrializzazione, di riconversione al lavoro, ma soprattutto di patto del territorio. Facendosi un grande debito politico, l'area del rione Savorito... abbattimento e ricostruzzione, quindi nuovi posti di lavoro. Ma ad una domanda specifica di un disoccupato: come faremo a beneficiare di questo? e quanto tempo passera perché ciò avvenga? C'è stata da parte del sindaco una risposta ferma e decisa, metterò nel bando l'obbligo da parte delle aziende appaltatrici di assumere personale stabiese e che massimo Gennaio tutto inizierà. Forse il nostro sindaco in questi mesi ha capito una cosa importante che per governare tiene bisogno della forza operaia? Boo......vediamo!!!

lunedì 22 novembre 2010

Incontro in Prefettura su indotto visto dalla FIM-CISL



Il difficile momento che attraversa la cantieristica ha avuto  pesanti ricadute su C.mare e ha determinato un grave stato di tensione tra le imprese e i lavoratori dell’indotto, dal momento che non si prevede a breve una ripresa dell’attività e che gli ammortizzatori utilizzati vanno in scadenza entro Dicembre.
Il tavolo convocato il 18 c.m. dalla prefettura, sul quale esprimiamo un giudizio positivo,dopo aver esaminato la situazione generale e servito a dare importanti assicurazioni  ed assumere alcune iniziative che rappresentano per le circa 2000 (duemila) lavoratori una boccata di ossigeno in attesa delle commesse e del rilancio del cantiere, possono cosi riassumersi:

1)   Il rappresentante del MISE, anche a nome del Mdl ha garantito la copertura della CIG ed ha assicurato il finanziamento delle deroghe anche per il 2011 da parte del Governo.

2)Il rappresentante della Regione ha garantito la copertura della   quota a carico della Regione della CIG in deroga;

E’ stato istituito un gruppo di lavoro presso la Regione per offrire un supporto tecnico/operativo di accompagnamento a tutte le imprese dell’indotto per inviduare tutti gli strumenti normativi a sostegno del reddito dei lavoratori e dei problemi delle imprese.

Il gruppo di lavoro, che è formato dagli Assessori competenti, da Sindaco, dall’Inps, dalla DPL da Uninpresa e dal Sindacato, si riunirà la prossima settimana e predisporrà un programma di lavoro per tenere sotto controllo tutti gli adempimenti successivi.

                      Vittorio Langella Segretario Fim-Cisl  Napoli

Vico Equense

Eppure quando si parla di Vico i riferimenti sono subito lampanti, turismo, mare, vivibilità, servizi. Ecco fermiamoci un po su quest'ultimo argomento, quando un cittadino della bella Vico si riferisce a servizio s'intende al servizio che dovrebbe ricevere dalla propria amministrazione Comunale in quanto pagatore delle tasse, come la TARSU e l'imposta aggiunta comunale per i lavoratori. Cose come al dire del cittadino di Sant'andrea, Massaquano, Moiano e a salire su, ciò non c'è, questi ultimi rivendicano il fatto che non essendo cittadini del centro di Vico Equense non isufriscono dello stesso servizio dei loro concittadini, in pratica il cittadino di serie A e B.In particolare modo i residenti di Moiano zona belvedere, sono costretti a ritirare la posta allo smistamento di Meta, siccome che in queste zone sono stati assunti nuovi postini che  hanno difficoltà nel consegnare anche per il fatto che non conoscono le strade, ricapitando la posta o in strade diverse dalle intestazioni delle buste, o nella peggior delle ipotesi non effettuano proprio la consegna e la portano allo smistamento centrale. In via Bell'alba strada comunale, i residenti già da diversi anni cercano l'ampliamento della strada, in pratica il mezzo che deve raccogliere i rifiuti urbani non può accedere perché la strada sembra essere inferiore alla norma, quindi è stretta.Tanto è vero che i residenti di Bell'alba sono costretti a portare i rifiuti fuori alla traversa, ma la cosa che più ha fatto arrabbiare e che in questa strada sono residenti disabili e malati cardiovascolari.
Problematiche, che in questo paese della provincia di Napoli vive ancora sulla pelle dei propri cittadini, qui nel millennio dell'avanguardia il cittadino comune vive ancora sulla propria pelle i disagi che un comune come Vico dovrebbe aver superato da tempo in onore del fatto che il turista visitante porta la sua immagine in Italia e nel Mondo. Allora rivolgendosi alle autorità competenti chiedono con un corale appello rivolto al primo cittadino di porre fine a tutto ciò con un serio e doveroso intervento.

Dillo a noi...

Cara redazione, questo mi e' toccato dover sentire in un recente viaggio di lavoro a Marghera, colleghi e gente che poco conoscevo mi hanno chiesto perche' nessuno fa nulla, abitanti in primis , per migliorare la qualita' della vita, sostenendo che napoli e' un peso per il paese, una vergogna, una cosa che si tende a nascondere perche' fa vergogna. In effetti noi napoletani non facciamo nulla per migliorare la nostra vita e pensare al futuro dei nostri figli, sappiamo solo dire NO alle discariche e ai termovalorizzatori, pero' continuiamo ad abbandonare rifiuti pesanti ad ogni angolo di strada, ad esempio i contenitori di vetro sono pieni di rifiuti vari che poco hanno a che vedere col vetro. Le strade sono ormai ridotte ad un colabrodo, fossi, paletti ammaccati, alberi non potati, fogliame che cresce all'inverosimile, parcheggio selvaggio, traffico impazzito, gente che urla.


Una volta si diceva che i napoletani erano gioviali, simpatici, sempre sorridenti, oggi vedo gente che litiga, stressata, quasi impazzita, una citta' abbandonata a se' stessa. In 5 giorni che sono rimasto a marghera mi sono convinto che hanno ragione,napoli e' invivibile, eppure marghera ha i suoi problemi, come tutte le metropoli, ma e' un'altra cosa, c'e' vita, ma c'e' ordine, calma, pulizia, e' vivibile, proprio il contrario della nostra .. ex bella napoli, mi sono convinto che i napoletani non hanno voglia di cambiare, di migliorare la propria vita e la propria citta', sono ormai abituati a sopravvivere , e questa e' la cosa piu' grave, il non accorgersi che il baratro e' ai nostri piedi e il fatto che nessuno si chiede "cosa lasceremo ai nostri figli"?

domenica 21 novembre 2010

Una verità dell'indotto.........

Una verità dell'indotto e quella che ci racconta un'ex operaio, che chiameremo Antonio che fino al Dicembre 2009 lavorava presso la ditta S. ed era uno di quei dipendenti, pur venendo pagati con i minimi sindacali, nel sito di produzione di Castellammare di Stabia, faceva la fortuna del suo datore di lavoro.
Soltanto che la sua azienda ebbe la brillante idea, che nel Gennaio 2010 pensò di licenziare una buona parte del personale di lavoro, pur avendo i requisiti richiesti per poter accedere agli ammortizzatori sociali ovvero (cigo).
Per essere precisi in quella parte c'erano alcuni di essi che essendo finitori di contratto, come Antonio, furono messi sotto ricatto morale. Se vuoi lavorare ti devi spostare nel sito di produzione di Marghera, però, io come azienda ti posso solo dare come trasferta Italia 15 euri giornalieri al fronte dei 47 che prevede il contratto di lavoro nazionale. Quel contratto che anche le parti sindacali conoscono bene.
La cosa che fa più male dice il nostro amico Antonio, e che il decreto del 18 Dicembre 2009, doveva tutelare anche lui ch'era in finitura di contratto. Prevedendo proprio queste via di fuga degli Imprenditori, che all'ultimo giorno di contratto si doveva accedere alla cigo, ma con anche il decreto il suo titolare lo licenziò; fatta la legge trovato l'inganno. In quell'inizio crisi parecchie aziende dell'indotto stabiese si comportavano più o meno allo stesso modo tanto è vero che nel primo incontro alla prefettura su 72 aziende che facevano parte dell'indotto se ne presentavano 55, le quali le prime 42 erano già pronte con i documenti in regola per accedere alle cigo, le restanti presero solo impegno per regolarizzarsi. Un'altra parte come l'azienda S. quella del nostro amico, non si presentava proprio, scusandosi con il fatto che lei aveva lavoro in altri siti, omettendo però il dato delle trasferte.
La cosa strana di tutto questo, a parte che Antonio si trova in quella lista che Bobbio ha presentato al Prefetto il 18/11, ma che aziende come queste la Fincantieri li favorisce anche offrendo loro più lavoro, quando si parla di lavoro si parla di soldini a nove zeri, rispetto a quelle aziende che anno risposto presente alla domanda, sia prima per i lavoratori e poi a quelle delle istituzioni. Magari sono pure quei imprenditori che nel sito di Castellammare di Stabia hanno investito milioni di euro, rispondendo alle esigenze fincantieri, e ora si trovano senza ore di lavoro o magari con poco lavoro. Mentre le aziende come quelle di Antonio nei siti di Marghera e Monfalcone hanno dei carichi di lavoro.

Un debito.........





"Un  debito è un debito,
 è un fatto, un numero, 
una conseguenza di circostanze.
 Un debito non è né bello né brutto,
 è misurabile, è circoscrivibile, è aggirabile. 
Talvolta un debito aiuta, talvolta è un nemico, 
ma si può sempre affrontarlo, sconfiggerlo, o venirci a patti. 
Un debito non è alla fine così terribile se si conoscono le regole del gioco,
 un po' come il diavolo, 
che è meno brutto se si ha la forza e il coraggio di guardarlo negli occhi.
 Terribile invece è vedere una società fondata sui consumi,
 che marginalizza chi non riesce a stare al passo. 
Terribile è vedere tanta gente che di fronte all'indebitamento ed ai problemi contingenti, si perde d'animo e non riesce più a pensare al domani"

Colmi