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sabato 17 settembre 2011

Sciopero dei comuni contro la manovra, Bobbio dice no

Sciopero dei comuni contro la manovra, Bobbio dice noIl 15/09  i comuni hanno scioperato in segno di protesta contro i tagli ai fondi destinati agli enti come ha stabilito la manovra del governo, linea che l’Anci, presieduta in Campania dal sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, ha deciso di perseguire per evitare ulteriori tasse ai cittadini. Si tratta di una decisione che però non trova d’accordo tutti i sindaci, tra questi il primo cittadino di Castellammare di Stabia Luigi Bobbio che ha dichiarato in una nota: “Non intendo aderire per nessuna delle motivazioni addotte e in nessuna forma al cosiddetto sciopero dei sindaci proclamato dall’Anci. Non ritengo di stracciarmi le vesti per i tagli alle rimesse governative, convinto come sono che anch’essi rappresentano uno strumento utile per poter finalmente mettere in campo modelli virtuosi di gestione degli Enti locali. Non mi piacciono i continui tentativi di ricerca del consenso a qualunque costo, anche attraverso la difesa di stili di amministrazione locale troppo spesso basati sullo sperpero, e quelli di scavalcamento a sinistra, nell’attacco al Governo, anche da parte di alcuni sindaci di centrodestra, tanto più se iniziative del genere sono animate o volute dai purtroppo ancora numerosi adepti del partito della spesa e del partito del consenso raggranellato con essa”.

Fincantieri: Fim, Fiom e Uilm a Romani, riconvocare tavolo nazionale

Fim, Fiom e Uilm stanno preparando una lettera da inviare al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, sulla vertenza Fincantieri. Secondo quanto apprende Radiocor, le sigle metalmeccaniche hanno intenzione di sollecitare la convocazione urgente del tavolo nazionale di confronto. I sindacati infatti vorrebbero che la discussione sul futuro industriale e occupazionale dei singoli siti non si limitasse al livello di tavoli locali ma si riportasse al piano di confronto nazionale, come era stato concordato nell'incontro del 3 giugno, quando i vertici del gruppo navalmeccanico aveva annunciato il ritiro del piano industriale.

Indignatevi!!

Hanno il coraggio di raccontarci che lo Stato non è più in grado di sostenere i costi di queste misure per i cittadini. Ma com'è possibile che oggi manchi il denaro necessario a salvaguardare e garantire nel tempo tali conquiste, quando dalla Liberazione, periodo che ha visto l'Europa in ginocchio, la produzione di ricchezza è considerevolmente aumentata? Forse perché il potere dei soldi, tanto combattuto dalla Resistenza, non è mai stato cosi grande, arrogante, egoista con i suoi stessi servitori, fin dalle più alte sfere dello Stato. Le banche, ormai privatizzate, dimostrino di preoccuparsi anzitutto dei loro dividendi e dei stipendi vertiginosi dei loro dirigenti, non certo l'interesse generale. Il divario tra i più poveri e i più ricchi non è mai stato cosi significativo; e mai la corsa al denaro, la competizione, erano state a tal punto incoraggiate.


Colmi