La Campania, non è riuscita a recuperare il ritardo di sviluppo accumulato negli ultimi 50 anni e si piazza all'ultimo posto nella graduatoria dei tassi di occupazione delle regioni europee, cui si aggiunge l'aumento della percentuale di famiglie povere.
Nel primo trimestre del 2009 la regione ha fatto registrare il calo di 33mila posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2008, che si aggiungono ai 44mila persi alla fine dell'anno scorso rispetto al 2007.
In tutta Italia il deflusso nel primo trimestre è stato pari a 204mila unità (meno 0,9 per cento). Quindi un lavoratore su sei che ha perso il posto di lavoro (il 16 per cento circa) è campano. Secondo l'istituto di statistica, la Campania è seconda in Italia per numero di occupati persi assieme alla Sardegna: fa peggio solo la Puglia, con una diminuzione di 37 mila unità.
Il tasso di disoccupazione in Campania è pari al 13,4 per cento (nel primo trimestre 2008 era al 13,2 per cento), rispetto a una media nazionale del 7,9 per cento. Al Nord il tasso di disoccupazione è del 5,1 per cento, mentre la media del Mezzogiorno è del 13,2 per cento. In Campania lavorano 4 persone su 10. Per dare un’idea dello sprofondo, in Lombardia ad avere un’occupazione sono in 7 su 10.
I campani hanno smesso di cercare lavoro. La consapevolezza è diventata altissima. Sebbene i posti di lavoro siano diminuiti nell’ordine delle decine di migliaia, rispetto allo scorso anno ci sono soltanto mille persone in più alla ricerca di un impiego.
Il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2010 è salito al 9,1% (dato non destagionalizzato) dal 7,9% dello stesso periodo del 2009. si tratta del livello più alto dal primo trimestre del 2005. lo rileva l'istat, sottolineando che il tasso destagionalizzato è, invece, pari all'8,4%, il livello più alto rispetto ad uno stesso dato destagionalizzato dal terzo trimestre del 2003.Comunque stando ai numeri a Castellammare il tasso di disoccupazione e salito al 31,79%, cosa grave considerando il fatto che si tratti di una città a carattere industriale, se l'intera regione arretra di sette anni la nostra città a partire dal 1992, anno in cui si verifica la prima crisi arretra di 30 anni. Considerando il fatto che le occupazioni nel 92 si aggiravano nelle diecimila unità, mentre oggi società come fincantieri che avevano mille unita si aggirino intorno alle 700. Avis dalle 1190 alle 80, i 230 della ex CMC, potrei continuare con i 300 dipendenti tra fissi e stagionali delle Terme Stabiane e cosi via per tutta l'area Torrese/Stabiese, area in cui ogni tanto si fanno le leggi per le industrializzazioni, cose che non avvengono perché i fatti parlano da se in questi ultimi mesi, ma purtroppo le spese le fanno delle non avvenute avvenute i più deboli gli operai.
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