Per l'on. Luigi Bobbio, sindaco di Castellammare si potrebbe prospettare nelle prime settimane del 2011 una scorta per la sua sicurezza personale. Questo in merito agli eventi verificatosi nei giorni precedenti. Nei primi giorni del 2011 in Prefettura a Napoli, si terrà una riunione con il prefetto e il comitato Ordine e Sicurezza, il quale vertice discuterà la scorta per il sindaco di Castellammare. Nel frattempo sarà seguito come un'ombra da Polizia e Carabinieri per verificare movimenti sospetti. «Ma io – ha affermato appena tre giorni fa il sindaco – non sono abituato a chiedere la scorta per me. Negli ultimi mesi ho chiesto grande attenzione per la città di Castellammare affinché venga garantita sicurezza a tutti cittadini, anche con l’intervento fisso dell’esercito al fianco delle forze dell’ordine». Ma il dubbio malevole del primo cittadino lascia qualche spiraglio di incertezza. «Viviamo in paese civile: qualcuno delle Istituzioni potrebbe anche ritenere opportuno affidarmi ad una scorta, io di certo non lo chiedo». Il ritrovamento dei proiettili calibro 22, pochi giorni fa, le minacce via mail a Giugno da parte di un'operaio in cassa integrazione, “Farai la fine di Tommasino se entro dicembre non porti soldi e lavoro a Castellammare” aveva scritto nella prima mail indirizzata a Bobbio, aggiungendo nella seconda “attento, farai la fine di Borsellino”, ricordando i trascorsi da magistrato dell’attuale sindaco di Castellammare.
Dopo le indagini supportate dal Compartimento di Polizia Postale Campania di Napoli, i poliziotti stabiesi effettuarono un controllo presso l’abitazione del giovane sottoponendo a sequestro il computer. In quell’occasione, il 29enne, dopo aver ammesso le sue colpe, chiese scusa al sindaco per quanto aveva fatto. E potrebbe trattarsi di “cani sciolti”, e non di camorra, anche per l’ultimo episodio. I proiettili e le modalità utilizzati per spaventare Bobbio non ricalcano molto le “usanze” della camorra, anche se gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare, diretti dal primo dirigente Luigi Petrillo e dal vicequestore Stefania Grasso, incaricati dalla Procura di Torre Annunziata di effettuare le indagini, tendono a non escludere alcuna ipotesi. Per il momento si visionano i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti nella zona di Varano, a Gragnano, dove vive Bobbio: dai fotogrammi acquisiti e visionati dalla scientifica, sono pochi i dettagli veramente utili a scoprire chi sia il mittente del messaggio minatorio al primo cittadino stabiese. Al momento si cerca un legame tra l’episodio dei bossoli a salve e gli altri due denunciati pochi giorni fa da Bobbio, bersaglio di telefonate notturne “mute” e destinatario di un mazzo di crisantemi ritrovato nelle scale, vicino alla porta del suo appartamento. Ancora, in occasione dei “fucaracchi” dell’Immacolata, nei pressi di Palazzo Farnese, sono comparse le scritte “le armi stanno arrivando” e “le bombe stanno arrivando” su un vecchio manifesto elettorale che ritraeva il primo cittadino allora candidato sindaco per il centrodestra.
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