Ventinove miliardi di euro: tanto è costato negli ultimi dieci anni il sistema penitenziario italiano. Lo rende noto il Centro studi di Ristretti Orizzonti, nel denunciare il peso del costo del personale sul totale della spesa: da solo assorbe quasi l’80%. Le stime - calcolate elaborando i dati ufficiali del Dap - parlano di 28 miliardi di euro spesi in un decennio per la gestione delle carceri, ai quali vanno aggiunti gli stanziamenti per il “Piano straordinario di edilizia penitenziaria”, che finora ammonta a circa 600 milioni di euro, e la spesa per l’assistenza sanitaria ai detenuti (dal 2008 a carico del ministero della Salute per un importo medio annuo di 90 milioni). L’anno in cui la spesa del sistema carcere è stata maggiore risulta il 2007, con un totale di 3 miliardi e 95.500 milioni euro, mentre il 2010, per effetto dei tagli imposti, ha superato di poco i 2 miliardi e 770 milioni.
Entrando nel merito delle voci di spesa nel decennio emerge che, se il 79,2% dei costi serve a coprire i costi del personale, il 13% è utilizzato per il mantenimento dei detenuti, cioè per fornitura di corredo, vitto, cure sanitarie, istruzione, assistenza sociale. Un altro 4,4% è destinato alla manutenzione delle carceri e, infine, il 3,4% è andato a coprire spese necessarie, quali fornitura di energia elettrica, acqua e altri servizi di base.
Guardando allo storico, Ristretti Orizzonti fa osservare che la mannaia dei tagli dal 2007 non si è abbattuta equamente sul sistema: “L’incidenza del costo relativo al personale è aumentata di ben 5 punti percentuali (dal 79,3% del 2007 all’84,3% del 2010) – si legge nel report –. Se al personale sono stati tolti 119 milioni e 225 mila euro (circa il 5% rispetto al 2007), le spese di mantenimento dei detenuti, di manutenzione e funzionamento delle carceri hanno subito una decurtazione di 205 milioni e 775 mila euro, pari al 31,2%”. Il centro studi denuncia anche la carenza di fondi destinati alla rieducazione, la cui spesa è definita “irrisoria”: la voce “trattamento della personalità ed assistenza psicologica” ha un budget di 2,6 euro al mese, “pari a 8 centesimi al giorno”. Di poco maggiore il costo per le “attività scolastiche, culturali, ricreative, sportive”: 3,5 euro al mese, “cioè 11 centesimi al giorno per ogni detenuto” riferisce Ristretti.
Resta un altro paradosso: a fronte di un maggior numero di detenuti, cala il costo medio giornaliero per ognuno di essi: “Mentre il sovraffollamento ha raggiunto livelli mai visti - si spiega ancora nel report -, la spesa media giornaliera pro capite nel 2010 è scesa a 113 euro dai 198,4 del 2007”. Nel dettaglio, 95,3 euro servono per pagare il personale, 7,36 per il cibo, l’igiene, l’assistenza e l’istruzione dei detenuti, 5,6 per la manutenzione, 4,74 per il funzionamento delle carceri. “Ogni detenuto ha a disposizione beni e servizi per un ammontare di 13 euro al giorno”.
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