Truffavano denaro pubblico sottoforma di contributi per iniziative mai realizzate. E la somma intascata aveva ormai raggiunto la considerevole cifra di 73mila euro. Questo il giro d’affari di quattro persone di Sant’Antonio Abate, che, grazie a dei contributi comunali, erano riuscite a realizzare un sostanzioso interesse. I carabinieri di Castellammare di Stabia, su mandato della Procura di Torre Annunziata, hanno provveduto a notificare quattro avvisi di garanzia e contestuale conclusione delle indagini nei loro confronti. Le persone coinvolte sono: Ciro D’Antuono, classe 1959, Maria Rosaria Romano, classe 1967, Luigi D’Antuono, classe 1966 e Mario Coppola, classe 1961, tutti residenti nel comune di Sant’Antonio Abate. I quattro indagati sono ritenuti responsabili in concorso tra di loro del reato di malversazione ai danni dello Stato in quanto, con diverse condotte, avrebbero destinato somme di denaro stanziate per scopi istituzionali, nell’ambito della Pro Loco del comune abatese, verso interessi di natura privata, per un ammontare complessivo di circa 73 mila euro. Le operazioni non sono però sfuggite all’attenzione delle forze dell’ordine. Utili sono state le attività investigative coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, diretti dal procuratore Diego Marmo, che si sono sviluppate mediante un’incessante attività info investigativa la quale ha permesso di delineare un chiaro quadro probatorio che si è, poi, concretizzato nei provvedimenti notificati agli indagati.
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