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martedì 1 novembre 2011

Quando lavoratori e studenti si incontrano... MAGNAMMECE O' PADRONE!

MARTEDÌ 8 NOVEBRE - ORE 17
AULA MATTEO RIPA- PALAZZO GIUSSO
UNIVERSITA' ORIENTALE (largo san giovanni maggiore pignatelli)


gli studenti incontrano e discutono con i lavoratori di: 
Alenia, ANM, Ansaldo Breda, Città della Scienza, ex-Ergom (Magneti Marelli), Eutelia, Fiat Pomigliano, Ixfin, Irisbus, Lear, Museo Madre, Napoletana Gas, Coord. Precari Scuola, SEPSA, Telecom
a seguire

 
CENA SOCIALE  per la cassa di resistenza dell'IRISBUS e musica popolare

Lo possiamo dire: siamo in guerra! In questi giorni l'Italia ha ricevuto un vero e proprio ultimatum dall'Unione Europea, e il Governo ha risposto promettendo un massacro sociale, politiche di austerity, con innalzamento dell'età pensionabile, attacco ai diritti, diminuzione dei salari… L'unica via rimasta sembra essere l'emigrazione!
È giunto il momento di reagire! Dobbiamo avviare una forte mobilitazione che spinga chi ci comanda a ritirare le misure che ha previsto. Ma per farlo dobbiamo iniziare a incontrarci ed a mettere in comunicazione le lotte: in questi anni gli studenti sono scesi in piazza in migliaia, anche in maniera decisa, ma non hanno ottenuto il blocco della riforma Gelmini, anche perché non sono riusciti a coinvolgere tutta la società ed a far capire l'importanza della loro battaglia per un'istruzione pubblica e di massa. D’altro canto, le vertenze dei lavoratori sono rimaste chiuse nel perimetro delle diverse aziende. Se però i percorsi di lotta si intrecciassero, forse potremmo riuscire, a partire da Napoli, a invertire la rotta della frammentazione e delle sconfitte…

È una guerra che non abbiamo voluto noi, ma che ora dobbiamo combattere! Per questo diciamo:

- No alla retorica dello “scontro generazionale”: a chi vuole farci credere che i problemi dei giovani siano causati dai “privilegi” dei più grandi. Dobbiamo lottare insieme per difendere diritti acquisiti con le lotte e renderli patrimonio comune!
- No alle privatizzazioni! Da un lato si svende il patrimonio pubblico e dall’altro si sfrutta il calderone “crisi” per aprire aziende e servizi pubblici ai capitali privati.
- No ai licenziamenti! È assurdo che oggi chi ha un lavoro si ammazza di fatica e chi non ce l'ha si uccide per la disperazione! Lavoriamo meno, lavoriamo tutti!
- No al Piano Marchionne, modello perverso delle relazioni industriali, modello si sfruttamento schiavistico che tutti i padroni vogliono adottare.
- Sì all’aumento dei salari, alla fine dei contratti “atipici”, al trasporto pubblico, a servizi sociali funzionanti, al diritto all’istruzione, a piani per gli alloggi popolari...

Non siamo noi a dover fare ancora sacrifici! Iniziamo un percorso di lotta comune, per evitare la distruzione del paese e del nostro futuro, per iniziare a far pagare chi non ha mai pagato, per far rispettare i diritti dei lavoratori e attaccare invece i privilegi dei ricchi e dei padroni!




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