Un poliziotto scaltro ed astuto, uno dei migliori secondo il PM anti camorra Raffaele Cantone. Eppure, dal racconto del boss pentito Salvatore Lo Russo emerge un quadro assolutamente trasversale della figura del capo della Squadra Mobile Vittorio Pisani. All'indomani del blitz contro la rete di usura e camorra che aveva in mano i ristoranti della Napoli bene, sui giornali vengono pubblicati i verbali in cui il potente capo clan di Miano parla ai pm del capo della Mobile. Il poliziotto che arrestò il boss dei Casalesi Antonio Iovine, secondo Lo Russo metteva al corrente il clan della periferia nord di tutto quello che riguardava “indagini ed agguati” nei confronti del suo sodalizio criminale. Pisani secondo il collaboratore di giustizia sarebbe più pericoloso di centinaia di camorristi messi assieme, ma ad inchiodare il Capo della Mobile ci sono le intercettazioni telefoniche dalle quali è emerso che Pisani avrebbe avuto cinquecentomila euro per l’acquisto di una casa dal suo amico Marco Iorio, l’imprenditore che avrebbe riciclato i soldi della camorra nei ristoranti del Lungomare. Accuse inquietanti, che lasciano provocano un vero e proprio terremoto negli uffici della Questura di via Medina: mentre il ministro Maroni e il capo della Polizia Manganelli esprimono piena fiducia in Pisani, a capo della Squadra Mobile arriva Andrea Curtale, 43enne di Anzio già vice di Pisani durante l’arresto di Iovine e promosso nel gennaio scorso primo dirigente del commissariato di Castellammare di Stabia.
Nessun commento:
Posta un commento