Fincantieri, forse si riparte con le navi per smaltire rifiuti CRISI. Convegno sul futuro del gruppo. Presentati i progetti per la ripresa (risolverebbero anche il caso "munnezza" di Napoli). Continuano le proteste a Palermo.
¦ Anche l`immondizia di Napoli potrebbe diventare una risorsa per ridare impulso all`attività di Fincantieri.
L`idea è stata rilanciata ieri a Roma nel corso di un convegno organizzato dalla Fiom per discutere di cantieristica navale e futuro di Fincantieri. Tra le proposte messe sul tappeto ci sarebbe appunto quella della costruzione di due grosse unità navali che dovrebbero fungere da inceneritori mobili da collocare in mare aperto, di fronte alle coste di Napoli, e che avrebbero un basso impatto ambientale. «Una proposta questa - ha tenuto a precisare un delegato dello stabilimento Fincantieri di Catellammare di Stabia - che vedrebbe unire gli sforzi di governo, Regione e Comune di Napoli.
Mi fa piacere che in questa sede sia stata rilanciata questa idea che potrebbe ridare speranza al nostro stabilimento dove da un paio di anni i 600 dipendenti sono tutti in cassa integrazione».
E proprio le difficoltà in cui versano attualmente gli stabilimenti Fincantieri non potevano non fare capolino nell`ambito della discussione.
Ieri infatti a Palermo per il sesto giorno è continuata la protesta davanti ai cancelli dello stabilimento dove è in corso un presidio di operai. «Lo sciopero - ha annunciato Francesco Foti della Fiom - andrà avanti fino a quando non avremo un incontro con l`amministratore delegato». E proprio ieri, il citato capo operativo di Fincantieri, Giuseppe Bono, parlando in audizione in commissione Difesa, ha sottolineato la crisi gravissima del comparto cantieristico e ha rivolto «un appello accorato che almeno a breve vengano finanziate altre due Fremm, (Fregate multiruolo costruite da Italia e Francia, ndr), per garantire la continuità del programma».
Tra l`altro, lunedì il Riformista era intervenuto su questo tema, rilevando i preoccupanti tentennamenti del governo nello stanziamento di questi fondi per il programma Fremm. Rivolgendosi poi ai lavoratori palermitani Bono ha detto: «Se si pensa che i problemi si risolvano con le proteste è un modo legittimo, ma i problemi si risolvono lavorando e avendo fiducia che poi i periodi di crisi passano».
Per affrontare la crisi e per dare un contributo costruttivo il convegno organizzato dalla Fiom ha voluto mettere insieme una serie di esperti. Dopo l`intervento di apertura di Alessandro Pagano, coordinatore nazionale Fiom Cantieristica navale, che ha esposto il preoccupante quadro generale, si sono susseguiti infatti interventi che hanno messo sul tappeto possibili opzioni di sviluppo. E così, per esempio, oltre alla citata idea delle navi inceneritore, Sergio Bomben, dell`Associazione Atena, ha sottolineato i possibili benefici delle demolizioni navali controllate, un`attività che in molti paesi rappresenta già un`importante realtà soprattutto per il recupero dell`acciaio.
Alex Sorokin, del Centro Studi «Sì alle energie rinnovabili» ha parlato delle prospettive dell`energia eolica e degli impianti offshore galleggianti, che potrebbero essere realizzati proprio dai cantieri navali.
É stato poi rilanciato il tema delle autostrade del mare, che secondo Giuliano Gallanti, presidente dell`Autorità portuale di Livorno, sono in una fase di forte espansione. E ancora Heino Bade del sindacato europeo Fem, che ha sottolineato come sul tema dei cantieri navali serva una visione di tipo comunitario.
Tutti interventi che hanno messo in rilievo la necessità per la cantieri stica navale di una regia che solo un governo nazionale può avere.
Una condizione che però attualmente sembra mancare all`Italia come ha rilevato in chiusura dei lavori il segretario della Fiom Maurizio Landini con riferimento particolare a Fincantieri: «Siamo in grave ritardo, e da quando è stato ritirato il piano industriale dell`azienda non c`è traccia di discussione mentre servirebbe un tavolo nazionale con il governo per definire rapidamente una nuova strategia». Solo così ha aggiunto Landini si potrà guardare con efficacia alle opportunità offerte da settori come «le autostrade del mare, le energie rinnovabili, l`offshore e la demolizione di navi».
Nessun commento:
Posta un commento