L'Italia punta ad ottenere il rimpatrio di cento tunisini al giorno. È quanto ha detto, secondo indiscrezioni, il premier Silvio Berlusconi, nella riunione della cabina di regia convocata a Palazzo Chigi sull'emergenza a Lampedusa. La proposta alla Tunisia sui rimpatri, ha spiegato il presidente del Consiglio, prevedrebbe un supporto economico dell'Italia per il reinserimento dei migranti nel proprio Paese con costi definiti "sostenibili".
FERMI I TRASFERIMENTI- A Lampedusa anche stamattina il vento di ponente, che spira a 20 nodi, impedisce alle navi di attraccare. Restano così sospesi i trasferimenti dei migranti, già bloccati da mezzogiorno di ieri sempre a causa del mare grosso che impedisce l’attracco dei traghetti nei moli di Cala Pisana e del porto commerciale.
Stamattina nell’isola è arrivata anche la "Suprema" della Grandi Navi Veloci in grado di trasportare oltre 2.000 persone, e che si aggiunge alle altre tre in attesa alla fonda: sono la "Clodia", la "San Marco" della marina militare, la «Watling street»; mentre la "Excelsior" e la "Catania" erano partite ieri alla volta di Taranto portando via 2.316 persone. Una delle sei navi che avrebbe dovuto trasferire i migranti da Lampedusa, quella della compagnia T-link ha rinunciato e in mattinata è ripartita dall’isola. Non si conoscono ancora le ragioni che hanno indotto la compagnia a prendere questa decisione. Intanto, a causa del vento di ponente, che spira a 20 nodi, le navi non possono attraccare nei moli e perciò tutti i trasferimenti sono ancora sospesi.
SULL'ISOLA ANCORA 4MILA CLANDESTINI- Nell’isola, che ieri ha visto la protesta degli extracomunitari, tornati in strada per chiedere di partire subito, restano 3.931 migranti. Intanto, dall’una della notte di mercoledì non si registrano altri sbarchi ne avvistamenti. Secondo le previsioni meteo il vento potrebbe calare in serata e questo consentirebbe la ripresa dei trasferimenti.ARRIVATI A MANDURIA 1716 IMMIGRATI- Intanto è attraccata alla banchina di Chiapparo nel porto di Taranto, un’ora circa in ritardo rispetto all’orario previsto, la nave Excelsior della Compagnia Grandi Navi Veloci proveniente da Lampedusa con a bordo 1.716 immigrati destinati al campo di Manduria. Il ritardo è stato determinato dal forte vento che ha rallentato la traversata. Ad attendere gli immigrati ci sono 26 pullman e uno schieramento di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.
PROFUGHI, TRENO CON 38 IMMIGRATI ARRIVATO IN CENTRALE- Un treno con a bordo 38 immigrati, presumibilmente nordafricani, è arrivato intorno alle 9.30 in stazione Centrale. Gli stranieri, partiti ieri sera da Bari, sono stati bloccati dalla polizia che sta procedendo alle pratiche di identificazione. La procedura proseguirà presso l'ufficio immigrazione di via Cagni dove gli immigrati saranno trasportati con dei pullman.
LE RESISTENZE DELLE REGIONI - La proposta di Roma a Tunisi sui rimpatri prevedrebbe un supporto economico dell'Italia per il reinserimento dei migranti nel proprio Paese con costi definiti «sostenibili» e una offerta di cento milioni di euro di aiuti per bloccare gli arrivi. L'esecutivo ha individuato poi un sito per accogliere migranti in ogni Regione. All'amministrazione dell'ente locale resterebbe la possibilità di indicarne uno alternativo dove allestire le tendopoli. Per i centri di accoglienza dei nordafricani, sia profughi che clandestini, saranno pronte in 48 ore settemila tende. Ma la precisazione di Berlusconi, che parla di «soluzione transitoria», non tranquillizza le Regioni. Anzi, proprio a causa delle resistenze dei governatori, la riunione a Palazzo Chigi si è conclusa quasi con un nulla di fatto. «Sulla questione delle tendopoli non c'è l'accordo delle Regioni e degli enti locali» ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, sottolineando che le «tendopoli non sono gestibili» e ricordando che l'accordo siglato con il governo «aveva come oggetto, sulla base di una richiesta del governo, solo i profughi». Lasciando Palazzo Chigi, l'assesore siciliano Gaetano Armao ha spiegato anche che i governatori hanno presentato una controproposta al governo, respingendo il "modello tendopoli" e chiedendo invece una «accoglienza morbida» dei migranti, distribuiti sul territorio, e non attraverso le tendopoli che porrebbero problemi legati alla stagione calda imminente e alla gestione della sicurezza.
"NESSUNO DI NOI VUOLE LE TENDOPOLI" - In aperta polemica con il ministro Roberto Maroni, che ha accusato di «evidente malafede», il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha ritirato la sua disponibilità a mettere a disposizione il sito Arena rock per l'emergenza immigrazione, dove decine di tende però sono state già montate. «Nessuno di noi vuole le tendopoli» ha detto la governatrice del Lazio, Renata Polverini. Le fa eco il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, secondo il quale il «modello Manduria» è sbagliato. «È necessario evitare la concentrazione degli immigrati in pochi luoghi come ad esempio nelle tendopoli che rischiano di diventare luoghi ingestibili e di paura sul territorio» ha spiegato Vendola. In ogni caso toccherà aspettare l'esito della visita a Tunisi del premier, in programma lunedì. «Berlusconi si è riservato di darci risposte martedì della prossima settimana» ha detto Errani.
PERMESSI DI SOGGIORNO TEMPORANEI - Su un accordo con la Tunisia, il Cavaliere è comunque ottimista. «È nell'interesse di Tunisi - ha detto Berlusconi - fermare le giovani generazioni a lavorare nel loro territorio e saranno allettati dal Piano Marshall che abbiamo in mente e che prevede un intervento massiccio dell'Europa non solo per la Tunisia ma per tutti i paesi dell'area». «Lunedì si tratterà di convincere, e se serve costringere, la Tunisia a tener fede agli impegni presi» ha aggiunto Maroni. Il titolare del Viminale ha anche annunciato che allo studio c'è la concessione di permessi di soggiorno temporanei ai migranti che vogliono ricongiungersi con familiari in altri Paesi. «Se volete - ha spiegato Maroni rivolgendosi direttamente ai cronisti presenti a Palazzo Chigi - è anche uno strumento di pressione per fare capire all'Europa che, di fronte al diniego di collaborazione, noi intendiamo attuare i principi di solidarietà europea e chi vuole andare in Francia non può essere costretto a rimanere».
EGOISMI IN UE - Sul ruolo dell'Ue è tornato anche il premier, denunciando «un egoismo generalizzato molto negativo» da parte dei capi di Stato europei in relazione proprio all'emergenza migranti. Il problema, è in sostanza la posizione del Cavaliere, non può gravare solo sul nostro Paese. «Insistiamo sull'intervento dell'Ue» ha ripetuto Berlusconi. Dal canto suo, la commissaria Ue agli affari interni ha ammonito la Francia sui respingimenti alle sue frontiere. Secondo Cecilia Malmstrom, Parigi non può agire in questo modo in quanto i confini nello spazio di libera circolazione di Schenghen non esistono più.
FUGHE DALLE TENDOPOLI - Nella tendopoli di Manduria i profughi saranno identificati e solo successivamente potrebbero essere trasferiti in un altro campo di accoglienza che è stato allestito a Palazzo San Gervasio in provincia di Potenza. ma la folla è incontenibile e dalla tendopoli si stanno registrando fughe in massa. Passano attraverso un varco che si trova all'altezza del cancello della piccola recinzione, alta non più di due metri. Il varco è stato fatto nelle scorse ore dai vigili del fuoco che stanno compiendo lavori nell'area. Gli immigrati lo hanno scoperto e lo stanno utilizzando per fuggire: si nascondono per alcuni minuti in vecchi ruderi diroccati di ex dormitori di quello che era un aeroporto militare e che ora ospita la tendopoli e poi vanno via nelle campagne dopo aver attraversato la strada provinciale che collega Manduria con Oria. Sull'emergenza a Lampedusa, interviene nel frattempo Amnesty International Italia: «è una crisi creata dal governo italiano e che poteva essere evitata» ha detto la dirigente Giusy D'Alconzo, mentre l'allarme di Medici senza Frontiere è sulle condizioni degli immigrati presenti sull'isola. «Sono ben al di sotto degli standard umanitari» denuncia l'organizzazione parlando di «condizioni igienico-sanitarie peggiori dei campi rifugiati».
TENSIONE - Grande ressa e momenti di tensione dinanzi al cancello d'ingresso della tendopoli di Manduria. All'arrivo delle delegazioni guidate dall'ex ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi e del presidente del consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, gli immigrati si sono affacciati alla rete di protezione scandendo la parola libertà. Al cancello d'ingresso sono stati appesi alcuni striscioni uno dei quali con la scritta «Vogliamo le vostre promesse». La delegazione guidata da Ronchi è entrata nel campo mentre è ancora in attesa all'esterno quella di Introna.
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