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lunedì 7 marzo 2011

Terme, "il gesto di benedizione rivoltoci dal sindaco non mostra rispetto per i Lavoratori"


E' rottura definitiva tra le sigle sindacali delle Terme di Stabia. CGIL, UIL e UGL, attraverso un comunicato stampa unitario, hanno dichiarato la loro "ferma intenzione di partecipare ai tavoli di contrattazione separatamente dalla C.I.S.L aziendale".
Una decisione giunta dopo "la posizione che sta assumendo la Cisl, che - scrivono le altre sigle sindacali - proprio non riusciamo a comprendere, che sfugge ad ogni possibile giustificazione logica".
"Ci risulta dalle pagine dei giornali - si legge nel comunicato stampa - che abbia preso le distanze dalle scriventi OO.SS per delle motivazioni non ben precisate o perlomeno da noi non percepite. Elogia l'operato dell'attuale c.d.a su una base di un fantomatico piano di rilancio di cui nessuno ha mai visto uno stralcio di indirizzo. E per finire, ci spiegano (stabia channel 24/02/2011) che "non si può fare termalismo, non si può fare azienda se il costo del personale è quasi quanto gli introiti dell'Azienda". Come per dire: licenziateci, siamo troppi! Questa linea sindacale espressa dalla C.I.S.L. aziendale non può essere condivisa, la pazienza ha un limite e purtroppo questa limite è stato raggiunto".
Ma il messaggio che questa mattina Cgil, Uil e Ugl hanno lanciato è anche un altro. "Bisogna comprendere, valutare e ponderare bene ogni atto, ogni dichiarazione, ogni azione! Questo è il monito che ci siamo posti come lite-motive in questa delicatissima vicenda che riguarda le sorti di 250 famiglie che vivono di Terme di Stabia. Comprendiamo la buona fede del Presidente dott Catello Dello Ioio, nell'impegno per risolvere i problemi economici dell'azienda (anche se con scarsi risultati). Riusciamo a comprendere le promesse venute meno e lo stile comunicativo della serie "la colpa è di quelli che c'erano prima", ma non riusciamo a tollerare l'espressione dei comunicati del signor sindaco dai quali si può solo comprendere una negazione sistematica e probabilmente culturale dello stato di disperazione che attanaglia i Lavoratori delle Tenne di Stabia sotto di 5 stipendi. Protestare per questi motivi non pensiamo sia immorale. Bona causa nullum iudicem verebitur!II sindaco è evidentemente ossessionato dai comunisti, che immagina nascosti dietro ogni angolo, ma se protestare per il proprio stipendio significa essere comunisti, noi siamo comunisti".

In riferimento, quindi, all'ennesimo corteo di protesta organizzato sabato mattino, Cgil, Uil e Ugl "ringraziano per la presenza i consiglieri comunali presenti, che nonostante la pioggia incessante sono scesi in piazza per difendere i diritti dei Lavoratori. Noi pensiamo che anche quando non si condividono le idee bisogna rispettarle. Ed il gesto di " benedizione" rivoltoci dal sindaco sicuramente non mostra rispetto per i Lavoratori".

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