FOTO DI STABIA

venerdì 11 marzo 2011

Polveriera Castellammare "Salvate subito Fincantieri" Annunciata mobilitazione per il 25 marzo. Gli armatori: "Aspettiamo la riconversione".

Il dramma Fincantieri e la marginalità del porto che potrebbe aspirare al circuito delle crociere ma non è attrezzato per farlo. E poi ancora la crisi delle Terme e dell'ex Avis e i futuro della Metalfer legato al possibile insediamento di un industriale sardo che costruisce barche nel polo nautico di Torre Annunziata.
L'immagine è logora e sa di retorica, ma Castellammare è davvero una polveriera, anche se il sindaco Luigi Bobbio storce il muso quando glielo dicono: "Questa parola non mi piace, ma la situazione richiede la massima allerta". E, detto fatto, ha reagito alla sua maniera rendendo pubblica una ennesima clamorosa ordinanza con la quale si vieta a chi protesta di avvicinarsi a più di dieci metri da Palazzo Farnese, sede del Comune. Una sorta di "no work zone", che ha avuto il potere di far arrabbiare tutti. La reazione dei cittadini, infatti, è stata immediata: un sit-in sotto il Palazzo e l'esposizione di un lenzuolo sul quale era scritto: "Signor sindaco, scusi il disturbo".
In queste condizioni di umore la città si prepara all'incontro tra l'assessore regionale alle Attività produttive, Vetrella, il sindaco, la giunta e i consiglieri comunali. I seicento operai della Fincantieri che si intravedono, con le braccia ciondoloni, al di là dei cancelli della storica fabbrica non si accontentano più delle promesse.
Da qui alla fine dell'anno il ministero dell'Industria ha garantito - ma non c'è ancora nero su bianco - l'assegnazione di una commessa per la costruzione di due "pattugliatori" che al più impegnerà la metà della forza lavoro del cantiere. Dopo più niente. A Marghera, invece, i loro compagni, afflitti dagli stessi problemi, sono stati trattati in ben altro modo: proprio in questi giorni l'ad di Fincantieri, Bono, si è impegnato con il presidente della Regione Veneta, Zaia, a assicurare lavoro e stabilità al cantiere.
Michele Gravano, segretario regionale della Cgil, dopo aver letto l'accordo di Marghera è andato su tutte le furie: "Vista l'inadeguatezza del sindaco Bobbio - dice - Caldoro e Vetrella cosa aspettano a convocare Bono e a mettere sul tavolo l'ammodernamento del cantiere e la realizzazione del bacino di carenaggio? Se non ci muoviamo la Fincantieri scomparirà con l'avallo della maggioranza regionale e dell'opposizione".
E allora tutti in piazza. Per battere l'inerzia, infatti, le centrali sindacali hanno deciso una mobilitazione per il 25 marzo che si concluderà con una protesta sotto gli uffici della Regione. L'assessore Vetrella, però, non vuole sentir parlare di stallo istituzionale e respinge ogni rilievo: "Ho appena scritto una lettera a Bono (come reazione al patto di Marghera, però) e faremo tutto quello che compete alla Regione per superare i ritardi di questi anni. Castellammare è una priorità di questa giunta e domani cominceremo a dimostrarlo".
Per il bacino di carenaggio, che è il punto nodale di tutti i discorsi, si prevede una soluzione, al solito tortuosa: non lo fa la Fincantieri, non lo fa la Regione, ma potrebbe subentrare l'Autorità portuale che si muoverebbe d'intesa con Santa Lucia.
Tutto è in alto mare, non c'è uno straccio di decisione. "Veder morire la Fincantieri", dice il comandante Giuseppe Bottiglieri alla guida di una delle più importanti Shipping Company del mondo, mi fa davvero male. Nel '99 abbiamo varato lì due nostre navi, la "Giuseppe Bottiglieri" e la "Grazia Bottiglieri", entrambe da 75 mila tonnellate, ma da anni, ormai, il cantiere è fuori mercato e non può competere con i colossi cinesi e coreani, anche se conserva un indiscusso primato di design e di creatività. Qualcuno storce il muso perché noi costruiamo le nostre navi nel lontano Oriente ma le logiche industriali impongono che si faccia così".
Gli armatori del Golfo di Napoli, che insieme tengono una larga fetta di mercato, non potrebbero dare una mano a Castellammare? "Potremmo, ma solo a patto che riconverta e conquisti nuove specializzazioni. Penso al settore delle riparazioni e a un bacino di carenaggio a misura per costruire pezzi di navi come avviene nell'industria aeronautica. Palermo si è salvata con le riparazioni, noi andiamo a Lisbona e in Spagna. Perché a Castellammare nulla si muove?".  

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