"Più tasse e mal distribuite". È l'effetto che la Cgil teme del Federalismo. "E ad essere colpiti saranno, ancora una volta, i lavoratori dipendenti dei circa 3.500 comuni che dovranno, soffocati dai tagli, aumentare le addizionali Irpef come previsto dal federalismo municipale". Così, secondo il sindacato di Corso Italia, ad essere penalizzati maggiormente saranno proprio i comuni dove le addizionali Irpef sono oggi zero, e ci sono quindi i margini più ampi di aumento. Il record di aumenti - ipotizza la Cgil - potrebbe toccare a Milano con, nel 2012 rispetto al 2010, un aumento medio di 122 euro per lavoratori dipendenti e pensionati. 86 euro a Venezia, 80 a Bologna, 78 a Catania, 69 a Genova... e via così fino ai 27 euro di Torino, 26 a Firenze, 24 a Napoli, Bari e Verona, 3 euro a Palermo. In tutto, stima la Cgil, è "in vista un aumento delle tasse per 16 milioni di cittadini". I calcoli sono del dipartimento politiche economiche della Cgil, ed emergono da un approfondimento "verso lo sciopero generale del 6 maggio". Il meccanismo fa riferimento alla possibilità di aumentare le addizionali Irpef, dello 0,2% l'anno, concessa ai soli comuni che non hanno sforato il tetto dello 0,4%. Così, per esempio, non ci sono spazi per un aumento a Roma dove le addizionali comunali (225 euro, calcola la Cgil) sono già oltre questa soglia. Per gli esperti fiscali del sindacato questo scenario si tradurrà nei fatti "in un ovvio consolidamento delle addizionali comunali in ogni comune d'Italia se nza nessuna prospettiva di risparmio fiscale per i cittadini e, soprattutto, in modo del tutto disparato e diseguale". Perchè "tra aumenti e mancate riduzioni, si tratta di una misura che interessa tutti i comuni» che dopo «i tagli realizzati dal governo, anche con l'ultima manovra estiva, si avvarranno di questa facoltà per recuperare almeno parte di queste minori entrate». Per la Cgil «i comuni che probabilmente aumenteranno le addizionali sono circa 3.500" e "la possibilita' di aumenti coinvolge tutte le regioni, soprattutto quelle a Statuto speciale, a partire da Trentino Alto Adige (con 327 comuni coinvolti) e Sardegna (297 comuni), mentre tra quelle a statuto ordinario, i picchi si registrano in Lombardia (804 comuni), Piemonte (514 comuni) e Campania (194 comuni)". "Le tasse graveranno principalmente sui redditi fissi, cioe' su redditi da lavoro dipendente e da pensione: a pagare saranno quindi ancora una volta sempre gli stessi", commenta il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi
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