L’allenatore del Foggia, in conferenza stampa, ha parlato della sfida contro le Vespe dell’ex Piero Braglia ma, soprattutto, ha sottolineato un aspetto decisamente singolare: “La Juve Stabia è una squadra fisica, molto cattiva e Tomi ne sa qualcosa (il calciatore si infortunò nella gara di coppa Italia dopo l’intervento di Dicuonzo, ndr). Loro si basano molto sulla forza fisica visto che gli viene permesso...”. Una dichiarazione buttata lì dal boemo che già al termine della partita di coppa Italia accusò la squadra di Braglia di atteggiamenti provocatori in campo. La Juve Stabia, insomma, inizia ad essere temuta da tutti e la fisicità dei calciatori delle Vespe l’hanno fatto notare in tanti. Guido Ugolotti, tecnico del Siracusa, dopo la gara del De Simone disse: “La Juve Stabia si è arroccata cercando di far trascorrere i minuti senza farci giocare”. Tesi confermata anche da Spinelli, l’autore del gol dell’1-1 degli aretusei nella sfida di Siracusa. “Non era facile affrontare una squadra fisica come la Juve Stabia”. Per la Juve Stabia calza a pennello il detto: “Prima non prenderle”. Sì, perchè, analizzando la classifica del girone B evince un dato significativo: le Vespe hanno la seconda difesa del campionato con 21 reti al passivo. Meglio hanno fatto Nocerina e Atletico Roma con 19 gol incassati dopo 22 giornate. Già, proprio quella difesa tanto bistrattata ad inizio stagione che si lasciava infilare facilmente da tutti e che era diventata il cruccio di Piero Braglia. La crescita della Juve Stabia sta soprattutto nella ritrovata solidità del reparto arretrato che dopo l’arrivo di Molinari e Scognamiglio si è riscoperta granitica e anche quando sono mancati Maury e Molinari il reparto non ha sbandato trovando in Mezavilla un jolly importante. La Juve Stabia è una squadra a cui è difficile fare gol e se ne stanno accorgendo tutti. Domenica, dopo la partita col Pisa, Raimondi, difensore argentino ha sottolineato: “Conosco bene le squadre di Braglia e so che è difficile fargli gol”. E se lo dice lui che è stato allenato dal tecnico delle Vespe c’è solo da crederci. La realtà è diversa. Braglia è un allenatore che cura i minimi dettagli in allenamento. Uno di quelli che vede e rivede gli avversari in televisione cercando di carpire i punti deboli e quelli di forza. E in vista della sfida di Foggia Braglia trascorrerà questa settimana incollato al televisore riguardando i dvd della squadra di Zeman, uno che cura molto ed esalta la fase offensiva ma che lascia a desiderare in quella difensiva e lo testimoniano i numeri dei rossoneri: miglior attacco con 45 gol ma peggior difesa con 43 reti al passivo. La lezione dell’andata, tra l’altro, è servita alla Juve Stabia che perse una gara rocambolesca beccando gol nelle uniche due volte in cui il Foggia mise fuori la testa dalla propria metà campo.
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