Alle ultime amministrative 45 violazioni, tutte al Centro
e al Sud. Pisanu: «Ma il fenomeno è di certo più ampio»
Giuseppe Pisanu, presidente dell'Antimafia |
«RAPPORTI INABISSATI» - I 45 episodi citati sarebbero tuttavia solo la punta dell'iceberg di un fenomeno molto più articolato. Pisanu ha parlato di «notevole sproporzione» tra il numero delle violazioni e la dimensione del rapporto mafia-politica «che riusciamo a percepire attraverso l'esperienza della nostra Commissione e le stesse cronache quotidiane». «E allora - ha sottolineato - dinnanzi alle pur significative 45 violazioni del Codice antimafia, forse possiamo dire che esse non costituiscono un buon indicatore di mafiosità; e conoscendo tante altre cose, possiamo aggiungere che se si sono inabissate le cosche si sono anche inabissate le loro relazioni con i mondi della politica e degli affari». «In questi abissi non certo inesplorabili - ha commentato il presidente dell'Antimafia - possiamo e dobbiamo entrare se davvero vogliamo colpire in profondità il crimine organizzato».
«IL CODICE DIVENTI LEGGE» - Pisanu ha anche ipotizzato che il «codice di autoregolamentazione» possa diventare una vera e propria legge affinché abbia anche una funzione di prevenzione. In particolare, secondo il presidente dell'Antimafia, dovrà essere affrontato il nodo dello «scambio elettorale politico-mafioso. In questa ottica - ha spiegato - potremo anche esaminare la possibilità di stabilizzarlo attraverso una proposta di legge che, ovviamente, dovrebbe risolvere i delicati problemi di costituzionalità che si pongono in ordine al diritto di voto o, più precisamente, all'esercizio dell'elettorato attivo e passivo».
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