Finalmente dopo svariati tentativi, presso la sala messa a disposizione dall'associazione "Oiermo",stasera nasce un coordinamento tra più lavoratori, e al contempo più realtà produttive del territorio stabiese. Questa aggregazione di più illustre menti del mondo del lavoro si è presa l'onere di sensibilizzare di più l'opinione pubblica, perché in questo momento buio della nostra città, si necessita maggiormente comunicazione è confronto tra le varie realtà produttive e a ragione di questo di far capire all'intera città che lo stesso mondo tiene bisogno di essa. A questo primo incontro ufficiale hanno partecipato le varie rappresentanze sindacali delle Rsu e Rsa di fabbriche come Fincantieri, Terme di Stabia, Meridibbuloni, AVIS e i loro indotti, e come prima cosa si è concordato che lunedì sera si rincontreranno nella stessa sede i vari rappresentanti, per fare un regolamento e di concordare le varie iniziative. Il documento approvato:
La crisi economica industriale dell'area stabiese
La crisi economica e sociale che investe, da più tempo, il territorio Stabiese diventa sempre più grave e strutturale e si accompagna parallelamente al degrado del territorio. Le vertenze e alcuni degli accordi realizzati, soprattutto sulle emergenze industriali, non hanno ricevuto risposte efficaci capaci di invertire le tendenze all'impoverimento produttivo. Anzi nuovi punti di crisi si sono aperti. La condizione di rottura sociale e democratica cui si è giunti richiede un piano di interventi che connetta fortemente le soluzioni per l'emergenza ai temi di uno sviluppo produttivo nuovo del territorio.
L'apparato industriale dell'area stabiese risulta caratterizzato da una serie di attività tradizionalmente trainanti, quali la cantieristica ed il settore siderurgico, che attraversano, attualmente, situazioni di crisi e di differenti produttività.
Inoltre, la presenza delle Terme di Castellammare rappresenta un fattore potenziale, fonte di sviluppo economico per tutta l’aria stabiese - sorrentina: infatti, gli indotti che potrebbero derivare dal potenziamento e rilancio di questo settore potrebbero facilmente avere una ricaduta in un'area molto più vasta, basti pensare alle diversificate attività legate al turismo termale considerando che il complesso termale di Castellammare, con le attrezzature di cui è dotato ed al personale specializzato presente, è da porsi ai primissimi posti a livello nazionale e senza nessuna forma di concorrenzialità nel Mezzogiorno, offrendo la più completa assistenza anche nel settore della riabilitazione; siamo convinti che non si può parlare di turismo nell'area stabiese, prescindendo da una politica di rilancio e di rivalutazione del termalismo.
Nel caso di Fincantieri c'è stato nel corso di un trentennio una fortissima riduzione di personale, senza portare lo stabilimento verso innovazioni tecnologiche giuste e in alcuni casi facendo investimenti e scelte strategiche sbagliate,risulta evidente, quindi, che l'occasione porti a una proposta di risanamento e dal rilancio del sito di Castellammare, emblematico il caso della costruzione del Bacino, che deve segnare una svolta sia per la città che per gli stessi dipendenti e allo stesso tempo per l'indotto che ne fa parte. Anche le piccole e medie industrie dell’indotto della cantieristica navale che operano nel settore dell'industria di costruzioni e montaggi, impiantistica e quello legato alle nuove tecnologie, necessitano anch’esse di un rilancio o di una nuova prospettiva , anche attraverso la possibilità di una forma cooperativa e associativa che possa sviluppare interrelazioni strette tra aspetti finanziari, di marketing e produttivi.
Per AVIS riallacciando la premessa iniziale è necessario avviare la costituzione del nuovo assetto proprietario e societario capace di individuare nuovi sbocchi di mercato, se pur essi possano essere nel settore turistico, puntando a riconvertire quelle aree dove è situata la fabbrica e così a catena per le altre attività su quella zona. Queste eventuali nuove proposte non potranno non passare attraverso un piano concordato e che comunque dovrà tener conto del mantenimento dei livelli occupazionali.
Le colpe della politica
Per fare un'esempio che riguarda la nostra città,provincia e regione, nelle varie amministrazioni non c'è un rappresentante del mondo operaio. Adesso è il momento di riscoprire valori persi, perchè nei vari anni e nelle varie amministrazioni si sono spostati gli interessi, perdendo di vista il mondo del lavoro, basti vedere la deindustrializzazione del nostro paese. Ancora oggi la politica è stata cieca ed in un momento di crisi internazionale, la sua inattività ha creato danni difficilmente superabili nell'immediato. Oggi i lavoratori guardano con diffidenza alla politica e si aspettano chiarezza e concretezza.
La nascita di un coordinamento
Le aziende interessate alla nascita di un coordinamento con più realtà produttive, possono essere svariate è possono andare dal settore cantieristico a quello siderurgico e ai loro indotti, come da quello termale a quello dei trasporti,dal prodotto fresco al trasformato,della pastificazione nonché dal meccanico o tessile. Ma la cosa necessaria e che dopo svariati tentativi, oggi dopo questo incontro dove più parti si sono confrontate nasce il coordinamento cittadino del lavoro.
È importante che la nascita di questo coordinamento serva a non farci strumentalizzare e a trovare delle linee comuni di azione, visto che abbiamo un unico denominatore, la salvaguardia dei nostri posti di lavoro per il sostentamento economico delle nostre famiglie. La crisi di oggi è una crisi congiunturale dovuta dalla globalizzazione, ma nonostante ciò non si possono non fare programmi ed investimenti per uscire da questa crisi attraverso anche l’opera fondamentale del mondo operaio. Manteniamo alta la guardia facciamo nascere vivere questo movimento che con posizioni giuste e non strumentali possano essere un valore aggiunto nella nostra città. E' il momento di organizzarci e di capire cosa fare per la nostra città e di portare sempre più in alto il nostro progetto. Come prima riunione ufficiale è giusto farci un confronto sulla nostra esperienza passata e un prospetto sul nostro futuro, perché quel futuro sia fatto di noi . Oggi è doveroso darci delle regole e creare uno statuto, indipendentemente dalle linee politiche, i nostri valori fondati sul principio costituzionale del lavoro e della famiglia potranno dare un nuovo corso al futuro di Castellammare.
Il coordinamento è composto dalle rappresentanze delle realtà produttive del territorio stabiese; negli incontri che terremo decideremo le azioni da intraprendere cosa mettere in campo dove ognuno sia pronto a dare un contributo concreto e in proporzione alla sua realtà, mantenendo alta quella tolleranza di espressione, di sacrificio e di proposizioni, ma ricordando a tutti i promotori di questo movimento che dal primo all'ultimo noi siamo uniti da un unico denominatore comune "Lavoro per Castellammare"
La crisi economica industriale dell'area stabiese
La crisi economica e sociale che investe, da più tempo, il territorio Stabiese diventa sempre più grave e strutturale e si accompagna parallelamente al degrado del territorio. Le vertenze e alcuni degli accordi realizzati, soprattutto sulle emergenze industriali, non hanno ricevuto risposte efficaci capaci di invertire le tendenze all'impoverimento produttivo. Anzi nuovi punti di crisi si sono aperti. La condizione di rottura sociale e democratica cui si è giunti richiede un piano di interventi che connetta fortemente le soluzioni per l'emergenza ai temi di uno sviluppo produttivo nuovo del territorio.
L'apparato industriale dell'area stabiese risulta caratterizzato da una serie di attività tradizionalmente trainanti, quali la cantieristica ed il settore siderurgico, che attraversano, attualmente, situazioni di crisi e di differenti produttività.
Inoltre, la presenza delle Terme di Castellammare rappresenta un fattore potenziale, fonte di sviluppo economico per tutta l’aria stabiese - sorrentina: infatti, gli indotti che potrebbero derivare dal potenziamento e rilancio di questo settore potrebbero facilmente avere una ricaduta in un'area molto più vasta, basti pensare alle diversificate attività legate al turismo termale considerando che il complesso termale di Castellammare, con le attrezzature di cui è dotato ed al personale specializzato presente, è da porsi ai primissimi posti a livello nazionale e senza nessuna forma di concorrenzialità nel Mezzogiorno, offrendo la più completa assistenza anche nel settore della riabilitazione; siamo convinti che non si può parlare di turismo nell'area stabiese, prescindendo da una politica di rilancio e di rivalutazione del termalismo.
Nel caso di Fincantieri c'è stato nel corso di un trentennio una fortissima riduzione di personale, senza portare lo stabilimento verso innovazioni tecnologiche giuste e in alcuni casi facendo investimenti e scelte strategiche sbagliate,risulta evidente, quindi, che l'occasione porti a una proposta di risanamento e dal rilancio del sito di Castellammare, emblematico il caso della costruzione del Bacino, che deve segnare una svolta sia per la città che per gli stessi dipendenti e allo stesso tempo per l'indotto che ne fa parte. Anche le piccole e medie industrie dell’indotto della cantieristica navale che operano nel settore dell'industria di costruzioni e montaggi, impiantistica e quello legato alle nuove tecnologie, necessitano anch’esse di un rilancio o di una nuova prospettiva , anche attraverso la possibilità di una forma cooperativa e associativa che possa sviluppare interrelazioni strette tra aspetti finanziari, di marketing e produttivi.
Per AVIS riallacciando la premessa iniziale è necessario avviare la costituzione del nuovo assetto proprietario e societario capace di individuare nuovi sbocchi di mercato, se pur essi possano essere nel settore turistico, puntando a riconvertire quelle aree dove è situata la fabbrica e così a catena per le altre attività su quella zona. Queste eventuali nuove proposte non potranno non passare attraverso un piano concordato e che comunque dovrà tener conto del mantenimento dei livelli occupazionali.
Le colpe della politica
Per fare un'esempio che riguarda la nostra città,provincia e regione, nelle varie amministrazioni non c'è un rappresentante del mondo operaio. Adesso è il momento di riscoprire valori persi, perchè nei vari anni e nelle varie amministrazioni si sono spostati gli interessi, perdendo di vista il mondo del lavoro, basti vedere la deindustrializzazione del nostro paese. Ancora oggi la politica è stata cieca ed in un momento di crisi internazionale, la sua inattività ha creato danni difficilmente superabili nell'immediato. Oggi i lavoratori guardano con diffidenza alla politica e si aspettano chiarezza e concretezza.
La nascita di un coordinamento
Le aziende interessate alla nascita di un coordinamento con più realtà produttive, possono essere svariate è possono andare dal settore cantieristico a quello siderurgico e ai loro indotti, come da quello termale a quello dei trasporti,dal prodotto fresco al trasformato,della pastificazione nonché dal meccanico o tessile. Ma la cosa necessaria e che dopo svariati tentativi, oggi dopo questo incontro dove più parti si sono confrontate nasce il coordinamento cittadino del lavoro.
È importante che la nascita di questo coordinamento serva a non farci strumentalizzare e a trovare delle linee comuni di azione, visto che abbiamo un unico denominatore, la salvaguardia dei nostri posti di lavoro per il sostentamento economico delle nostre famiglie. La crisi di oggi è una crisi congiunturale dovuta dalla globalizzazione, ma nonostante ciò non si possono non fare programmi ed investimenti per uscire da questa crisi attraverso anche l’opera fondamentale del mondo operaio. Manteniamo alta la guardia facciamo nascere vivere questo movimento che con posizioni giuste e non strumentali possano essere un valore aggiunto nella nostra città. E' il momento di organizzarci e di capire cosa fare per la nostra città e di portare sempre più in alto il nostro progetto. Come prima riunione ufficiale è giusto farci un confronto sulla nostra esperienza passata e un prospetto sul nostro futuro, perché quel futuro sia fatto di noi . Oggi è doveroso darci delle regole e creare uno statuto, indipendentemente dalle linee politiche, i nostri valori fondati sul principio costituzionale del lavoro e della famiglia potranno dare un nuovo corso al futuro di Castellammare.
Il coordinamento è composto dalle rappresentanze delle realtà produttive del territorio stabiese; negli incontri che terremo decideremo le azioni da intraprendere cosa mettere in campo dove ognuno sia pronto a dare un contributo concreto e in proporzione alla sua realtà, mantenendo alta quella tolleranza di espressione, di sacrificio e di proposizioni, ma ricordando a tutti i promotori di questo movimento che dal primo all'ultimo noi siamo uniti da un unico denominatore comune "Lavoro per Castellammare"
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