Ecco il servizio del Tg3 del 15 dicembre sull’occupazione degli operai Vinyls di Porto Marghera (fratelli continentali di quelli dell’Asinara) sulla torcia dello stabilimento alta 160 metri. Gli operai, a turni, dormono sulla torcia già da cinque giorni (VEDI LE FOTO). Fra loro anche una donna incinta.
Non è bastata loro la chiamata del ministro Romani, non è bastato l’incontro – che avviene in questo momento – tra ministero e rappresentanti sindacali. Anche la convocazione del tavolo nazionale della chimica, che alla fine il ministero ha convocato per il 22 dicembre, non ha smosso la convinzione degli operai veneti, decisi a rimanere sulla torcia. Perchè di ENI non si fidano, come ci diconoal telefono, e per questo vogliono che sia presente al tavolo del 22, assieme ai sindacati, al ministero e ai compratori svizzeri GITA.
Ecco cosa ci dicono gli operai oggi: “I lavoratori tutti stanno prendendo coscienza di poter resistere e soprattutto della portata della protesta. Qui tutti noi vogliamo andare sino in fondo: non ci basta la solidarietà, le promesse o i mezzi impegni, vogliamo i fatti. Possono venirci a trovare politici, istituzioni anche religiosi, ognuno con il suo bel pacco di belle parole, ma non riusciranno mai a tirarci giù dalle torce se non arriva la convocazione di un tavolo che metta insieme sindacati, governo, ENI e GITA. I lavoratori sono determinati di andare sino in fondo. Qui fa molto freddo e passare le notti a più di cento metri d’altezza non è uno scherzo, ma siamo bene organizzati. Siamo continuamente sotto pressione, ma il maggiore impegno per noi è quello di contrastare le bufale, le minacce da parte delle aziende, chi propone facili soluzioni che non portano a niente, chi si inventa qualsiasi cosa pur di vederci mollare. Penso siano cose che voi dell’isola dei cassintegrati avete già vissuto e state vivendo, ma sono convinto che insieme stiamo giocando l’ultima partita: o la va o la spacca, e noi qui a Porto Marghera questa volta la giochiamo sino in fondo.”
Lunedi 20 alle 23.00 su La7 (probabilmente, dunque, su L’Infedele di Gad Lerner) sarà presente il ministro Romani e Lucio Sabbadin, operaio di Marghera rimasto per tre giorni di fila sulla torcia. Vi aggiorneremo nel weekend a questo riguardo.
Dall’Asinara a Porto Marghera il grido è uno solo: CHI LOTTA PUò PERDERE, CHI NON LOTTA HA GIà PERSO!
LINK RELATIVI ALLA NOTIZIA:
- Marghera: “Marghera: “Romani si impegna ma ENI è intoccabile”” (15 dicembre 2010)
- Marghera: “Resteremo a 160mt, di ENI non ci fidiamo” (15 dicembre 2010)
- Operai a 160 mt di altezza a Marghera…di nuovo! (13 dicembre 2010)
- Marghera: la protesta ad alta quota (160 metri!) (25 novembre 2010)
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