Ci sono voluti circa quattro mesi ai tecnici del comune di Castellammare di Stabia per riaprire al traffico veicolare via Benedetto Brin. La strada del centro storico stabiese, è da anni martoriata a causa delle instabili condizioni del suolo, sotto il quale insiste la sorgente dell’Acqua della Madonna. Un privilegio per la città, una croce per i proprietari degli stabili della zona, che da anni chiedono aiuto agli enti competenti per controllare le condizioni delle strutture. Negli ultimi mesi i lavori del Comune hanno riguardato uno stabile fatiscente, prontamente abbattuto per evitare pericoli maggiori. Lo scorso febbraio il sindaco Bobbio ordinò l’evacuazione forzata dell’edificio e la chiusura al traffico di via Brin, tra le proteste di residenti e commercianti della zona; i primi costretti ad alloggiare in una casa di accoglienza; i secondi "esiliati" dal traffico cittadino. Alla riapertura della via, disposta nella giornata di ieri, l’amministrazione ha parlato di un intervento positivo, ma i cittadini sembrano pensarla diversamente: “Non si è risolto nulla – afferma un residente – il Comune ha solo abbattuto una parte di un edificio. Il problema non era il possibile crollo di un muro, ma il possibile crollo di tutti i palazzi della zona. Sotto i nostri piedi c’è una falda acquifera, e problemi del genere si ripeteranno presto. Il Comune ha detto di aver svolto un lavoro di messa in sicurezza. Intanto noi cittadini non possiamo ancora rientrare nelle nostre case”. Stessa polemica sollevata anche da Vincenzo, commerciante della zona: “Ho un negozio in via Brin da circa due anni, ed è già la seconda volta che chiudono la strada per lavori di messa in sicurezza. Stavolta ci hanno lasciati estranei al centro per circa quattro mesi. Se la cosa si ripeterà, come è probabile, non vale più la pena avere un’attività commerciale in quest’area”.
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