"E' giunto il momento che Fincantieri esca fuori con il piano di ripresa produttivo per salvaquardare i livelli occupazionali, perchè siamo convinti che sia la stessa Regione Campania con l'amministrazione comunale di Castellammare daranno man forte al rilancio del sito di Castellammare. La vertenza di Castellammare non può essere inserita nel piano industriale insieme agli altri otto siti, altrimenti sarebbe facile per Fincantieri scegliere la pedina sacrificabile, è visto che alcuni generali non sono chiari nei loro giochi nascondendosi dietro alla demagogia è strafottendosi del sociale che gravita intorno alla Fincantieri è sappiamo bene tutti che cosa vorrebbe dire per questa terra perdere in parte Fincantieri, noi lavoratori continueremo a perseverare nel nostro cammino di lotta come fino ad ora abbiamo fatto, perchè se per questi generali è possibile parlare di riconversione per noi e solo possibile il rilancio, che sia attraverso il bacino di costruzione o la costruzione di traghetti a noi non importa purchè sia rilancio produttivo è no riconversione che porterebbe solo un scompiglio maggiore a Castellammare." continuando " Noi finalmente condividiamo in piano la linea adottata dalla Regione e dal primo cittadino l'on. Luigi Bobbio, sperando che sia un cammino trasparente e coerente, verso il rilancio di Fincantieri Castellammare come unico strumento di garanzia per l'equilibrio sociale"
Lo dice in una assemblea pubblica tenutasi stamane presso la sede dell'Oiermo all' Annuziatella Rolando Cardone coordinatore di Fim-Cisl indotto Fincantieri.
Lo dice in una assemblea pubblica tenutasi stamane presso la sede dell'Oiermo all' Annuziatella Rolando Cardone coordinatore di Fim-Cisl indotto Fincantieri.
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