E' stata fissata per giovedì pomeriggio la conferenza dei capigruppo a Palazzo Farnese che esaminerà la situazione delle Terme di Stabia. Il presidente del consiglio facente funzione, Gaetano Cimmino, ha convocato per l'occasione i rappresentanti sindacali di Cgil, Uil e Ugl. Un incontro per fare il punto della situazione sulla partecipata comunale e sulle tante difficoltà finanziarie che sta attraversando il complesso del Solaro. Un deficit di circa 3,5 milioni di euro e 5 stipendi da riconoscere ai dipendenti: una zavorra che pesa non poco sul rilancio del complesso termale di Castellammare di Stabia. L'incontro rappresenta, dunque, un momento importante per capire come le forze politiche intendono muoversi su questo terreno. Già nelle scorse settimane si erano succeduti incontri tra sindacati e vertici aziendali allo scopo di individuare soluzioni per contrastare queste difficoltà. Se, da un lato, l'azienda aveva proposto un taglio al costo del lavoro, dall'altro, la Cisl, aveva lanciato l'idea di vendere l'albergo delle Terme ed utilizzare i relativi introiti per azzerare il deficit finanziario ed investire la parte eccedente in un'opera di riqualificazione delle strutture esistenti. Una proposta, quest'ultima, su cui, probabilmente, saranno chiamati ad esprimersi sia le forze politiche che le altre sigle sindacali.
"Speriamo non si tratti solo di una passerella politica - commenta Filippo Criscuolo della Cgil - Il nostro auspicio è che tutte le forze politiche, sia di destra che di sinistra, si sensibilizzino sulla questa drammatica situazione che va avanti ormai da 10 mesi". Sulle proposte fin qui avanzate, Criscuolo ricorda quella a carattere provocatorio lanciata proprio dalla CGIL di "ridurre il consiglio di amministrazione ad un solo membro, eliminando inoltre i vari benefici per gli stipendi alti".
"Tagliare il costo del personale - spiega poi Criscuolo commentando la proposta dell'azienda di ridurre il costo del personale - mi sembra una soluzione tirata all'improvviso fuori dal cilindro e che non è esaustiva per i problemi delle Terme. Si paventa un risparmio di 475mila euro a fronte dei 3,5 milioni di deficit. Non serve a nulla. Bisogna, invece, mettere in piedi un piano aziendale, che possa garantire nell'immediato un aumento di produttività. Mi rendo conto che non è facile uscire da questa situazione paludosa. Avrebbero dovuto mettere il presidente Dello Ioio, o chiunque nei suoi panni, nelle condizioni di ricevere un anticipo economico, ma non è stato fatto. Di certo, noi dipendenti siamo arrivati ad una situazione drammatica, con 5 stipendi ancora da percepire".
Molto abbottonato, invece, Criscuolo si è mostrato nell'esprimere un'opinione sulla proposta avanzata dalla Cisl, quella di vendere l'albero delle Terme. "Bisogna valutarla bene. Di certo, però, è che si rischia di iniziare a dilapidare i beni di famiglia, spenderne i relativi ricavi, e trovarsi poi senza nulla in mano. Bisogna poi considerare che l'albero assume un ruolo importantissimo per le Terme e per la stessa città. Secondo me - conclude il rappresentante della Cgil - è troppo azzardato avanzare questa proposta".
In effetti, la struttura dell'albergo delle Terme gode di una posizione invidiabile. Oltre che a ridosso delle Terme, si trova a pochi passi da centri turistici di primo piano: dagli scavi di Pompei, Ercolano e Stabia, dalla costiera Sorrentina ed amalfitana, da Napoli. E, cosa non trascurabile, fuori dalla zona rossa.
Altrettanto certo, però, è che se si vuole rilanciare le Terme è indispensabile provvedere a renderla competitiva e turisticamente attrattiva. In ogni caso, nonostante i debiti, stiamo parlando di un'azienda con un fatturato annuo di circa 5milioni di euro.
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