Fincantieri
bono: nella cantieristica
situazione drammatica
Le parole sono di quelle che non lasciano scampo: parlano di una situazione «drammatica» della cantieristica italiana, della necessità di «ridurre la capacità produttiva», ma soprattutto di «una grandissima, mia personale, preoccupazione per il livello occupazionale». Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, irrompe così nel giorno della festa per il rilancio delle navi bianche a Trieste con Costa Crociere, lanciando l’ennesimo allarme per una crisi che, tra mancanza di commesse e una concorrenza sempre più spietata, sembra destinata a non finire mai. «Saremo costretti a ridurre la capacità produttiva, cercando di limitare al massimo i problemi» ha spiegato Bono. Per quanto riguarda la presentazione del piano industriale, su cui pesa il futuro occupazionale del gruppo, Bono ha precisato di «voler aspettare i tempi giusti», anche se la cassa integrazione «sarà destinata ad aumentare nel prossimo futuro, perché anche se prendessimo delle navi adesso, prima di un anno, un anno e mezzo non riusciremmo a portarle in cantiere». L’unica mossa che il governo potrebbe mettere in campo è quella di «ordinare navi» ha spiegato ancora l’ad. «Se abbiamo bisogno di soldi li chiederemo, ma il problema è il lavoro».
Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dalla Carnival: ieri all’incontro triestino era presente anche Micky Arison, ad dell’azienda leader mondiale nel settore delle crociere e proprietaria di Costa. Pur non potendo sbilanciarsi («Siamo una società quotata»), Arison ha confermato che la Carnival ordinerà 2-3 nuove navi all’anno e, visti «gli ottimi rapporti con Fincantieri», quest’ultima «dovrebbe aggiudicarsi una quota considerevole delle nuove costruzioni». Parole che confermerebbero l’avanzamento delle trattative in corso per aggiudicarsi le prossime commesse del colosso americano.
Arison, però, non promette miracoli e fa capire che la preoccupazione di Bono sia tutt’altro che infondata: «Il mercato deve capire che la crescita del passato non è più possibile - ha aggiunto -: nel settore mondiale delle crociere non siamo più in una fase di crescita, ma di stabilità. Ci sono più venditori che compratori e questo, dal punto di vista di Fincantieri, è una preoccupazione». A condividere l’analisi è anche il presidente e ad di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi, secondo il quale «le difficoltà di Fincantieri sono legate anche alla sovrapproduzione di navi in Europa, che in questo momento è superiore alla domanda».
bono: nella cantieristica
situazione drammatica
Le parole sono di quelle che non lasciano scampo: parlano di una situazione «drammatica» della cantieristica italiana, della necessità di «ridurre la capacità produttiva», ma soprattutto di «una grandissima, mia personale, preoccupazione per il livello occupazionale». Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, irrompe così nel giorno della festa per il rilancio delle navi bianche a Trieste con Costa Crociere, lanciando l’ennesimo allarme per una crisi che, tra mancanza di commesse e una concorrenza sempre più spietata, sembra destinata a non finire mai. «Saremo costretti a ridurre la capacità produttiva, cercando di limitare al massimo i problemi» ha spiegato Bono. Per quanto riguarda la presentazione del piano industriale, su cui pesa il futuro occupazionale del gruppo, Bono ha precisato di «voler aspettare i tempi giusti», anche se la cassa integrazione «sarà destinata ad aumentare nel prossimo futuro, perché anche se prendessimo delle navi adesso, prima di un anno, un anno e mezzo non riusciremmo a portarle in cantiere». L’unica mossa che il governo potrebbe mettere in campo è quella di «ordinare navi» ha spiegato ancora l’ad. «Se abbiamo bisogno di soldi li chiederemo, ma il problema è il lavoro».
Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dalla Carnival: ieri all’incontro triestino era presente anche Micky Arison, ad dell’azienda leader mondiale nel settore delle crociere e proprietaria di Costa. Pur non potendo sbilanciarsi («Siamo una società quotata»), Arison ha confermato che la Carnival ordinerà 2-3 nuove navi all’anno e, visti «gli ottimi rapporti con Fincantieri», quest’ultima «dovrebbe aggiudicarsi una quota considerevole delle nuove costruzioni». Parole che confermerebbero l’avanzamento delle trattative in corso per aggiudicarsi le prossime commesse del colosso americano.
Arison, però, non promette miracoli e fa capire che la preoccupazione di Bono sia tutt’altro che infondata: «Il mercato deve capire che la crescita del passato non è più possibile - ha aggiunto -: nel settore mondiale delle crociere non siamo più in una fase di crescita, ma di stabilità. Ci sono più venditori che compratori e questo, dal punto di vista di Fincantieri, è una preoccupazione». A condividere l’analisi è anche il presidente e ad di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi, secondo il quale «le difficoltà di Fincantieri sono legate anche alla sovrapproduzione di navi in Europa, che in questo momento è superiore alla domanda».
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