Il terzo posto in classifica, una squadra che vince e convince giornata dopo giornata. La Juve Stabia targata Piero Braglia ricorda sempre più da vicino quelle che sono entrate nella storia gialloblù durante la gestione Fiore. I tifosi stabiesi sperano che con il duo Giglio-Manniello, al comando, le Vespe riescano nell’impresa solo sfiorata negli anni novanta. E, probabilmente, lo sperano anche diversi protagonisti di quelle finali perse contro Salernitana e Savoia.
MUSELLA - “Faccio il tifo per la Juve Stabia e sto seguendo i risultati della formazione di Braglia. Sono contento” - rivela l’ex numero dieci delle Vespe. Nell’immaginario collettivo dei tifosi stabiesi, probabilmente, uno dei più grandi calciatori che hanno indossato la maglia della Juve Stabia. “Adesso c’è Albadoro che è un ragazzo molto in gamba – dice Musella – l’ho visto giocare, ha classe e ha avuto la fortuna di trovare un allenatore che lo sa valorizzare”. Tuttavia, l’ex numero dieci stabiese, non è sorpreso dagli ottimi risultati della Juve Stabia: “C’è una società solida che ama la squadra e che ha avuto la capacità di saper aspettare quando, soprattutto all’inizio, i risultati non arrivavano. C’è una persona competente come Roberto Amodio e soprattutto un mister vincente come Braglia – spiega Musella che aggiunge – ci sono tutti gli ingredienti per fare qualcosa d’importante. Mi auguro a fine anno di poter festeggiare per la Juve Stabia in Serie B. Io ci credo e lo spero”.
TALEVI – Nella Juve Stabia che tentò la scalata alla Serie B nel 1994 c’era anche Antonio Talevi, attualmente allenatore della Juniores del Real Nocera (formazione di Serie D, ndr). “A Castellammare ho vissuto quattro anni intensi – ricorda Talevi – abbiamo vinto un campionato di C2. Abbiamo perso quella finale con la Salernitana e poi ci salvammo ai play out”.
“Adesso seguo la Juve Stabia in tv e sul giornale – spiega Talevi – secondo me, all’inizio la società non pensava di poter fare un campionato così importante, ma d’altronde l’appetito vien mangiando. Speriamo che la squadra duri fino alla fine. Togliendo la Nocerina che sta facendo un campionato, le altre in corsa per i play off sono tutte sullo stesso livello, ma la Juve Stabia, dalla sua, può contare sul fattore Menti. A Castellammare è sempre difficile giocare per gli avversari”. Tuttavia, Talevi non si spiega una cosa: “Come mai sta andando poca gente allo stadio? - domanda – io ricordo una tifoseria legatissima alla squadra che ai miei tempi ci seguiva nel bene e nel male. Credo che la gente, però, tornerà a riempire il Menti. Il pubblico stabiese merita la Serie B”.
FEOLA – La domenica guida la sua Capriatese (serie D girone H, ndr) dalla panchina, poi... “il primo risultato che vado a vedere è quello della Juve Stabia – rivela Vincenzo Feola – chiedo a qualche collaboratore, oppure mi attacco alla Tv. Come faccio a non seguirla, ce l’ho nel cuore”.
“La società ha creato il giusto mix tra giovani ed esperti – spiega Feola – ed ha avuto la bravura di affidarla al migliore allenatore della Lega Pro. Braglia è un lusso per questa categoria”. Il terzo posto è anche frutto...“della tranquillità – spiega Feola – non c’è molta pressione e lo testimoniano anche le poche presenze allo stadio. Castellammare è una piazza che come ti dà così ti toglie e il fatto di essere partiti a fari spenti potrebbe rivelarsi un fattore aggiunto. Il pubblico tornerà nel momento opportuno e sarà determinante. Lo so bene come può trasformarti un Menti pieno”. Per la promozione in B: “Io ci credo e mi farebbe piacere per il mio amico Roberto Amodio”.
FRESTA – Adesso gioca nella Prima Categoria piemontese con la squadra dell’azienda per la quale lavora. “Finita la partita torno a casa e guardo i risultati delle squadre a cui sono rimasto più legato – spiega Fresta – la Juve Stabia la seguo con grande affetto, anche perchè quella retrocessione della mia ultima stagione a Castellammare mi fa ancora male e ogni tanto ci ripenso con rabbia. E’ stata l’unica della mia carriera. In ogni caso, lì ho passato degli anni bellissimi”. Sulla squadra di Braglia dice: “So che sta andando bene e mi fa piacere – dichiara Fresta – d’altronde con due come Amodio e Di Somma in società non poteva andare diversamente. Hanno fatto la storia del calcio e ci tengono veramente per la Juve Stabia. Speriamo possa essere l’anno buono. Castellammare merita la Serie B”.
MUSELLA - “Faccio il tifo per la Juve Stabia e sto seguendo i risultati della formazione di Braglia. Sono contento” - rivela l’ex numero dieci delle Vespe. Nell’immaginario collettivo dei tifosi stabiesi, probabilmente, uno dei più grandi calciatori che hanno indossato la maglia della Juve Stabia. “Adesso c’è Albadoro che è un ragazzo molto in gamba – dice Musella – l’ho visto giocare, ha classe e ha avuto la fortuna di trovare un allenatore che lo sa valorizzare”. Tuttavia, l’ex numero dieci stabiese, non è sorpreso dagli ottimi risultati della Juve Stabia: “C’è una società solida che ama la squadra e che ha avuto la capacità di saper aspettare quando, soprattutto all’inizio, i risultati non arrivavano. C’è una persona competente come Roberto Amodio e soprattutto un mister vincente come Braglia – spiega Musella che aggiunge – ci sono tutti gli ingredienti per fare qualcosa d’importante. Mi auguro a fine anno di poter festeggiare per la Juve Stabia in Serie B. Io ci credo e lo spero”.
TALEVI – Nella Juve Stabia che tentò la scalata alla Serie B nel 1994 c’era anche Antonio Talevi, attualmente allenatore della Juniores del Real Nocera (formazione di Serie D, ndr). “A Castellammare ho vissuto quattro anni intensi – ricorda Talevi – abbiamo vinto un campionato di C2. Abbiamo perso quella finale con la Salernitana e poi ci salvammo ai play out”.
“Adesso seguo la Juve Stabia in tv e sul giornale – spiega Talevi – secondo me, all’inizio la società non pensava di poter fare un campionato così importante, ma d’altronde l’appetito vien mangiando. Speriamo che la squadra duri fino alla fine. Togliendo la Nocerina che sta facendo un campionato, le altre in corsa per i play off sono tutte sullo stesso livello, ma la Juve Stabia, dalla sua, può contare sul fattore Menti. A Castellammare è sempre difficile giocare per gli avversari”. Tuttavia, Talevi non si spiega una cosa: “Come mai sta andando poca gente allo stadio? - domanda – io ricordo una tifoseria legatissima alla squadra che ai miei tempi ci seguiva nel bene e nel male. Credo che la gente, però, tornerà a riempire il Menti. Il pubblico stabiese merita la Serie B”.
FEOLA – La domenica guida la sua Capriatese (serie D girone H, ndr) dalla panchina, poi... “il primo risultato che vado a vedere è quello della Juve Stabia – rivela Vincenzo Feola – chiedo a qualche collaboratore, oppure mi attacco alla Tv. Come faccio a non seguirla, ce l’ho nel cuore”.
“La società ha creato il giusto mix tra giovani ed esperti – spiega Feola – ed ha avuto la bravura di affidarla al migliore allenatore della Lega Pro. Braglia è un lusso per questa categoria”. Il terzo posto è anche frutto...“della tranquillità – spiega Feola – non c’è molta pressione e lo testimoniano anche le poche presenze allo stadio. Castellammare è una piazza che come ti dà così ti toglie e il fatto di essere partiti a fari spenti potrebbe rivelarsi un fattore aggiunto. Il pubblico tornerà nel momento opportuno e sarà determinante. Lo so bene come può trasformarti un Menti pieno”. Per la promozione in B: “Io ci credo e mi farebbe piacere per il mio amico Roberto Amodio”.
FRESTA – Adesso gioca nella Prima Categoria piemontese con la squadra dell’azienda per la quale lavora. “Finita la partita torno a casa e guardo i risultati delle squadre a cui sono rimasto più legato – spiega Fresta – la Juve Stabia la seguo con grande affetto, anche perchè quella retrocessione della mia ultima stagione a Castellammare mi fa ancora male e ogni tanto ci ripenso con rabbia. E’ stata l’unica della mia carriera. In ogni caso, lì ho passato degli anni bellissimi”. Sulla squadra di Braglia dice: “So che sta andando bene e mi fa piacere – dichiara Fresta – d’altronde con due come Amodio e Di Somma in società non poteva andare diversamente. Hanno fatto la storia del calcio e ci tengono veramente per la Juve Stabia. Speriamo possa essere l’anno buono. Castellammare merita la Serie B”.
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