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venerdì 4 marzo 2011

Rischio crollo a via Visanola: la protesta degli sfrattati



“È come un ospedale, con i bagni fuori al pianerottolo e la cucina separata da tutto il resto”.  L’ex casa di accoglienza per anziani “Nottegiorno” di Scanzano, proprio non piace ai nuovi probabili inquilini. Secondo quanto annunciato fino a questo momento dall’amministrazione comunale, nell’edificio chiuso dopo il trasferimento della comunità  di pensionati, dovrebbero entrarci le famiglie che, dopo gli sfratti di via Visanola, non hanno trovato una sistemazione definitiva.  “E’ squallida non c’è privacy e per noi potrebbe essere solo un posto dove dormire ma non dove vivere”. Ma il nodo della questione sembra essere proprio questo. Per quanto tempo dovrebbero vivere fuori casa queste famiglie? “Vista la chiusura imponente che hanno realizzato e come si sono mossi in questi primi dieci giorni, non credo proprio che in un mese riusciremo a rientrare nei nostri appartamenti. Siamo rassegnati  e abbiamo pazienza ma a lungo così non si può andare avanti”. Il signor Alfonso con la moglie dorme in macchina mentre le bambine di dieci e dodici anni sono ospiti dai nonni. “Per quanto tempo posso arrangiarmi così? E poi dovremmo andare nella struttura di Scanzano con due bambine condividendo l’unico bagno con tutti gli altri?”.
Al portone di ingresso dell’edificio sfollato c’è una grossa catena chiusa con un lucchetto per impedire che i residenti possano entrare. Ma anche per evitare episodi di sciacallaggio. L’area è completamente deserta, transennata nel versante che dà sulla strada, ma accessibile alle spalle. “Qui la sera i bambini giocano a pallone: il pericolo c’è? E’ imminente? E allora perché non procedono ad abbattere?” Con il naso all’insù, gli occhi fissi sui palazzi deserti, attenti ad ogni piccolo rumore e scoraggiati dal silenzio inusuale del quartiere i commercianti provano a tenere duro. “Già normalmente qui non siamo agevolati e non si crea qualcosa per invogliare gli stabiesi a spendere anche in questa parte della città, ma da dieci giorni c’è il nulla. Evidentemente siamo invisibili, non esistiamo.”
“Quando andiamo in Comune a protestare e sentono che viviamo in via Brin ci dicono che non possono fare niente. Castellammare parte da piazza Ferrovia e arriva al Quartuccio, qui non arriva mai nessuno”. Lo sfogo di un residente è anche sulla vivibilità del quartiere: “Leggiamo che fermano i parcheggiatori abusivi al centro. E qua? Perché non vengono? Non lo sanno che per riempire una bottiglia d’acqua bisogna pagare?” 

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