FOTO DI STABIA

giovedì 10 marzo 2011

Manifestazione in piazza: lavoro e dignita


Stamane c’erano proprio tutti a piazza Matteotti, meglio conosciuta come piazza ferrovia, dai lavoratori delle Terme di Stabia, a Fincantieri e il suo indotto, per passare poi alla rappresentanza studentesca che non ha mai fatto mancare il suo appoggio, l’Avis, Stabia Porto, Meridbulloni, Ausiliari del traffico, operai di siti produttivi minori ma legati dallo stesso destino, quello della disoccupazione o dalla inoccupazione di lunga durata.
Un corteo organizzato dal Comitato operai stabiesi, il quale cerca di canalizzare le proprie forze affinché si dia una risposta seria e percorribile per uscire dal guado che quasi tutte le attività produttive stabiesi si sono cacciate.
Fa rabbia che la mancanza di seri piani industriali hanno portato una realtà come quella di Castellammare di Stabia, che in tempi non sospetti optò per essere un insediamento produttivo industriale a fronte di quello turistico, ad essere schiantata dal mercato e dalla crisi senza per altro essere messa in condizioni di sicurezza economica.
Certo è, che le responsabilità sono da ricercare a tutti i livelli e da ambo le parti; in chi per anni ha tutelato non solo chi lavorava ma anche chi non lo faceva. In chi, per avere qualche tessera in più, non ha avuto la lungimiranza di cosa stesse accadendo attorno al mondo del lavoro stabiese.
Non ultimo, e con un lento declino, sono state perpetuate sulla pelle dei lavoratori, esternalizzazioni selvagge, decapitando di fatto un’ intera classe dirigente lavorativa nel nome di una new economy che di fatto ha portato solo malessere e con esso rovine.
Castellammare di Stabia è una città paziente e vive per la sua profezia Post Fata Resurgo, vessillo che gli operai stabiesi vogliono fortemente attuare.

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