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lunedì 21 marzo 2011

«INVESTIRE SUI CANTIERI, NON CHIUDERLI»

«Non bisogna chiudere i cantieri, ma fare investimenti e qualificare il tipo di navi che si fanno». Lo ha detto oggi a Trieste il segretario della Fiom-Cgil Maurizio Landini, parlando della situazione di Fincantieri.
«Noi - ha sottolineato parlando con i giornalisti a margine di un convegno - stiamo chiedendo da mesi al governo che ci sia un tavolo su tutta la cantieristica italiana, perché anche quello è un settore che ha bisogno di allargare e di investire per qualificare le produzioni. Non siamo d’accordo con le voci che sono circolate in questi giorni che pensano che bisogna ridimensionare la capacità pro
duttiva di Fincantieri - ha aggiunto -, non bisogna chiudere cantieri. Diciamo all’azienda che non siamo disponibili ad accettare riduzioni occupazionali né di capacità produttiva». Replicando all’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, che ha spiegato tra dieci anni l’Italia non saprà più fare navi, Landini ha detto che «queste cose non stanno in piedi. Le navi chi le sa fare le continua a fare, il problema è essere in grado di produrre le navi che abbiano anche una capacità ambientalmente sostenibile e intervenire anche su settori su cui oggi c’è un ritardo. Se qualcuno pensa, come il dottor Bono - ha proseguito Landini - che il problema è che lì lavorano poco o che c’è bassa produttività, vorrei fare notare che c’è un problema da affrontare, quando nel giro di un mese ci sono due morti sul lavoro in aziende dell’indotto».

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