Per l’emergenza rifiuti in Campania nuova bocciatura per l’Italia da parte del Parlamento europeo, che approva la risoluzione presentata dai gruppi politici S&D, Alde, VerdiAle e Gue. Verdetto duro: «l’Italia deve rispettare la legislazione comunitaria sulla gestione dei rifiuti urbani senza ritardi. Deve migliorare la trasparenza delle procedure per contrastare il coinvolgimento del crimine organizzato e deve ricostruire uno stato di fiducia con le popolazioni locali». Si configura anche la possibilità di nuove sanzioni finanziarie.
L’europarlamento approva la risoluzione con 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astensioni e boccia tutti gli emendamenti proposti dagli eurodeputati del Pdl.
Sotto accusa il sistema (abolito nel dicembre 2009) della gestione dei commissari straordinari, per via della sua «mancanza di trasparenza e vigilanza istituzionale», e per aver dichiarato le discariche «aree di interesse strategico», impedendo ai cittadini, agli enti locali e anche alla polizia di «verificare che cosa vi venga effettivamente trasportato».
Viene criticata anche «la pratica di derogare a regolamenti e controlli». Scelte, queste, che secondo l’europarlamento si sono rivelate «controproducenti, aggravando il problema invece di risolverlo» e facilitando una «maggiore presenza della criminalità organizzata». Infine nella risoluzione parlamentare si afferma che «i cittadini che hanno protestato non hanno ricevuto idonea attenzione» e si sottolinea «lo scontento dei cittadini».
Nella risoluzione si ribadisce che i fondi Ue per la Campania bloccati dalla Commissione europea (145,5 milioni di euro) resteranno congelati fino a quando «il piano di gestione dei rifiuti sarà effettivamente conforme alle norme ue». Attualmente, un piano di gestione dei rifiuti presentato dalle autorità italiane è sotto l’esame della commissione.
L’esecutivo comunitario viene infine invitato a monitorare gli sviluppi sul terreno e a «utilizzare i propri poteri», avviando, se sarà il caso, una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per non esecuzione della sentenza dell’anno scorso della corte di giustizia, chiedendo che siano comminate delle sanzioni pecuniarie per ogni giorno di inadempienza.
L’europarlamento approva la risoluzione con 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astensioni e boccia tutti gli emendamenti proposti dagli eurodeputati del Pdl.
Sotto accusa il sistema (abolito nel dicembre 2009) della gestione dei commissari straordinari, per via della sua «mancanza di trasparenza e vigilanza istituzionale», e per aver dichiarato le discariche «aree di interesse strategico», impedendo ai cittadini, agli enti locali e anche alla polizia di «verificare che cosa vi venga effettivamente trasportato».
Viene criticata anche «la pratica di derogare a regolamenti e controlli». Scelte, queste, che secondo l’europarlamento si sono rivelate «controproducenti, aggravando il problema invece di risolverlo» e facilitando una «maggiore presenza della criminalità organizzata». Infine nella risoluzione parlamentare si afferma che «i cittadini che hanno protestato non hanno ricevuto idonea attenzione» e si sottolinea «lo scontento dei cittadini».
Nella risoluzione si ribadisce che i fondi Ue per la Campania bloccati dalla Commissione europea (145,5 milioni di euro) resteranno congelati fino a quando «il piano di gestione dei rifiuti sarà effettivamente conforme alle norme ue». Attualmente, un piano di gestione dei rifiuti presentato dalle autorità italiane è sotto l’esame della commissione.
L’esecutivo comunitario viene infine invitato a monitorare gli sviluppi sul terreno e a «utilizzare i propri poteri», avviando, se sarà il caso, una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per non esecuzione della sentenza dell’anno scorso della corte di giustizia, chiedendo che siano comminate delle sanzioni pecuniarie per ogni giorno di inadempienza.
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