Cari amici, ormai è da tempo che ci trasciniamo sulla nostra pelle questa crisi economica, è da tempo che si fanno progetti in vigore degli eventi, no da ultimo quello del 16/02, ed è proprio in suo riferimento che credo sia venuta l'ora che ognuno di noi faccia tesoro del passato e metta in moto la macchina del fare. Molti di noi siamo già stati investiti da questa forma di assistenzialismo è da molti mesi, chi addirittura come quelli della Fincantieri già da 20 mesi, chi come quelli dell'indotto martoriati da un'imprenditorialità scellerata in ogni sua forma grave, non da meno è superiore agli altri l'evidente caso di quei lavoratori che si trovano senza un'euro da Dicembre; ma in tutto questo la pena maggiore la vivono le nostre famiglie e come di conseguenza l'intera città. Io credo che la crisi economica e sociale che investe, da più tempo, il territorio Stabiese diventa sempre più grave e strutturale e si accompagna parallelamente al degrado del territorio. Molte delle nostre vertenze o accordi realizzati, sopratutto sull’emergenze industriali, non hanno ricevuto risposte efficaci o capaci di invertire la tendenza dell’impoverimento produttivo. Anzi nuovi punti di crisi si sono aperti. La condizione di rottura sociale e democratica cui si è giunti richiede un piano d’interventi che connetta fortemente le soluzioni per l’emergenze ai temi di uno sviluppo produttivo nuovo del territorio. Emblematico il coso "Bacino". Proprio in vigore del tavolo politico del 16/02/2011, cui il sindaco Bobbio, con le rappresentanze sindacali, dove a palesemente intenzionato, è puntando sua una visione ampiamente più propositiva verso non solo un rilancio sociale - economico dello stesso indotto ma allo stesso tempo dell’intera città. Anche se le tali questioni, il rilancio turistico, porteranno ad una rottura con una più piccola parte. Anche perché, sia chiaro il concetto che il rilancio del turismo deve passare prima attraverso il termalismo è poi non potrà mai prescindere da una politica fattibile ed immediata.Ora diviene necessario che tutti insieme lavoriamo per creare le condizioni di convenienza, di efficienza e di competitività per affrontare al meglio la sfida del futuro, sapendo che sul piano territoriale siamo chiamati ad uno sforzo sia per il nostro cantiere, ma maggiormente difendere il nostro indotto, per la sua storia per le sue professionalità e maestranze, ma soprattutto per il suo livello di produttività, che la stessa Direzione Fincantieri a documentato, per quello che l’indotto rappresenta la nostra città dal punto di vista economico, occupazionale e sociale. E’ importante che la nascita di questo coordinamento serva a non farci strumentalizzare e a trovare delle linee comuni di azioni, visto che abbiamo unico denominatore, la salvaguardia dei nostri posti di lavoro per il sostentamento delle nostre famiglie. La crisi di oggi è una crisi congiunturale dovuta alla globalizzazione, ma nonostante ciò noi possiamo fare programmi ed investimenti per uscire da questa crisi attraverso anche l’opera fondamentale del mondo operaio. Manteniamo alta la guardia facciamo nascere vivere questo movimento che con posizioni giuste e non strumentali possano essere un valore aggiunto nella nostra città. E’ il momento di organizzarci e di capire cosa fare per la nostra città e di portare sempre più in alto il nostro progetto. Penso che sia venuto il momento di mettere in campo le nostre responsabilità e di mettere nel dimenticatoio i nostri protagonismi del passato, credo sia ora di unire le forze per dare una responsabilità maggiore a questa "Vertenza", credo che noi tutti dobbiamo far fede del passato e tesoro del futuro per portare il mondo operaio dove gli competa, che esso sia all'interno del traguardo "BACINO" , carico di lavoro o il turismo, l'importante che quel futuro sia fatto di noi. Come prima riunione ufficiale è giusto farci un confronto sulla nostra esperienza passata e un prospetto sul nostro futuro. Oggi è doveroso darci delle regole e creare uno statuto, indipendentemente dalle linee politiche, i nostri valori fondati sul principio costituzionale del lavoro e della famiglia potranno dare un nuovo corso al futuro di Castellammare. Il coordinamento è composto dai lavoratori del territorio stabiese; negli incontri che terremo decideremo le azioni da intraprendere cosa mettere in campo dove ognuno sia pronto a dare un contributo concreto e in proporzione alla sua realtà, mantenendo alta quella tolleranza di espressione, di sacrificio e di proposizioni, ma ricordando a tutti i promotori di questo movimento che dal primo all'ultimo noi siamo uniti da un unico denominatore comune “Lavoro per Castellammare"
Ai quanti interessati a questa vertenza, lunedì sera alle 18'00 ci incontreremo presso palazzo Farnese per fare il punto della situazione è da dove iniziare, tutti uniti.
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