Il giorno 17 dicembre c/o la sede del gruppo Gefa sita in Castellammare di Stabia, si incontrarono il sign. Esposito Giuseppe per la rappresentanza della Gefa, per la Fim Cisl il sign. Maglione Salvatore, per la RSA il sign. Cardone Rolando e per la Unimpresa il Dott. Longobardi Vincenzo. Era in quel momento che si apriva ufficialmente la difficile crisi per Gefa, dove si faceva un quadro dell'attuale momento di crisi nel settore cantieristico e le gravi ripercussioni avute in generale sul settore e in particolare sul gruppo, induceva ad anticipare l'informativa e la consultazione delle rappresentanze aziendali e delle OO.SS. prevista dall'art.7 del CCNL, alla fine ad esaminare il possibile andamento recente e prevedibile dell'impresa e la situazione economica della stessa, le previsioni dell'occupazione e le eventuali misure di contrasto onde evitare o attenuare gli eventuali effetti negativi.
In quel momento la Gefa dichiarò di essere stata duramente colpita dalla profonda crisi cantieristica, anche perché e prettamente in unico settore indirizzata la stessa, in particolare quella legata all'indotto Fincantieri. La prima azione intrapresa dal gruppo per la salvaguardia dell'occupazione fu quella di una procedura di Cassa Straordinaria per eventi improvvisi ed imprevisti per l'anno 2010. Tuttavia il gruppo fu il primo dell'indotto ha dichiarare a mezzo stampa alla fine dello stesso anno che lei avrebbe salvaguardato i posti occupazionali degli stabiesi, per l'anno 2011, stipulando una sorte di documento con tutte le sigle sindacali, che almeno gli stessi sarebbero stati reintegrati nel gruppo; facendone di uno strumento di vendita per la direzione generale di Fincantieri Trieste.
La Gefa incomincio ha denunciare che le prospettive della committente, "Fincantieri", di conferire nuove commesse non vi erano per due società del gruppo, ma che le o la commessa di allora veniva solo conferita alla sola società Gefa srl di euri 700.000,00 circa con un'incidenza sui materiali del 50%. E' che quella commessa permetteva solo il mantenimento di 10 unità lavorative. Quindi fu allora che l'imprenditore in questione incomincio ha fare leva ai danni dei lavoratori, prima perché inizio ha farsene come uno strumento di vendita per Fincantieri è poi perché lo stesso strumento non poteva essere valido in quanto la stessa dichiarava di essere investita dalla crisi della cantieristica. Fu in quella sede che la RSA del gruppo incomincio ha dover interloquire in solo senso di marcia, il prospetto della mobilità, per due società del gruppo, in particolare per Servind srl 17 dipendenti e Navalthecno srl 16 dipendenti e da precisare che sul totale, in 16 sono italiani tra Castellammare,Gragnano,Casola,Agerola e Napoli. Quindi si determino l'impossibile mantenimento alla procedura di CIGS con l'inevitabile accesso alla procedura di mobilità. Quest'analisi fu mirata proprio alla salvaguardia del gruppo chiedendo cosi al sindacato, non solo di mettere le due società in mobilità ma le altre due Gefa srl e Gefa Italia in Cigs per l'anno 2011, garantendo cosi il mantenimento in forza di circa il 70% del personale. La Fim con il rappresentante dei lavoratori si dichiararono preoccupati non solo per la crisi generale del settore ma sopratutto per le azioni che l'azienda intendeva assumere, cosi il giorno 19 dicembre la RSA proclamo uno stato di agitazione c/o la Fincantieri di Castellammare in quanto non avendo i mezzi necessari per verificare il vero quanto detto dal gruppo sulla questioni commesse chiese a RSU Fincantieri di intervenire attraverso la sua direzione per poter accertare il quanto, anche attraverso un documento. Ma ciò in parte non avvenne, perché la RSU usci dichiarando di aver interloquito con la direzione di tutto è affermo che il gruppo non solo possedeva la commessa di 700.000,00 ma al contempo era situata in fase finale su un'altra commessa di lavoro di 1.200.000,00, in pratica il suo solito lavoro che fa da un decennio. Ed in più che il gruppo in questione si trovava in una corsia preferenziale per altre commesse di lavoro, il tutto pero era vincolante che in quel momento è forse in nessun'altro momento Fincantieri avrebbe cacciato fuori alcun documento che affermasse il detto tra la RSA e la RSU. Allora di cosa si può discutere se poi non c'era collaborazione per poter attaccare in ragione il gruppo se poi dopo aver affermato il quanto sulle commesse la RSU Fincantieri non estrapolava fuori alcun documento?
Bene da allora la RSA non aveva altro che lavorare di come portare i lavoratori interessati verso la mobilità al miglior modo possibile, cercando in ogni in modo di blindare l'imprenditore in un braccio di forza per la "tutela dei lavoratori". Cosi il primo passo fu quello dei costi di mobilità, di attuare la salvaguardia necessaria per il personale storico che dovesse essere investito dal provvedimento di mobilità, che al suddetto personale all'atto del reinserimento sarà garantita l'invarianza dei trattamenti acquisiti, il riconoscimento convenzionale dell'anzianità pregressa ai fini degli istituti diretti e indiretti e modalità tali da garantire la maturazione dei requisiti per accedere ai benefici previdenziali come la CIGS, la Mobilità etc.. Dal 17 dicembre alla firma per la Mobilità sono passati 45 giorni di contrattazioni, duri ed estenuanti sotto l'aspetto dell'interloquire con il personale interessato e le stesse società, ma alla fine la RSA si può ritenere soddisfatta perché tutti i punti sono stati raggiunti ed in più la RSA nel documento finale di mobilità ha fatto inserire l'appendice del primo incontro del 17 ed ha assicurato che ai lavoratori verrà erogata, in sede di conciliazione individuale, un'attribuzione patrimoniale aggiunta alle competenze di fine rapporto di lavoro.
In quel momento la Gefa dichiarò di essere stata duramente colpita dalla profonda crisi cantieristica, anche perché e prettamente in unico settore indirizzata la stessa, in particolare quella legata all'indotto Fincantieri. La prima azione intrapresa dal gruppo per la salvaguardia dell'occupazione fu quella di una procedura di Cassa Straordinaria per eventi improvvisi ed imprevisti per l'anno 2010. Tuttavia il gruppo fu il primo dell'indotto ha dichiarare a mezzo stampa alla fine dello stesso anno che lei avrebbe salvaguardato i posti occupazionali degli stabiesi, per l'anno 2011, stipulando una sorte di documento con tutte le sigle sindacali, che almeno gli stessi sarebbero stati reintegrati nel gruppo; facendone di uno strumento di vendita per la direzione generale di Fincantieri Trieste.
La Gefa incomincio ha denunciare che le prospettive della committente, "Fincantieri", di conferire nuove commesse non vi erano per due società del gruppo, ma che le o la commessa di allora veniva solo conferita alla sola società Gefa srl di euri 700.000,00 circa con un'incidenza sui materiali del 50%. E' che quella commessa permetteva solo il mantenimento di 10 unità lavorative. Quindi fu allora che l'imprenditore in questione incomincio ha fare leva ai danni dei lavoratori, prima perché inizio ha farsene come uno strumento di vendita per Fincantieri è poi perché lo stesso strumento non poteva essere valido in quanto la stessa dichiarava di essere investita dalla crisi della cantieristica. Fu in quella sede che la RSA del gruppo incomincio ha dover interloquire in solo senso di marcia, il prospetto della mobilità, per due società del gruppo, in particolare per Servind srl 17 dipendenti e Navalthecno srl 16 dipendenti e da precisare che sul totale, in 16 sono italiani tra Castellammare,Gragnano,Casola,Agerola e Napoli. Quindi si determino l'impossibile mantenimento alla procedura di CIGS con l'inevitabile accesso alla procedura di mobilità. Quest'analisi fu mirata proprio alla salvaguardia del gruppo chiedendo cosi al sindacato, non solo di mettere le due società in mobilità ma le altre due Gefa srl e Gefa Italia in Cigs per l'anno 2011, garantendo cosi il mantenimento in forza di circa il 70% del personale. La Fim con il rappresentante dei lavoratori si dichiararono preoccupati non solo per la crisi generale del settore ma sopratutto per le azioni che l'azienda intendeva assumere, cosi il giorno 19 dicembre la RSA proclamo uno stato di agitazione c/o la Fincantieri di Castellammare in quanto non avendo i mezzi necessari per verificare il vero quanto detto dal gruppo sulla questioni commesse chiese a RSU Fincantieri di intervenire attraverso la sua direzione per poter accertare il quanto, anche attraverso un documento. Ma ciò in parte non avvenne, perché la RSU usci dichiarando di aver interloquito con la direzione di tutto è affermo che il gruppo non solo possedeva la commessa di 700.000,00 ma al contempo era situata in fase finale su un'altra commessa di lavoro di 1.200.000,00, in pratica il suo solito lavoro che fa da un decennio. Ed in più che il gruppo in questione si trovava in una corsia preferenziale per altre commesse di lavoro, il tutto pero era vincolante che in quel momento è forse in nessun'altro momento Fincantieri avrebbe cacciato fuori alcun documento che affermasse il detto tra la RSA e la RSU. Allora di cosa si può discutere se poi non c'era collaborazione per poter attaccare in ragione il gruppo se poi dopo aver affermato il quanto sulle commesse la RSU Fincantieri non estrapolava fuori alcun documento?
Bene da allora la RSA non aveva altro che lavorare di come portare i lavoratori interessati verso la mobilità al miglior modo possibile, cercando in ogni in modo di blindare l'imprenditore in un braccio di forza per la "tutela dei lavoratori". Cosi il primo passo fu quello dei costi di mobilità, di attuare la salvaguardia necessaria per il personale storico che dovesse essere investito dal provvedimento di mobilità, che al suddetto personale all'atto del reinserimento sarà garantita l'invarianza dei trattamenti acquisiti, il riconoscimento convenzionale dell'anzianità pregressa ai fini degli istituti diretti e indiretti e modalità tali da garantire la maturazione dei requisiti per accedere ai benefici previdenziali come la CIGS, la Mobilità etc.. Dal 17 dicembre alla firma per la Mobilità sono passati 45 giorni di contrattazioni, duri ed estenuanti sotto l'aspetto dell'interloquire con il personale interessato e le stesse società, ma alla fine la RSA si può ritenere soddisfatta perché tutti i punti sono stati raggiunti ed in più la RSA nel documento finale di mobilità ha fatto inserire l'appendice del primo incontro del 17 ed ha assicurato che ai lavoratori verrà erogata, in sede di conciliazione individuale, un'attribuzione patrimoniale aggiunta alle competenze di fine rapporto di lavoro.
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