Premessa:
La crisi economica e sociale che investe, da più tempo, il territorio Stabiese diventa sempre più grave e strutturale e si accompagna parallelamente al degrado del territorio.
Le vertenze e alcuni degli accordi realizzati, sovratutto sulle emergenze industriali, non hanno ricevuto risposte efficaci e capaci di invertire le tendenze all'impoverimento produttivo. Anzi nuovi punti di crisi si sono aperti. La condizione di rottura sociale e democratica cui si è giunti richiede un piano di interventi che connetta fortemente le soluzioni per l'emergenza ai temi di uno sviluppo produttivo nuovo del territorio.
L'apparato industriale dell'area stabiese risulta caratterizzato da una serie di attività tradizionalmente trainanti, quali la cantieristica,ed il settore siderurgico, che attraversano, attualmente, situazioni di crisi e di differente produttività. Risulta evidente, quindi, che l'occasione porti a una proposta di risanamento e dal rilancio di alcune aziende, emblematico il caso della Fincantieri,e della costruzione del Bacino, che deve segnare una svolta nel ruolo dell'indotto che dello stesso fa parte. Per tale settore si dovrebbe favorire una forma cooperativa e associativa che posa sviluppare interrelazioni strette tra aspetti finanziari, legati alla produzione, e di marketing. Le piccole e medie industrie, dell'area Stabiese, come il gruppo Gefa e Sud Saem operano, in particolar modo, nel settore dell'industria di costruzioni e montaggi, sia per il campo elettrico che in quello delle nuove tecnologie. Anch'esse a loro volta correlate alla cantieristica, necessitano di un rilancio o di una nuova prospettiva.
La presenza delle Terme di Castellammare rappresenta un fattore di arricchimento per l'economia non solo stabiese: infatti, gli indotti che potrebbero derivare dal potenziamento e rilancio di questo settore potrebbero facilmente avere una ricaduta in un'area molto più vasta, basti pensare alle diversificate attività legate al termali. Considerando che il complesso termale di Castellammare, in quanto ad attrezzature tecnico-scientifiche ed al personale specializzato è da porsi ai primissimi posti a livello nazionale e senza nessuna forma di concorrenzialità nel Mezzogiorno, offrendo la più completa assistenza anche nel settore della riabilitazione, non si può parlare di turismo nell'area stabiese, prescindendo da una politica di rilancio e di rivalutazione del termalismo.
Per un rilancio del settore, affinchè questo possa rappresentare il volano per altre forme di economia del territorio, si dovrebbe porre attenzione al soddisfacimento delle diverse esigenze degli utenti: migliorare e più diversificata offerta ricettiva, adeguate possibilità di collegamento, incentivi di tipo economico attraverso convenzioni con alberghi ed enti presenti nei comuni limitrofi e con la rete organizzativa turistica della penisola sorrentina. Non è pensabile, per motivi di ordine ambientale ed urbanistico prevedere la realizzazione di nuove strutture alberghiere, su spazi liberi, quanto la riqualificazione e il potenziamento di quelle esistenti e la riconversione dei volumi inutilizzati.
Oggetto: Creazione del coordinamento
Le aziende interessate alla nascita di un coordinamento con più realtà produttive, possono essere svariate è possono andare dal settore cantieristico a quello siderurgico, come da quello termale a quello dei trasporti,dal prodotto fresco al trasformato,della pastificazione nonchè dal meccanico o tessile. Ma la cosa necessaria e che dopo svariati tentativi, oggi dopo questo incontro dove più parti si sono confrontate nasce il coordinamento cittadino delle fabbriche. A questo punto, dopo la premessa e dobbligo fare un pò di storia. La forza lavoro negli anni passati ha sempre tenuto ruoli fondamentali e di prestigio all'interno delle varie amministrazioni comunali, mantenendo alto i livelli di controllo sulle varie situazioni industriali lavorative del nostro paese. Ma irreversibilmente all'improvviso si sono persi i valori e le solidarietà di classe e quindi di consequenza le rappresentanze ai vari livelli, perdendo di vista il mondo delle fabbriche.
Per fare un esempio che riquarda la nostra città, provincia e regione,nelle varie amministrazioni non c'è un consiglio dove questo mondo può essere rappresentato. Adesso è il momento di riscoprire livelli e valori persi, come le solidarietà di classe e il senso di appartenenze alle fabbriche, perchè nei vari anni e nelle varie amministrazioni si è fatto si di spostare il tutto su altre tematiche perdendo di vista le fabbriche.Basti vedere la deindustrializzazione del nostro paese e quindi di conseguenza si è perso il potere decisionale che un tempo era quello dell'operaio. Nell'aria Stabiese in questi anni di abbandono politico-sindacale ha portato al ridimensionamento, e in alcuni casi, alla chiusura dei vari siti produttivi.Nel caso di Fincantieri c'è stato nel corso di un trentennio una fortissima riduzione di personale, senza portare lo stabilimento verso innovazioni tecnologiche giuste e in alcuni casi facendo investimenti e scelte strategiche sbagliate.Per AVIS riallacciando la premessa iniziale è necessario avviare la costituzione del nuovo assetto proprietario e societario capace di individuare nuovi sbocchi di mercato, se pur essi possano essere nel settore turistico, puntando a riconvertire quelle aree dove è situata la fabbrica e così a catena per le altre attività su quella zona. Ma nell'effettivo, puntando al turismo Castellammare è pronta?Non è meglio che quelle aree rimangono tali?
Senza andare oltre è importante e indispensabile che nasca questo coordinamento per non farci più strumentalizzare e a detta dei tanti commensali e promotori di questo movimento siamo noi, che ci mettiamo in rottura per decidere il nostro futuro e quello dei nostri figli. La crisi di oggi è una crisi congiunturale dovuta dalla globalizzazione del mondo, ma in tutti i casi si devono fare programmi ed investimenti per uscire forti da questa crisi non permettiamo che si perdi di vista il vero mondo del lavoro che non è fatto di colletti bianchi ma di tute blu. Manteniamo alta la guardia facciamo nascere vivere questo movimento che con lotte giuste e non strumentali possano essere un valore aggiunto nel nostro paese. E' il momento di organizzarci e di capire cosa fare per la nostra città e di portare sempre più in alto il nostro progetto. Come prima riunione ufficiale è giusto farci un confronto sulla nostra esperienza passata e un prospetto sul nostro futuro, perché quel futuro sia fatto di noi . Oggi è doveroso darci delle regole e creare uno statuto, indipendentemente dalle linee politiche, i nostri valori fondati sul comandamento del lavoro e della famiglia potranno dare un nuovo corso al futuro di Castellammare. Il coordinamento deve essere fatto di rappresentanze di varie realtà produttive del territorio stabiese dove in più incontri decideremo cosa mettere in campo dove ognuno sia pronto a dare un contributo concreto e in proporzione alla sua realtà, mantenendo alta quella tolleranza di espressione, di sacrificio e di lotta, ma ricordando a tutti voi promotori di questo movimento che dal primo all'ultimo noi siamo uniti da un'unico denominatore comune "Lavoro per Castellammare"
Rolando Cardone
Aziende promotrici:
Fincantieri
AVIS
Sud Saem
Gruppo Gefa
Meridibulloni
Terme di Stabia
Indotto stabiese Fincantieri
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