Adesso è ufficiale: a Castellammare è scoppiata la Braglia-mania. L’allenatore della Juve Stabia è diventato l’idolo della tifoseria e lo ha fatto a suon di risultati. Quarto posto in classifica e finale di coppa Italia quasi vicina. Durante la partita di mercoledì col Pisa, sugli spalti del Romeo Menti, è persino comparso uno striscione che recitava: “Braglia santo subito”. Il feeling tra il toscano e i tifosi si rafforza di giorno in giorno anche se all’inizio non sono state rose e fiori. Tutti ricordano le varie critiche che Braglia ha dovuto incassare da alcuni tifosi della tribuna scoperta quando le cose non giravano. Braglia, che ha sempre avuto le spalle larghe, potrebbe gonfiare il petto e zittire quei pochi contestatori ma non lo fa. “Mi fa piacere sapere che sono ben visto dai tifosi. Santo subito? Quando ho visto lo striscione, onestamente, ho fatto un gesto scaramantico”, dice con la sua classica ironia. “La verità è che noi allenatori siamo legati ai risultati - prosegue Braglia - Bastano due sconfitte per tornare l’imbecille di inizio stagione. A parte tutto sono contento che i tifosi si iniziano a stringere intorno a questa squadra”. La Juve Stabia di Braglia, a sentire il presidente Franco Manniello, meriterebbe ben altro seguito di tifosi e lo sfogo di mercoledì del patron delle Vespe lascia riflettere. “Noi abbiamo fatto di tutto per coinvolgere la gente - spiega Piero Braglia - Non è vero che non viviamo la città, anzi, è il contrario: qualcuno non vive la Juve Stabia. Io credo che stiamo rappresentando degnamente Castellammare. Vi svelo anche un aneddoto. Qualche giorno fa sono andato in un bar a prendere un caffè e il barista mi ha detto: “mister, questo è un caffè speciale, è gialloblè”. La vittoria sul Pisa per 2-0 avvicina la Juve Stabia alla finale di coppa Italia, un traguardo storico per il club gialloblù. Ma guai a pensare che sia già fatta: “Dopo il 2-0 ci siamo seduti e i miei ragazzi hanno ritenuto già chiusa la partita - fa notare Braglia - Non abbiamo gestito al meglio la partita. Ai ragazzi avevo chiesto di segnare anche il terzo gol e, invece, sono stati troppo accademici. Dobbiamo migliorare in questo perchè non riusciamo ancora a gestire le partite. Bisogna essere contenti per il risultato ma al ritorno bisogna giocare con grande attenzione”. E l’allenatore della Juve Stabia già in passato è stato scottato. “Con la Sangiovannese (stagione 2005-06) Braglia fu eliminato ai quarti di finale dopo aver vinto l’andata contro la Pro Patria 2-1”. La partita col Pisa ha messo in evidenza ormai un dato certo: la Juve Stabia gioca e vince a prescindere da chi va in campo. “Le scelte le ho sempre avute - aggiunge il tecnico delle Vespe - altrimenti non saremmo arrivati in semifinale”. L’allenatore parla della prestazione di Dianda, uno dei migliori contro il Pisa ma non si sorprende per la gran partita del calciatore. “Salif è un buon giocatore solo che a volte si perde in un bicchiere d’acqua. Rizza? Non lo conosco. A questo punto mi fido del sicuro. Marano non ha giocato perchè in un 3-4-3 è difficile trovargli una collocazione. Diversamente, nel 4-2-3-1, avrebbe giocato”. L’unico neo della gara col Pisa è stata l’espulsione maturata nella ripresa. Braglia, però, si difende: “Mai come questa volta non ho protestato. C’erano 280 persone in piedi e l’arbitro ha cacciato via me. Tra l’altro stavo parlando con un mio calciatore. Mi auguro di non saltare la semifinale di ritorno. Se l’arbitro è onesto non dovrebbe squalificarmi”. E infatti, ieri, il giudice sportivo di Lega Pro ha comminato solo un’ammonizione a Piero Braglia che, così, per la gara di ritorno del 16 marzo potrà andare in panchina. Due colpi esterni per i play off. Messa da parte la coppa Italia l’attenzione si sposta sul campionato. Piero Braglia parla della trasferta di Viareggio e non solo. “Gara difficilissima. Giocheremo su un campo bruttissimo dove stanno giocando ogni giorno per la Coppa Carnevale. Per noi è importante perchè dobbiamo far di più fuori casa. Se vogliamo davvero fare i play off, allora, servono un paio di colpi in trasferta perchè non è detto che le vinceremo tutte in casa”.
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