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lunedì 14 febbraio 2011

Immigrati/ Esodo biblico. Scontro Maroni-Ue. Morti cinque clandestini


Gli sbarchi non accennano a terminare. Un esodo biblico dal nord Africa, che ha già messo in ginocchio Lampedusa, dove è stato riaperto il Cia (Centro di prima accoglienza). Così come non si accenna la tensione tra Italia e Unione Europea sull'emergenza provocata dall'aumento esponenziale dei flussi migratori. Mentre il ministro dell'Interno parla di "caduta del muro del Maghreb", la commissaria Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, si dice "sorpresa" dalle dichiarazioni delle autorità italiane sulla latitanza dell'Europa. "Sono stata formalmente in contatto sabato scorso con le autorità italiane - afferma la commissaria da Bruxelles - , a cui ho chiesto in che modo la Commissione poteva fornire sostegno. La loro risposta è stata 'no grazie, in questo momento non ne abbiamo bisogno'". Anche se "Maroni ha rifiutato il nostro aiuto - ribadisce la Malmstrom - la Ue è sempre disponibile a sostenere l'Italia". 

IMMIGRATI: MARONI, FENOMENO SOCIALE, RESPINGIMENTI NON POSSIBILI "Siamo alle prese con un grande fenomeno sociale, dalle conseguenze difficilmente prevedibili, di fronte al quale anche l'Europa deve far sentire la propria voce". Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, spiegando in una conferenza stampa al Viminale che nel fronteggiare l'emergenza sbarchi di clandestini sulle nostre coste "non e' possibile effettuare i cosiddetti respingimenti in mancanza di un accordo di collaborazione con le autorita' del paese d'origine, in questo caso la Tunisia". "Le nostre motovedette - ha spiegato il ministro - che intercettano i barconi anche in acque internazionali non possono riportare indietro i passeggeri ma in ogni caso qui ci troviamo di fronte ad un fenomeno completamente diverso da quello del recente passato, a cui almeno per adesso sono estranee le organizzazioni del racket. E' gente che va, compra delle imbarcazioni e parte".

IMMIGRATI: MARONI, PRONTA LETTERA FORMALE CON RICHIESTE A UE "La polemica con il commissario Malmstrom? C'e' stato un errore di comunicazione". Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ricordando di aver sentito il commissario sabato e di aver anzi riconosciuto che "lei era stata l'unica ad essersi mossa mentre l'Europa non ha ancora detto una parola forte e ci ha lasciato soli a gestire il fenomeno". Quanto alle richieste di intervento da parte dell'Italia, "quello che ci veniva chiesto era un atto formale, burocratico che adesso e' pronto e con il quale torniamo a chiedere in sostanza le stesse cose che chiediamo dal 2008". A Bruxelles - ha spiegato il ministro - il Viminale chiede dunque di "trasformare Frontex da un'agenzia di coordinamento in una struttura veramente operativa in grado di controllare i confini con mezzi propri; di definire rapidamente un sistema unico di asilo a livello europeo entro il 2012; di attuare i programmi regionali di assistenza con il coinvolgimento dell'Unhcr; di coinvolgere Europol per l'analisi dei rischi di infiltrazioni criminali e terroristiche; di garantire un contributo straordinario di almeno 100 milioni per fronteggiare la crisi in atto". 

MARONI, RISCHIO INFILTRAZIONI TERRORISTICHE C'E' 
"Non abbiamo elementi specifici ma il rischio di infiltrazioni di organizzazioni terroristiche esiste: e' ragionevole pensare, ad esempio, che Al Qaeda pensi di fare arrivare in Europa propri agenti attraverso questo canale". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato per fare il punto sull'emergenza sbarchi dalla Tunisia. "Per ora - ha ricordato Maroni - tra gli sbarcati sono stati identificati numerosi evasi dalle carceri tunisine, ma si tratta di detenuti per reati comuni, anche gravi, non politici". 

MARONI, DAL 15 GENNAIO AD OGGI 5.278 ARRIVI 
"Dal 15 gennaio ad oggi sulle nostre coste sono arrivati 5.278 immigrati, quasi tutti tunisini; 66 sono i minori e 60 le donne. Per lo piu' si tratta di giovani fra i 20 e i 35 anni, praticamente due generazioni in fuga". Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Nello stesso periodo "sono stati arrestati 26 scafisti e sequestrati 41 natanti - ha aggiunto -; 334 clandestini sono stati riportati in patria dalle autorita' tunisine, 2.644 sono stati trasferiti da Lampedusa in aereo o in nave in altri centri per immigrati". Per il ministro dell'Interno, "ci sono decine di migliaia di persone pronte a partire dalla Tunisia, ma e' impossibile fare stime precise, anche perche' non ci sono precedenti di un impatto cosi' forte neanche nelle peggiori stagioni dell'immigrazione dalla Libia. Il record storico e' del 2008 con 37 mila clandestini, ma se si continuasse al ritmo tenuto dal 15 gennaio ad oggi arriveremmo a superare addirittura gli 80 mila arrivi in un anno". 



IMMIGRATI: MARONI, PRONTA LETTERA FORMALE CON RICHIESTE A UE
"La polemica con il commissario Malmstrom? C'e' stato un errore di comunicazione". Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ricordando di aver sentito il commissario sabato e di aver anzi riconosciuto che "lei era stata l'unica ad essersi mossa mentre l'Europa non ha ancora detto una parola forte e ci ha lasciato soli a gestire il fenomeno". Quanto alle richieste di intervento da parte dell'Italia, "quello che ci veniva chiesto era un atto formale, burocratico che adesso e' pronto e con il quale torniamo a chiedere in sostanza le stesse cose che chiediamo dal 2008". A Bruxelles - ha spiegato il ministro - il Viminale chiede dunque di "trasformare Frontex da un'agenzia di coordinamento in una struttura veramente operativa in grado di controllare i confini con mezzi propri; di definire rapidamente un sistema unico di asilo a livello europeo entro il 2012; di attuare i programmi regionali di assistenza con il coinvolgimento dell'Unhcr; di coinvolgere Europol per l'analisi dei rischi di infiltrazioni criminali e terroristiche; di garantire un contributo straordinario di almeno 100 milioni per fronteggiare la crisi in atto".


UNA NUOVA CADUTA DEL MURO - Maroni inoltre paragona il massiccio arrivo di nordafricani alla caduta del muro di Berlino. "E' un nuovo '89" dice il ministro, chiedendo la "convocazione urgente" del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo per "darsi una strategia" nel contrasto all'immigrazione. Maroni spiega di aver sentito al proposito "il presidente del gruppo Ppe, Mario Mauro. "La Ue deve darsi una strategia - afferma Maroni -. Chiediamo da tempo che sia l'Europa a farsi carico di tutto ciò di cui ci stiamo facendo carico noi con le nostre sole forze: questa è una delle numerose richieste che abbiamo avanzato e su cui l'Europa non ci ha dato ancora risposta".

IL NO DELLA TUNISIA - Intanto il ministero degli Esteri tunisino ha annunciato che il Paese maghrebino è "pronto a collaborare" con altri governi per arginare il flusso di emigranti che tentano di raggiungere clandestinamente l'Europa. Al contempo, tuttavia, lo stesso dicastero ha ribadito di "respingere categoricamente qualsiasi interferenza negli affari interni" e "qualsivoglia attacco alla sovranità" della Tunisia: palese il riferimento a quanto proposto ieri dal ministro dell'Interno italiano,Roberto Maroni, circa l'invio di agenti di polizia nel Paese nord-africano. L'ipotesi era già stata bollata come "inaccettabile" da un portavoce dell'esecutivo ad interim di Tunisi, Taieb Baccouche. In giornata è atteso nella capitale tunisina il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, che discuterà dell'emergenza-immigrati con il premier locale, Mohamed Gannouchi. Il pari grado Aahmed Ounaies si è nel frattempo dimesso dal suo incarico: si sarebbe dovuto recare in Italia giovedì prossimo.
SBARCHI E PRIMI MORTI-  Gli sbarchi intanto continuano. Almeno cinque mila immigrati sono arrivati in cinque giorni sulle coste siciliane: una media di mille al giorno. Non solo Lampedusa, ma anche Pantelleria e sulle coste del sud della Sicilia. Il mare piatto ha favorito la traversata dalle coste africane.Cinque persone sono morte ed altre 17 sono disperse dopo un naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica al largo di Zarzis, la località da cui in questi giorni sono partite per l'Italia migliaia di persone. Lo hanno riferito all'Ansa alcuni testimoni a Zarzis. La notizia giunge al termine di una riddadi voci durata ore e alimentata dal tam tam del web che dava per dispersi 40 immigrati nel naufragio di un barcone avvenuto davanti alle coste tunisine. Due dei sopravvissuti, che dopo essere stati soccorsi si trovano adesso nella città di Gabes, avevano raccontato di essere partiti in 125 dal porto di Zarzis su un vecchio motopesca che aveva sulla fiancata il nome "Oogla". "Mentre eravamo in navigazione verso Lampedusa una motovedetta tunisina ci ha intimato di fermarci, cosa che abbiamo fatto - avevano raccontato i due superstiti a una giornalista di Al Jazira - il comandante della motovedetta 'Horiya 302' ha fatto una manovra e ci ha speronato, spezzando la nostra barca in due
I RACCONTI DEGLI IMMIGRATI - Tra i migranti sbarcati nelle ultime ore, tutti provenienti dalla Tunisia, anche tre donne. "Per noi è diventato impossibile vivere là: ci sono violenze, rapimenti e non si capisce più chi comanda. Il paese è allo sbando", ha spiegato una di loro. Ora sognano di raggiungere la Francia. Le tre donne facevano parte degli oltre 100 extracomunitari che sono stati salvati stanotte da una motovedetta della Guardia Costiera, circa 17 miglia a largo di Lampedusa: si trovavano su un barcone in difficoltà, che imbarcava acqua, e che è affondato subito dopo che gli stranieri erano stati trasbordati sulle unità della Capitaneria di porto.
Partire, del resto, non è mai stato così facile. In Tunisia i controlli ai porti di fatto non esistono più, il mercato dei "posti barca" è fiorente. "Basta pagare", concordano tutti. "Duemila dinari, mille euro, e il gioco è fatto".

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