FOTO DI STABIA

sabato 3 settembre 2011

L'italia e la sua manovra


Dal 94' ad oggi si è perso il blocco sociale democratico che deteneva questo governo di centro destra,la lega non è più un solo corpo ma sono più corpi. Lo stesso Pdl tiene la sua scissione con il Fli. Ma questo governo ai suoi inizi nel cuor suo pensava di diventare attraverso il premier un Governo "diddatore", anche Indro Motanelli lo diceva.
Ma la sinistra può essere alternativa? O non esiste la sinistra, con tutti questi fallimenti interni a partire da Rifondazione Comunista al PD. Ma quale può essere l'alternativa a questo Governo?
Se si basa su consensi del 2001, ora si sta solo pagando uno scotto che alle lunghe e ricaduto sul popolo. Ma alla fine, l'Italia non si può tenere in Europa con i soli numeri pari dei due schiarimenti, ma bisogna tenerla con progettualità alla pari degli altri paesi. Io mi auguro che questo governo o chi forse lo sostituirà non porterà gli italiani verso un fallimento dell'euro attuando una manovra che sia solo un'alibi per annullare i debiti verso le banche, mentre la verità non è lontano dalla recessione di un paese. 




venerdì 2 settembre 2011

La Fiom espulsa


La Fiom espulsa dalla Fiat come non avveniva dai tempi del fascismo.
Gli operai della Chrysler nell'America di Obama costretti a comprare coi propri fondi pensione un posto
di lavoro con paga dimezzata e divieto di sciopero .
I giovani operai cinesi della Foxcon costretti a dichiarare, come condizione di assunzione, che
rinuncieranno a suicidarsi e che le loro famiglie in caso di suicidio non chiederanno danni all'azienda.
Milioni di lavoratori europei sbattuti su una strada dopo decenni di sfruttamento o privati delle protezioni
sociali perchè i loro soldi servono a finanziare quelle stesse banche strozzine che li impiccano a mutui
insostenibili. Mentre le giovani generazioni sono private del diritto al lavoro- o a un lavoro degno- e
persino allo studio.
Intanto milioni di migranti, in fuga dalla fame o dalla morte prodotte dallo sfruttamento occidentale delle
loro terre, trovano proprio in Occidente il bastone del ricatto e della discriminazione più odiosa, sotto la
spinta di un veleno xenofobo e reazionario che in Europa non si vedeva da quasi un secolo.
Queste nuove regole del mondo moderno- tanto esaltate dai campioni della cosiddetta "borghesia
buona"- ci parlano della crisi dell'umanità. Questa è la vera "catastrofe". La catastrofe non sta nei puri
dati economici della crisi, su cui verrò, e tanto meno nell'improbabile "crollo" del capitalismo. La
catastrofe sta nella sopravvivenza quotidiana del capitalismo: di un sistema sociale che ha esaurito ogni
funzione storica progressiva e che trascina nel proprio fallimento la condizione dell'umanità,
condannando il mondo ad una regressione storica.
Per questo la rivoluzione socialista internazionale è l'unico orizzonte realistico di progresso. E noi siamo
orgogliosi di appartenere a quella corrente rivoluzionaria internazionale che non solo non si è mai arresa
e non si arrende alle regole del mondo del capitale, ma le vuole rovesciare. Perchè l'umanità riconquisti
il proprio futuro e innanzitutto il diritto a deciderlo.Perchè se i Marchionne hanno bisogno degli operai, gli
operai non hanno bisogno dei Marchionne.  

di ROLANDO CARDONE

L'assemblea dei lavoratori


L'assemblea inizia con un intervento introduttivo che delinea l'attuale fase politica.
Elemento centrale di partenza è la crisi economica che sancisce o meglio aggrava l'irreversibilità del fallimento del sistema capitalistico.
Una crisi globale , derivante da un non lontano 2007 , che ha visto il salvataggio del sistema bancario , entrando perfino in contaddizione
con gli stessi principi liberisti, da parte degli stati cosiddetti "sovrani". Siamo arrivati al 2011 ma a dispetto delle parole di Berlusconi, nelle quali
si diceva che la crisi era ormai un ricordo lontano , non ci sono stati segnali di ripresa in quanto il debito del sistema finanziario bancario è stato trasferito
ai debiti pubblici degli stati che ora rischiano seriamente di implodere(vedi la Grecia) nelle mani delle banche strozzine che detengono la stragande maggioranza dei debiti sovrani. Per questo motivo non c'è da sorprendersi se questa ultima manovra che il governo sta portando a termine , abbia come vero obbiettivo il pagamento dei debiti nei confronti degli istituti di credito internazionali. D'altronde queste scure che si abbatteranno sulle classi meno abbienti vedranno una macelleria sociale di un sistema , il cosidetto welfare state, già in profonda crisi in tutti i suoi settori(sanità, trasporti, scuola,pubbl. amminist, sistema assistenziale ect).
La risposta delle cosidette forze poltiche di opposizione istituzionale vede il lampante compromesso che si cerca a tutti i costi di ottemperare , pur di salvare gli interessi degli stessi settori confindustriali ed addirittura con le stesse forze politiche reazionarie della destra.
Ancora piu gravi sono le balbettanti risposte di Fds e di Sel che invece di distanziarsi completamente dalle politiche del Pd , cercano in tutti i modi di barattare, chi con piu credibilità e chi meno, un posto istituzionale nel futuro governo del centro sinistra post Berlusconi . Insomma si svendono per un piatto
di fagioli! Inoltre la crisi non investe solo il mondo politico ma investe ma è presente anche in quello sindacale. Criminoso è stato l'accordo del 28 Giugno che ha visto la Cgil, targata Camusso, vendere su un piatto d'argento tutte le conquiste del movimento operaio, firmando un accordo con la Confidustria e i suoi vassalli Cisl, Uil e Ugl. Ebbene dobbiamo tener presente che affermare con grande forza che in questo attuale momento non si può piu delegare le decisioni e i compromessi alle burocrazie sindacali , anzi si deve combattere per affermare la prospettiva di una rappresentanza sindacale dal basso che veda il grande protagonismo dei lavoratori per la salvaguardia dei propri posti di lavoro ed adoperare tecniche di lotta come le occupazioni ora piu che mai fondamentali.
Per questo motivo si deve mirare all'autorganizzazione ed alla formazione di una piattaforma programmatica che sappia rivendicare una grande assemblea
di tutte le forze che subiscono i costi della manovra , al di là delle proprie sigle sindacali di appartenenza.

Per quanto riguarda lo Sciopero Generale del 6 Settembre indetto sia dalla Cgil che dai sindacati di base su due piattaforme programmatiche completamente differenti, infatti quella sottoscritta dalla burocrazia Cgil non mette in discussione gli accordi del 28 Giugno e cerca in tutti i modi
di chiudere tutte le valvole di sfogo che possono aprirsi quando la manovra prenderà corpo. Altro punto centrale che la burocrazia Cgil si appresta a
fare è quella dell'acconsentimento dell'investitura che si vuole consegnare al prossimo governo tecnico di centro sinistra che avrà la benedizione di una larga parte della Confindustria e dei banchieri. Dall'altro campo , ossia da quello del sindacato di base, se si può considerare un passo avanti la volontà di manifestare lo stesso giorno (anche se in piazze diverse) dimostrando un'unità anche fra le stesse componenti (Usb,Slai Cobas, Cobas Confederazione, Orsa, Snater ect) , dobbiamo tener presente che la straordinaria violenza del padronato non permette la frammentazione dello stesso movimento di lotta dei lavoratori, per questo motivo combattiamo tutti i settarismi della varie burocrazie che tendono ad isolarsi dai lavoratori della Cgil ed a questi ultimi dobbiamo far capire che solo l'unità , la radicalità nelle lotte contro padroni e burocrazie può portare risultati concreti. Alla violenza del padronato si deve rispondere con un violenza contraria ed opposta dei lavoratori sotto le insegne degli insegnamenti rivoluzioni capaci di saper strappare veri risultati.

domenica 28 agosto 2011

MALEDETTO L A D R O ! ! !

L’avvocato Felice Crosta si è battuto per un paio d’anni, ma alla fine è riuscito nel suo intento. L’ex presidente dell’agenzia dei Rifiuti potrà godersi una pensione d’oro, ben 1.369 euro al giorno. Attenzione:non al mese, al giorno. E’ questo il contenuto della sentenza pronunciata dalla Corte dei Conti. Insomma, in tempi di tagli alle spese, suona alquanto strano e soprattutto contraddittoria questa notizia. Tuttavia, Crosta insiste dicendo che quei soldi gli spettano e che non voleva rinunciarvi. Infatti, ciò era stato previsto da una legge della Regione siciliana, la quale era stata oggetto di approvazione ai tempi del governatore Cuffaro. Facendo due conti, Crosta riceverà una pensione mensile che si aggira a cifre record, ben 41.600 euro lordi. Facendo un paragone, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano percepisce un’indennità annuale di circa 220 mila euro, oppure facciamo l’esempio di Carlo Azeglio Ciampi, il quale prima di entrar a far parte del Quirinale, si fece garantire una pensione mensile di 34 mila euro. E’ possibile aggiungere che in base ai dati forniti da l’Espresso nel 2008, agli ex presidenti della Consulta, Romano Vaccarella e Gustavo Zagrebelsky, erano state attribuiti assegni di quiescenza pari a 25.097 e 21.332 euro ogni mese. In pratica, in base a questi dati Felice Crosta si appresterebbe a ricevere la medaglia d’oro del dipendente pubblico più pagato all’interno del territorio italiano. Inoltre, ha conquistato un altro record, ebbene sì, ha sfondato il tetto ai trattamenti previdenziali «obbligatori» che era stato previsto nell’ottobre del 2003 da parte del consiglio dei ministri: 516 euro al giorno. Durante il corso degli ultimi dieci anni, Crosta ha cercato di gestire il problema dell’emergenza rifiuti in Sicilia. Anche se pare non sia riuscito a risolverla del tutto: gli Ato, cioè gli organismi incaricati di garantire il servizio di raccolta e smaltimento, hanno messo da parte un debito che si aggira ad un miliardo di euro, in più la gara per i termovalorizzatori è stata oggetto di annullamento con un provvedimento emesso da parte dell’Unione europea e i cassonetti strabordanti vengono paragonati a quelli presenti in Campania. Anche se gli insuccessi non sono di certo mancati per Crosta, nel marzo del 2006 l’ex governatore Salvatore Cuffaro ha deciso di concedergli dei compensi alle stelle, cifre che hanno sfiorato i 460 mila euro. La notizia dell’assegno mensile record non ha certo ricevuto ampi consensi, specialmente da Raffaele Lombardo, a capo della Regione Sicilia. In più, oltre alla beffa anche il danno, difatti oltre all’assegno mensile, l’ente si vedrà costretto a riconoscere a Crosta circa un milione di arretrati e la somma circa la rideterminazione del Tfr. Inizialmente, l’amministrazione aveva riconosciuto solamente 219 mila euro all’ex presidente, così Crosta si era rivolto alla Corte dei Conti al fine di ottenere il riconoscimento del suo diritto. In alcune dichiarazioni rilasciate da Crosta, l’ex dirigente ha affermato che quel denaro non è di certo un regalo, ma la giusta retribuzione per un lavoro che ha avuto la durata di ben 45 anni. L’unica chance rimasta alla Regione siciliana attualmente con i conti in rosso (ben due miliardi di deficit) è quella di proporre appello contro la sentenza pronunciata dalla Corte dei conti. La pensione di Crosta risulta essere l’ennesimo peso aggiunto alla spesa previdenziale, infatti sono oltre 560 i milioni da pagare per garantire le pensioni ad un’armata di ex dipendenti (14.917). Queste spese a cui la Regione siciliana deve far fronte, pesano tutte su di essa, dato che non ha ancora attivato un fondo quiescenza, anche se lo ha istituito per legge. In più, la Regione sta continuando a fornire pensioni a tutti quelli che riescono a dare prova di avere un parente infermo di cui prendersi cura. Questa rappresenta un’estensione della legge n. 104, che ha premiato ben 700 impiegati andati a riposo con 25 anni di anzianità (per le donne sono sufficienti 20). Situazione di cui ha profittato anche l’ex segretario generale Pier Carmelo Russo, il quale a dicembre, in seguito al pensionamento, ha ottenuto la carica di assessore regionale da parte del govenatore Lombardo.

Colmi